Capitolo 5

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Sono nella mia stanza a studiare ma dopo ore di studio decido di chiudere i libri. Ho bisogno di scaricare questa tensione che ho dentro di me dal primo e ultimo incontro con Lucy. Certo oggi a scuola ci siamo salutati ma non ho avuto il coraggio di avvicinarmi. L'unico modo che conosco oltre che giocare a calcio per farlo è suonare la chitarra. Così lo faccio. La prendo e inizio a suonare. Suono da quando avevo 6 anni. Ho imparato principalmente perché la chitarra era lo strumento preferito di mia madre, infatti è lei che mi ha insegnato a suonare e che poi successivamente mi ha regalato una chitarra nuova. Suono finché non mi fanno male le dita. Finché non sento la porta aprirsi alle mie spalle e mi fermo, resto immobile. So che è lui prima ancora che apra bocca. So che odia la chitarra con tutto se stesso, perché gli ricorda di lei.
Non parla e mi spaventa.
"La cena è pronta."
Sorpreso mi giro. E lo vedo. È ancora in tenuta da lavoro, quindi è tornato da poco.
"Okay. Arrivo"
Prima di andarsene dice " ancora suoni? Quante volte ti devo dire che quello strumento non si deve più suonare in questa casa?" Il suo sguardo è vuoto, la sua voce è bassa e minacciosa.
" okay la metto via. Ma ti prego fammela tenere è l'unico ricordo che ho di lei." 
"Magari io avessi solo questo. La sofferenza sarebbe almeno sopportabile. Questa casa, no, ogni stanza a me ricorda di lei. Se potessi brucerei questa casa, ma non ce la faccio a stare nemmeno senza ogni ricordo che ho di lei. Almeno posso vivere ricordandola, respirandola" detto questo chiude la porta e mi lascia lì sul mio letto, da solo e distrutto. Responsabile ancora una volta del suo dolore. Cosa l'ho presa a fare questa dannata chitarra. La butto a terra. E atterra con un tonfo e il rumore delle corde. E sono frustrato perché subito dopo mi rendo conto di cosa ho fatto e la riprendo e la poso con delicatezza assoluta sulla sua asticella, l'accarezzo e sussurro contro il legno della chitarra "mi manchi. Mi manchi tanto" mentre lacrime scendono lungo le mie guance. E io le faccio scendere senza asciugarle " vorrei tanto che tu fossi qui con me, e con papà"

Senza te non sono niente.Where stories live. Discover now