Arrivederci.

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I giorni insieme passarono troppo velocemente, era già arrivato il giorno della partenza di Lodovica.

Aprì gli occhi e si voltò verso Sasha che ancora dormiva come una bambina, delicatamente le accarezzò la guancia e posò un dolce bacio sulle sue labbra, nel frattempo la piccola aprì abbastanza gli occhi per vedere chi la stava baciando e senza dire nulla la stringe forte fino a togliere il respiro ad entrambe.
Si guardarono per secondi che sembravano interminabili, nessuna delle due voleva rompere quell'attimo entrambe sapevano che le parole che si sarebbero scambiate oggi sarebbero state dette con tristezza.
La più grande fece mettere a cavalcioni la più piccola su di lei prese il suo viso fra le mani e la baciò con passione mordendole ogni tanto le labbra che tanto amava, il bacio si fece più intenso, più passione quando sentirono la maniglia della serratura scattare, rapidamente la piccola si sistemò sul letto, era sua madre che le voleva informare che il pranzo sarebbe stato pronto fra pochi minuti.
Le due ragazze scoppiarono a ridere appena la donna uscì dalla stanza e si scambiarono un altro bacio ma questa volta più dolce e lento.

Arrivate in sala da pranzo aiutarono a sistemare la tavola, sul banco della cucina c'era ogni sorta di cibo, all'istante si illuminarono gli occhi di Lodovica 'Mamma mia che fame' la più piccola la guarda 'ma tu hai sempre fame scema' e scoppio a ridere in tutta risposta la più grande le tirò un finto pugno al braccio avvicinandosi a lei e surrurandole 'è tutta colpa tua se ho sempre così fame' facendola arrossire.

Iniziarono a mangiare e continuavano a ridere e a scherzare anche se sapevano che fra poche ore si sarebbero dovute salutare.
'Lodovica tu non hai il ragazzo?' domandò la madre di Sasha, 'no e non credo che ne avrò mai più' rispose Lodovica guardando la più piccola e sorridendo, 'Hai avuto una delusione d'amore? Ma fai bene, lo dico sempre anche a mia figlia ma lei si ostina a continuare la storia con quel ragazzo' continuò la madre di Sasha 'Si con il fratello del suo ex, non mi ricordo mai il suo nome' concluse.
Lodovica abbassò lo sguardo e strinse le mani a pugno 'Sasha esci ancora con lui? Non lo avevi lasciato?' domandò Lodovica la più piccola con gli occhi lucidi iniziò a parlare 'posso spiegarti, no non l'ho lasciato ma sai che lo farò' Lodovica si alzò dalla sedia 'Scusi signora, ma ho un po di mal di stomaco e vorrei finire di preparare le mie cose' detto questo andò un stanza.

Poco dopo anche Sasha la raggiunse 'Amore ti prego ascoltami, non sapevo come lasciarlo, poi non sapevo che spiegazioni dare ai miei genitori se mi avrebbero chiesto il motivo' ma Lodovica la fermò 'Zitta, non mi interessa, cosa pensavi di fare? Di tenermelo nascosto ancora a lungo? Poi prima o poi dovrai dire ai tuoi di noi come io farò con i miei' Sasha non sapeva più che rispondere ma dopo qualche minuti iniziò 'Ho sbagliato ma sai benissimo che ti amo e che voglio stare con te, solo che non so se ne parlerò con i miei genitori, credo sia meglio che restiamo ancora un po nascoste e che io continui ad uscire con lui solo per non fare sospettare i miei' la più grande la guardò dritta negli occhi 'Stai scherzando? Avrei accettato il fatto che non volevi dirlo ai tuoi perché anche io ho paura di come potrebbero reagire ma vuoi anche continuare a uscire con quello? Forse è meglio se ti chiarisci un po le idee' prese il borse e uscì dalla porta della camera con Sasha che la seguiva 'Ferma preferisco che sia solo tua madre ad accompagnarmi, ciao ci sentiamo eh' la più grande si girò e uscì di casa salì in macchina diretta alla stazione.

Non si sarebbe mai aspettata una cosa simile dalla persona che dice tanto di amarla.
Voleva lottare, avrebbe lottato in qualsiasi modo ma non sapendo che lei sarebbe stata tra braccia di un ragazzo che l'avrebbe anche baciato, quello era insopportabile.
Arrivata alla stazione prese il treno per tornare a casa, il telefonò suonò era Sasha ma lo spense.
Avrebbe fatto troppo male la sua voce ora, iniziò a piangere così tanto che i suoi occhi diventarono rossi e bruciarono fino a quanto non sentì una mano poggiarsi sulla sua spalla e si voltò.

'Tu..'

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