Prima di tutto.

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Lodovica come suo solito trovò una scusa per passare qualche ora fuori di casa, nel tardo pomeriggio decise di passare un po di tempo con il suo migliore amico Damiano. 

Ma anche lui era troppo distratto per accorgersi di cosa succedeva alla ragazza, infatti troppo preso dalla sua storia d'amore non faceva altro che parlare di quella ragazza che amava tanto e proprio in quel pomeriggio senza un valido morivo il suo amico prese il telefono e mostrò una foto della sua fidanzata a Lodovica, 

Quel giorno fu la prima volta che vide Sasha e ne rimase incantata, quei suoi lunghi capelli biondi, gli occhi che parlavano, erano verdi ma non il classico verde ma era un misto di sfumature che variavano passando dal verde scuro a quello chiaro fino ad arrivare anche ad un misto con qualche accenno di giallo, non aveva mai visto due occhi particolari come i suoi. Poi il sorriso, era il classico sorriso che ti lascia a bocca aperta di quelli che ti entrano nella testa e quando cerchi di mandarli via ormai è troppo tardi perché sono rimasti incisi dentro di te. Non capiva cosa le stava accadendo ma qualcosa la spingeva a volere conoscere quella ragazza, voleva capire se anche il carattere sarebbe stato bello come lo era lei o se era solo una falsa illusione.

Con la scusa di volere conoscere la ragazza che aveva fatto innamorare il suo amico convinse Damiano a farsi dare il numero e anche a dare quello di Lodovica alla ragazza, non avrebbe fatto nulla, voleva solo parlarle, magari staccare da quella abitudini che la stava distruggendo, forse conoscere persone nuove ragazza avrebbe dato alla suo vita quel qualcosa che ancora non aveva trovato, anzi aveva già trovato ma ormai perso. 

Con suo grande dispiacere dovette tornare a casa perché ormai si stava facendo buio e non era affidabile girare solo in certi orari anche lei stessa aveva paura, forse per il buio dato che quel terrore non l'aveva ancora perso la sempre avuto fin da quando era bambina o forse perché il buio le ricordava proprio quello che aveva dentro di se.

Perché dentro di se aveva un anima buona ma il passare del tempo la stava facendo diventare nera. 

Tornata a casa mangiò velocemente non voleva rimanere a lungo con i suoi, il pomeriggio prima di uscire aveva avuto una discussione con il padre e ora solo guardandolo i suoi occhi si riempivano di lacrime e rabbia, quanto avrebbe voluto scappare anche senza una metà ma pur sempre lontano. 

Arrivata in camera prese le sue cuffiette e le collegò al cellulare, subito fece partire la canzone che in quel momento più la descriveva,  Demons dei Imagine Dragons, e si perse in quelle parole che nello stesso momento la facevano più chiudere in se stessa ma la facevano anche sfogare, sfogare da quelle lacrime che teneva dentro di se tutto il giorno.

Ed ecco che di nuovo sola si lasciò ad andare a quel pianto liberatorio sapendo che il giorno dopo avrebbe dovuto nuovamente indossare quella maschera, quella che mostrava agli altri ciò che lei non era. 


Aveva bisogno che la sua vita venisse sconvolta.  




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