Capitolo 25

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Siamo appena atterrati a Palermo e l'ansia mi sta divorando. Ad attenderci al gate non c'è nessuno, ma mamma l'altro giorno ha lasciato la sua macchina qui e andremo ad Agrigento con quella. Recuperiamo i bagagli e poi trovo subito la macchina di mamma nel piano del parcheggio che mi aveva indicato.

-Ehi non restare troppo sconvolto dalla bellezza della Sicilia – dico a Liam, che continua a guardarsi intorno.

-Ho notato una cosa ... c'è sempre questo odore di cibo? – Rido della sua domanda.

-Oh qua sì ... è normalissimo, sarebbe strano non sentirlo – gli dico. Sistemiamo i bagagli in macchina e poi saliamo. Durante il viaggio, Liam nota la mia ansia. Prende la mia mano sul cambio e la intreccia alla sua.

-Devi stare tranquilla, lo sai? Ci sono io con te – mi rassicura.

-Ma io sono tranquilla – ribatto guardando fisso la strada.

-La tua ansia la percepiscono anche le pietre ... e sai che a me non puoi mentire, non più. – E' vero, ormai riesce a leggermi dentro benissimo e a volte preferisco che sia così perché non sempre sono disposta a dire tutto quello che mi passa per la testa.

-Lo so e credo che al momento voglio solo mentire a me stessa per non farmi prendere troppo dal panico. –

-Non devi perché finisci solo per farti più male ... cerca di essere sincera con te stessa come lo sei con me e scarica tutta questa tensione. – Mi sfiora una guancia con le labbra.

-Hai ragione tu ... però adesso fammi mettere la quinta che scarico la tensione – gli dico sorridendo.

-Stai attenta, folle ... puoi sempre sfogarti con me dopo – mi provoca. Gli faccio una linguaccia e mi concentro del tutto sulla guida.

Arriviamo nel primo pomeriggio e andiamo subito in albergo. Mio padre mi ha detto che potevamo benissimo stare a casa sua ma con la scusa del "non vogliamo disturbare troppo" siamo riusciti a svignarcela. Non mi andava di dormire con Liam nella stanza accanto a quella di mio padre, mi imbarazza e poi vogliamo approfittarne per stare un po' da soli, è pur sempre un mese che siamo lontani. Alloggiamo in uno dei miei alberghi preferiti di Agrigento, dove sono stata per un capodanno. Abbiamo la suite presidenziale, ne usufruiremo per quattro giorni e tre notti. Ha un piccolo salottino, un bagno e una grande camera da letto. Mi butto subito sul morbido letto e Liam si stende accanto a me.

-Che ne dici di fare una doccia e poi riposare un po'? – Approfitta del fatto che sono stesa a pancia in su e comincia a sbottonarmi la camicia, lasciando dei baci sulla pelle scoperta. Sento un mugolio proveniente dalla mia bocca. Quando ha slacciato tutti i bottoni, mi sollevo e faccio sparire completamente la mia camicia. Mi alzo dal letto e levo anche i jeans, glieli tiro dritti in faccia.

-Sì direi che ho proprio voglia e bisogno di una doccia. – Gli offro una deliziosa visione del mio sedere e poi vado in bagno, lasciando apposta la porta socchiusa come per dirgli "raggiungimi". Mi sfilo l'intimo ed entro nella doccia. Il getto caldo non ci mette molto ad arrivare e i miei muscoli si rilassano. Noto che sono un pochino più soda da quando vado in palestra, mi tengo in forma ma non aspiro a diventare muscolosa. Non passa molto tempo prima che il box doccia si apra e due braccia mi avvolgano i fianchi. Mi giro e lui mi attira subito contro di sé. Sussulto al contatto delle nostre intimità ma le sue labbra sono subito sulle mie.

-Amo fare la doccia con te – mi dice.

-Anche io ... mi diverto molto di più – lo stuzzico. Poi cominciamo ad amarci e recuperare il tempo che abbiamo passato lontani. Dopo la doccia ci mettiamo a letto per riposare e io non ci metto molto ad addormentarmi tra le sue braccia. Quando mi sveglio fuori è buio, deve essere tardo pomeriggio.

Come Vivere In Un Sogno - Liam HemsworthWhere stories live. Discover now