Capitolo 28

3.7K 152 2
                                    

Quando torniamo a casa papà è svenuto sul divano e io vado a letto mentre Annie si occupa di lui. In macchina l'ho ringraziata per la sorpresa e lei mi ha risposto che le ha fatto piacere vedermi felice ed era da quando mamma non c'è più che non mi vedeva così raggiante poi ha aggiunto che ora che ha conosciuto Lucy e ha visto quanto è dolce, bella, educata e gentile ha capito perché ne sono innamorato e  visto che mi conosce bene mi ha guardato con aria sapiente e ha detto 'si vede da come l'ha guardi che sei innamorato perso.' Mi ha pregato di non lasciarla andare e di tenermela stretta. Cambiando discorso in seguito ha anche detto che secondo lei è arrivata l' ora che io ritorna a scuola e che le sedute di riabilitazione potevo farle nel pomeriggio e che appena possibile ne avrebbe parlato con papà. Quindi domani tornerò a scuola sicuro.
Gli effetti degli sforzi di oggi si stanno facendo sentire. I dolori sono forti quindi appena posso prendo gli antidolorifici. Mi tolgo il tutore, poggio le stampelle a lato del letto e non appena mi stendo nel letto mi addormento. Durante la notte sento rumore in stanza e dopo  ancora altro rumore, dei passi sul pavimento che si avvicinano al letto e... apro gli occhi. Mio padre è di fronte a me. Giro il viso per vedere l'orario sul comodino e scopro che è mezzanotte. Mia sorella e Luigi dovrebbero essere rientrati. Lo penso perché mia sorella ha detto di essere stanca prima di uscire.
"Alzati!" Dice strascicando le parole. È ubriaco. Meglio assecondare anche se sono stanco e non ho voglia di alzarmi. Lo faccio e inizio a prendere le stampelle.
"No niente stampelle!" Esclama prima di girarsi e andare verso la porta. Lo seguo aggrappandomi agli oggetti. Prima il letto poi lo stipide della porta, usando soprattutto le braccia. Vedo la valigetta del dottore aperta appena varco la soglia della porta del salotto. Resto appoggiato alla porta mentre mio padre spiega cosa ci facciamo svegli a quest'ora.
"È gennaio ed ancora non hai raggiunto il livello che voglio. Visto che con te niente va nel verso giusto ora passiamo alle maniere forti!" La porta suona e due secondi dopo mio padre si fionda a aprire la porta. ll dottore viene davanti a me e inizia a porre degli ostacoli a terra. Delle scarpe. Pochi passi più in là una palla. Più in là un tavolino basso. Ancora più in là una sedia.
"Okay. Tuo padre mi ha detto che non é soddisfatto. Proviamo con questo percorso. Devi raggiungere la sedia senza stampelle superando gli ostacoli. Questa volta se non ce la fai useremo l'adrenalina." Batte le mani. "Susu. Fammi vedere che sai fare." Sul serio? Non ce la posso fare. Oggi sono stato pochi minuti senza stampelle sforzando le gambe lasciando tutto il mio peso più quello di Lucy su di loro e sono k.o. Mi sono messo alla prova. E
Ce l'ho fatta. Ovviamente loro non lo sanno questo. E non posso dirglielo. Mio padre mi porta il tutore e io lo indosso.
"Muoviti! Fai come dice il dottore!" Dice con tono autoritario. Quando arriva a questo vuol dire che non è il giorno giusto per farlo incazzare in più c'è da aggiungere il fatto che è ubriaco, cosa che aggrava la situazione. Quindi non provo nemmeno a sottrarmi a questa cosa ma invece cerco di fare ciò che dice e arrivo al primo ostacolo, le scarpe.
"Alza la gamba e superale." Mi istruisce il dottore. Alzo la gamba destra e le supero. Ora devo alzare l'altra. Questa volta è più difficile, di solito la sinistra la riesco ad alzare pochissimo, di solito la trascino, e anche un ostacolo basso è inarrivabile. Provo ad alzarla un po di più e dopo vari tentativi ci riesco. Bene questa è fatta. Alzo la testa e l'obiettivo è ancora lontano e io fatico già a stare in piedi. Le gambe mi stanno cedendo. Tremano. Sono sudato e i muscoli delle braccia mi fanno malissimo. Mi abbasso e mi appoggio a una poltrona vicino.
"Già stanco?" Chiede il dottore. "Vuoi una mano?" Per 'una mano' intende l'adrenalina.
"No" dico sforzandomi di far uscire le parole. Mi sento affaticato. Distrutto, sia fisicamente che mentalmente.
Mio padre interviene.
"Fallo." Dice in modo autoritario. Il dottore non se lo fa ripetere due volte, prepara la siringa velocemente.
"Ok... questo renderà più veloce i tuoi miglioramenti! Devi solo ritenerti fortunato di avere la possibilità di usare questo genere di cose." Dopo averla preparata mi si avvicina e io chiudo gli occhi. Non voglio... non voglio che lo faccia. Inizio a tremare, ma non c'è speranza in questa situazione. Mi sento un prigioniero senza via di fuga.
"Sentirai un leggero pizzichio. Ma passa subito." Alza la manica della mia maglia. Lo sento ma tengo gli occhi chiusi
"No! Non è necessario ce la faccio!" Urlo prima che mi infili l'ago e cercando contemporaneamente di togliere il braccio dalla sua presa.
"Fermo!" Dice mio padre. "Lasciagli fare il suo dovere!" Mi fermo solo perché se non lo faccio mio padre mi obbligherà. Sento un dolore al braccio appena entra l'ago al suo interno. Quando ha finito torna dov'era prima. Apro gli occhi e mi guardo il braccio e vedo che la zona che ha punto si è arrossata.
"Tra poco farà effetto!" Dice il dottore riponendo la siringa nella valigia. Sento il battito cardiaco velocizzarsi e la mente annebbiarsi. Ho le pupille dilatate. Mi sento euforico, forte, pieno di energie. Iniziano a tremarmi le mani ma questa volta in modo diverso, è l'adrenalina che mi è entrata in circolo. I miei muscoli si irrigidiscono.
"Sta facendo effetto.." Commenta il dottore. "È tutto nella tua testa. Ci voleva solo una spinta. Continua dai supera la palla." Mi raddrizzo faccio un respiro profondo e Inizio a camminare. Sono reattivo. Mi sento più veloce e più forte e mi impegno ad utilizzarle. Arrivo alla palla e la supero facilmente, alzando la gamba destra e la gamba sinistra subito dopo aiutandomi con le braccia. Respiro affannosamente come se avessi appena fatto cinque giri di corsa in campo. Arrivato al tavolino basso, mi fermo. Mi scoppia la testa. Mi pulsano le tempie ma l'adrenalina è più forte di tutto. Mi spinge e non mi fa fermare.
"Dai manca ancora uno e sei arrivato." Il dottore mi incita. Inizio con l'alzare la gamba destra e appoggiarla a terra spostando simultaneamente anche il corpo, una volta messo il piede a terra con le braccia alzo la gamba sinistra e una volta superato del tutto crollo sulla sedia. Mi viene da vomitare. Appoggio la testa sulle gambe e cerco di rallentare il respiro facendo profondi respiri.
"Molto bene. Sei stato bravissimo!" Mio padre mi porta le stampelle e dice "okay vai a riposarti."
Le prendo e mi trascino in camera mia. Quando sono sul letto di nuovo non riesco a dormire. L'adrenalina è ancora in circolo nel mio sangue e il mio cuore batte ancora all'impazzata. Quindi mi perdo nei miei pensieri.
Ovviamente i miei pensieri tornano a oggi pomeriggio. Lucy. Lei è fantastica. Abbiamo passato un intero pomeriggio insieme. Subito dopo la spiaggia abbiamo incontrato mia sorella e il ragazzo alla macchina e abbiamo deciso di stare ancora un po' insieme. In realtà l'ho proposto io. Perché uno volevo stare più tempo con Lucy e due non volevo tornare a casa. Fortunatamente mia sorella l'ha capito e ha accettato. Siamo andati in un bar a prenderci un aperitivo e intanto mia sorella e Luce hanno iniziato a parlare e a conoscersi meglio. Alla fine della giornata Annie si è scusata per il comportamento di mio padre con lei e le ha detto che 'Ryan ha scelto proprio bene', l'ha salutata dicendo di vedersi presto per andare a fare shopping insieme qualche volta prima che lei torni a Milano e si sono scambiate i numeri. Sono stato felice che Lucy è piaciuta a mia sorella, anche se me l'aspettavo. A chi non piace Lucy?! Comunque dopotutto sono sorpreso di me stesso, dei progressi che sono riuscito a fare negli ultimi giorni.
Oggi sono riuscito persino a camminare con una stampella quando ero sulla spiaggia con Lucy, nonostante la stanchezza fisica e mentale non avevo assolutamente voglia di andarmene da lì. È stato il momento migliore che ho avuto nell'ultimo periodo. Come tutte le volte che sto con lei, mi perdo, e non voglio più tornare in questa casa in cui anche i muri mi tormentano. Voglio stare tra le sue braccia e lasciarmi trascinare dalle bellissime emozioni che vivo. Non riesco ancora a credere di aver trovato Lucy e che anche lei abbia la stessa mia voglia di stare insieme. Ogni volta che stiamo insieme la mia giornata è migliore e vedo tutto in positivo, non esistono pensieri negativi nella mia testa e penso solo al futuro con lei. Passo da cattivo umore a fantastico umore nel giro di pochi secondi.
Continuo a pensare a lei e a quanta voglia ho di messaggiarla, ma purtroppo il mio cellulare ce l'ha papà poi il battito si stabilizza, le mani smettono di tremare, la stanchezza prende il sopravvento sull'eccitazione e i miei sensi iniziano ad abbandonarmi cosi come i miei occhi iniziano a chiudersi.
***
"Ti sto battendo..."
"Per adesso... La partita non è ancora finita! Non riuscirai più a segnare, goditi questi ultimi attimi di vittoria, che presto non sarà più così " io e Lucy stiamo giocando all'xbox. Siamo nel bel mezzo di una partita a calcio. Dove sto perdendo. Siamo sul divano a casa di Luigi, lei è seduta al mio fianco con il mio braccio intorno a lei e la sua testa sul mio petto. Questi ultimi giorni sono passati velocemente perché la mattina sono andato a scuola e il pomeriggio ho fatto la riabilitazione e una volta finita sono andato a letto. A scuola appena mi hanno visto mi hanno salutato e applaudito, i tifosi di calcio invece non sono stati molto contenti di vedere in che condizioni sono perciò mi hanno guardato male e detto che ho rovinato la possibilità di vincere alla squadra. Non ci ho fatto molto caso comunque.
"Gooooool!" Urla Lucy. "Non avevi detto che non sarei più riuscita a segnare?!"
"Era fallo!! Hai spezzato le gambe al mio giocatore.." Dico indicando il televisore che sta mandando il replay del gol.
"Shh. Devo concentrarmi!" mi limito a ridere. Più che giocare sto osservando Lucy mentre gioca. In questo momento ha il labbro tra i denti mentre guarda lo schermo muovendo le dita sul joystick. Non riesco a non guardarla. Oggi più delle altre volte. Mi attrae molto il fatto che le piacciano i videogiochi. Infatti quando ha proposto di giocare a PES quasi non ci credevo. L'ho guardata sorpreso, e le ho chiesto se intendeva proprio PES il gioco e lei mi ha guardato sarcastica dicendo 'e quale se no... Dai andiamo'. La amo sempre di più.
"Non sapevo ti piacesse giocare.."
"Gioco spesso con mio cugino quando vado a casa sua. E... Lo ammetto la maggior parte delle volte gli chiedo io di giocare perché mi piace..."
"È piuttosto figo avere una ragazza a cui piacciono i videogiochi... Ti dico la verità lo trovo eccitante " Lucy ride. "A te tutto ti fa quell'effetto."
"Non tutto. Solo quello che riguarda te." I suoi occhi azzurri si posano su di me per un attimo prima di spostarli di nuovo verso la televisione. Ho notato lo stesso che quello che ho detto l'ha fatta arrossire. Mi piace che ho ancora questo effetto su di lei. Prima di riuscire a fare una battuta su questa cosa il commentatore del gioco dichiara che la partita è finita. E Luce si gira a guardarmi ridendo.
"Ho vinto!!!" Dice baciandomi. "Giocare contro di te è facilissimo!" Ricambio il bacio perché le sue labbra mi stanno tentando e la abbraccio forte a me. Passano pochi secondi e lei si stacca ma solo per sedersi sulle mie gambe.
"Ti faccio male?"
"No." Si siede e continuiamo a baciarci. Sposto le mie labbra sulla sua guancia poi più in alto verso il suo orecchio e prendo il lobo tra i denti per morderlo piano appena lo faccio sento il suo respiro accelerare e lei muovere i fianchi contro di me. Scendo verso il suo collo e lo bacio. Lei inclina la testa lasciandomi più spazio e sorrido contro la sua pelle prima di continuare a baciarla. Torno di nuovo sulle sue labbra e la bacio ancora. Stavolta più ardentemente. Sto perdendo il controllo. Mi stacco e lasciò cadere la testa sulla sua spalla.
"Luce. Fermami sto impazzendo!" la sua mano prima mi accarezza i pettorali, poi si sposta sotto la maglietta e alla fine torna giù fino alla banda dei miei pantaloni. Altro che fermarmi. Sta accendendo il fuoco dentro di me.
"Ryan" alzo la testa e incontro il suo sguardo. Vedo passione, desiderio, piacere ma anche amore, tenerezza e adorazione . Il suo sguardo è travolgente, mi avvolge come una coperta. Mi sento sopraffare da tutte le emozioni che provo dentro di me. E penso che lo vede anche lei dalla mia espressione perché mi prende il viso tra le mani e mi sussurra parole confortanti.
"Voglio stare con te. Voglio tutto di te, e voglio darti tutta me stessa. L'ho già fatto una volta e ho sbagliato, ma con te è diverso. Quello che provo per te è diverso. È  molto più forte." La bacio di nuovo con passione e poi la faccio alzare e mi alzo anch'io con le. Prendo la sua mano nella mia.
"Non qui. Vieni con me." Prendo una stampella per poter camminare  mentre tengo l'altra mano nella sua e la porto nella stanza di Luigi e chiudo la porta a chiave. Non si sa mai. La stanza è molto spoglia, perché la maggior parte delle sue cose sono a Milano. Qui non ha lasciato quasi niente. Considerato che viveva da solo e i suoi genitori non ci sono più.
Mi avvicino a Luce e la bacio. Nel frattempo Avanzo piano verso il letto e pochi secondi dopo siamo sdraiati uno di fronte all'altro.
"Sei sicura? La guardo negli occhi così posso vedere se da segni di incertezza. Si prende il labbro tra i denti e rimane un attimo in silenzio. Vorrei tanto sapere a cosa sta pensando. Starà valutando se può fidarsi di me visto che lo stronzo del suo ex l'ha fatta soffrire?
"Si" la guardo un altro po e quando mi sono accertato che ne è sicura la ribacio. Inizio col sfilarle la maglietta. E lei sfila la mia. Subito dopo le tolgo il reggiseno poi i jeans, e in seguito le mutandine.
Mi prendo un attimo per studiare il suo corpo nudo e memorizzare ogni parte del suo corpo. Dai suoi capelli castani che ricadono sulle sue spalle ai suoi occhi azzurri che nonostante sia buio nella stanza luccicano di passione in maniera incredibile alle sue labbra carnose, ai suoi seni perfetti, fino ad arrivare ai suoi fianchi e più giù alle sue gambe. È perfetta. Magra ma non troppo.
"Sei bellissima" mi accarezza i muscoli del petto con le dita e poi mi porta vicino a lei tirandomi giù dalla testa e mi bacia. Le sue dita tracciano i miei pettorali che di istinto si irrigidiscono e scende slacciandomi il bottone dei jeans io mi sposto per togliermeli. Siamo ancora fianco a fianco. Di nuovo quell'espressione preoccupata sul suo viso. Le tocco una guancia. "Che c'è? Possiamo fermarci..."
"No non è quello. Vorrei toccarti ma non so come..." Scuoto la testa sorridendo "Qualsiasi cosa farai sarà incredibile credimi..." Le assicuro poi prendo la sua mano e la metto sulla mia erezione già sull'attenti. Lei inizia a muovere la mano su e giù sopra i miei boxer continuando a guardarmi fisso negli occhi. I miei occhi si chiudono involontariamente dal piacere e fuoriesce un grugnito dalla mia gola. Cazzo è fantastico cosa mi sta facendo. Lei continua a muovere la mano lentamente e i miei fianchi iniziano a muoversi incontrando i suoi movimenti. Quando acquista sicurezza infila la mano all'interno e mi prende tra le sue mani delicate. Il solo contatto mi fa impazzire.
"Cazzo..." Dico in modo disperato. "Scusa cosa..." Va per togliere la mano ma la blocco.
"No continua ti prego.." Le dico e lei sorride continuando. Se riesce a farmi questo adesso non immagino quando sarò dentro di lei che effetto mi farà. Va su e giù seguendo la lunghezza. Quando non ce la faccio più la blocco dicendole di aspettare. Sono ad un passo dal perdere completamente il controllo e lasciare andare questa tensione.
"Ho bisogno di vederti venire.." Le dico prima di baciarla e allo stesso tempo tracciare delicatamente l'interno coscia vicino a dove mi vuole, mi prendo il mio tempo tracciando cerchi dappertutto tranne dove di più muoio dalla voglia di toccare.
"Ryan" dice Luce implorante. Traccio cerchi con le dita della mano nel suo centro.
"È questo che vuoi?"La sento gemere e continuo ad accarezzarle il clitoride e successivamente inserire un dito dentro di lei.
"Cosa vuoi?" Continuo la mia tortura muovendo il dito dentro e fuori e contemporaneamente fare cerchi con il pollice sul clitoride.
"Te." Dice senza fiato. È quasi lì, la sento. Vado più veloce. E con un lungo gemito dicendo il mio nome, si abbandona all'orgasmo. Io mi tolgo i boxer e prendo un preservativo dal comodino dove so che li tiene Luigi. E quando torna in se le dico "ti lascio il comando." Non posso ancora muovermi bene. Sono ancora impossibilitato. Mi sdraio sulla schiena e lei sale su di me capendo le mie intenzioni. Ci guardiamo per un lungo momento prima che lei piano mi fa entrare in lei. Quando sono del tutto all'interno la sensazione è bellissima per entrambi. Lei geme con gli occhi chiusi e si ferma per per abituarsi. Non so se prova dolore quindi glielo chiedo.
"Tutto bene?" Le accarezzo la guancia e le sposto i capelli dal viso.
Apre gli occhi. "Benissimo." Comincia a muoversi e mi perdo nei suoi occhi intensi. Per tutto il tempo sono incatenato dai suoi occhi, dalle sue mani dai suoi movimenti. Lei viene prima di me e io mi lascio prendere dalla sua espressione. Sembra un angelo con la testa all'indietro, gli occhi chiusi e le labbra socchiuse. L'orgasmo mi colpisce in piena faccia fortissimo. Vengo come non ho mai fatto. Quando torno in me vedo che Lucy sta sorridendo.
"Che c'è?"
"Ti amo." Mi dice baciandomi dolcemente.
"Ti amo anche io." Le dico. Poi sorrido "se sapevo che giocare con te avrebbe portato a questo l'avrei fatto prima!" Ridiamo insieme e penso a quanto sono fortunato ad averla nella mia vita.

Senza te non sono niente.जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें