Capitolo 12

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"Mason, ieri ti ho chiamato ma non hai risposto..." Sono a scuola, sto parlando con Roberto mentre Pietro è a fianco lui nel banco, non sto ascoltando molto i discorsi che stanno facendo, la mia mente è da un altra parte. Ieri io e Lucy ci siamo addormentati nel mio letto e stamattina alle cinque mi sono svegliato con lei nelle mie braccia. È stata una bellissima sensazione, non credo che dormire senza di lei sarà più lo stesso. Una volta sveglio l'ho guardata dormire. Sembrava che stesse facendo un bel sogno perché aveva un sorriso sul suo viso. Strano come per la prima volta in otto anni, ho veramente dormito, senza incubi o senza ricordi. Mi sento riposato. Peccato che quel bel risveglio è stato interrotto quando mi sono accorto di quanto fosse tardi e del fatto che mio padre sarebbe tornato di lì a poco, quindi l'ho dovuta svegliare, ma sono stato contraccambiato con una meravigliosa vista quando ha aperto gli occhi. Era bellissima, anche appena sveglia. Infatti l'ho fatto presente e lei ha fatto spallucce e mi ha detto che era meglio andare. Prima di lasciare casa però le ho chiesto come si sentiva se l'avessi chiamata la mia ragazza e lei mi ha risposto che per lei andava bene. Quindi a quanto sembra adesso ho una ragazza. E sto più che bene con questa cosa. Sono felice. Quando sono con lei sono felice. Sto bene.
Presumo che questa sia una cosa positiva no? In ogni caso stamattina ho fatto come voleva, l'ho accompagnata a casa con la promessa che ci saremmo visti oggi a scuola e che mi avrebbe presentato alle amiche, che non vedevano l'ora di conoscere "colui che le ha portato il sorriso".
Quindi ecco dove sono ora, a scuola come sempre, e sono impaziente di incontrare Lucy tra mezz'ora alla mensa.
"Mason," mi chiama Roberto "ci sei? Sto parlando con te! Che ti succede?!"
"Non lo vedi?! È palesemente e fottutamente innamorato!" Interviene Pietro "ah, l'amour. Ti fa diventare spensierato e sempre con la testa tra le nuvole" lo guardo con un sopracciglio alzato.
"Ma per favore... Ragazzi sono impegnato... Sto ascoltando la lezione." I ragazzi scoppiano a ridere e la professoressa richiama il silenzio dicendo il loro nome e guardandoli, loro si scusano ma continuano lo stesso a prendermi in giro.
"Tu che ascolti la lezione... " dice sarcastico "Seriamente. Che ti succede?" Dice Pietro
"Ah ah ah... Divertente! "
"Mason, ieri non sei venuto all'allenamento, tu non manchi mai! anche Lucy era preoccupata. Che cosa è successo?" Roberto mi conosce bene. Sa che non perderei nessun giorno di allenamento e che per averlo fatto è successo qualcosa di grave.
"Ieri ho avuto un impegno..." Continuo a voce più bassa "con mio padre." Questo li zittisce. Loro non conoscono mio padre, non sanno come si comporta ma sanno che ha problemi di alcool, e sanno che siamo solo noi due. Percio chi meglio del figlio può occuparsi del povero vecchio padre alcolizzato?!
Peccato però che questo non li ferma e continuano a infierire.
"Ok, ma con Lucy che succede? Insomma sei sicuro che vuoi incatenarti, cioè, pensaci. Non potrai più divertirti quando vuoi, dovrai sempre dare conto a lei per ogni cosa.." Pietro sta esagerando. Insomma non è così essere in una relazione. O almeno penso.
Io e Roberto contemporaneamente diciamo " Pietro..."
È Roberto però a continuare "però Mason dobbiamo dire che è strano vederti in una relazione. Non è mai successo. Ma io lo sapevo che lei era diversa." Lo so, me ne sono accorto. "Ragazzi, per favore " la professoressa ci sgrida, e noi non parliamo più o comunque io non li ascolto più. Per il resto della lezione loro continuano a borbottare mentre io aspetto trepidante la fine della lezione. Non vedo l'ora di vederla. È diventata una parte di me in poco tempo. Quando sono con lei mi diverto e mi piace passare del tempo con lei. A volte le persone ti entrano dentro e poi è difficile allontanarle dalla tua mente. Mi sono trovato a pensare a lei più volte stamattina. Ho pensato a come sto bene con lei, o come è bello avere una persona che ti capisce e ti vuole anche dopo aver scoperto che la tua vita è una merda e piena di problemi. Ed è bello per la prima volta essere considerato piacevole e non un disastro. Non so se merito amore, di certo però voglio concedermi la possibilità di amare. Lucy. O forse già la amo. Non lo so.
Finalmente suona la campanella, raccolgo tutte le mie cose e le metto nello zaino poi mi alzo
"Ci vediamo, ragazzi" inizio ad andarmene ma rallento quando sento che loro mi chiamano e mi seguono.
"Dove vai?"
"Vado nel corridoio. Devo incontrare Lucy, per andare alla mensa al bar."
"Ah... Ti raggiungo dopo e mi unisco se non ti dispiace , devo venire pure io alla mensa. Oggi devo restare devo fare il giornalino"
"Da quando fai il giornalino?!" chiedo scettico
"Da quando c'è una bella ragazza che devo assolutamente avere!" Muovo la testa su e giù e lentamente dico "Ok-ey . A dopo" esco dall'aula e mi avvio verso la sua classe. Mi blocco di colpo quando la vedo parlare con un ragazzo. Lei è di spalle, non mi ha visto. Scruto la folla per eventuali facce conosciute o sue amiche perché non voglio che mi vedano. Esamino la competizione. Il ragazzo in questione ha capelli corti scuri, forse neri, occhi castani,  alto, ma io sono più alto e più muscoloso. Li vedo parlare, Lucy sta ridendo di qualcosa che lui ha detto e lui continua il discorso. Incrocio le braccia al petto e mi appoggio al muro dietro. Sto sentendo una strana sensazione. Non mi piace che lui la stia facendo ridere, non mi piace come lui la guarda e di sicuro non mi piace che lei stia parlando con questo. Mi da noia. Mi sta dando veramente fastidio ecco. Li osservo per un altro po di tempo finché non c'è la faccio più. Mi sto comportando come un idiota. Ci sta solo parlando. Mi avvio verso di lei e da dietro la abbraccio. La sento irrigidirsi ma poi si rilassa quando le sussurro nell'orecchio "Ciao Luce"
Lei gira la testa di lato e mi saluta con un ampio sorriso. Questo mi tranquillizza. Insomma mi fa capire che è felice di vedermi.
"Ciao. Ti stavo aspettando.." 
Io le do un bacetto e poi mi scosto di lato mettendole il braccio attorno al collo.
"Sono arrivato" le sorrido e mi rivolgo al ragazzo con cui stava parlando prima la mia ragazza.
"Mason, il ragazzo di Lucy" mi presento porgendo la mano verso di lui.
"Mason? Sei il capitano della squadra di calcio della scuola?" Anche la sua voce, oltre al suo aspetto, è irritante. Ha una di quelle voci calde, rauche.
Beh penso sia un fan e lo capisco dai suoi occhi sgranati, sorpresi di vedermi. Ma allora come ha fatto a non riconoscermi?!
Annuisco e lui prosegue " molto piacere io mi chiamo Davide, sei un grandissimo a calcio. Sono un tuo fan." L'avevo intuito.
"Grande!! Domani c'è la partita, ci servirà l'appoggio dei fan. Darò il mio meglio per vincere, e di solito ogni volta che do il massimo vinciamo. Sarà divertente vederli piangere! " gli faccio l'occhiolino e un sorrisone. Non è difficile essere Mason. Devi dimostrarti sicuro di te, arrogante, presuntuoso. Ed ecco a voi Mason. Ryan invece è tutta un'altra storia. Ma Ryan deve restare nascosto. Mio padre l'ha reso ben chiaro. 'Se sei questo Ryan  non andrai lontano' aveva detto, 'devi essere forte, nel calcio devi essere sicuro, devi segnare non devi sperare di segnare. Tu devi farcela e l'unico modo è mostrarti arrogante e intimidire il portiere. Devi essere Ryan Mason, rendi tuo padre orgoglioso.' Da allora sono questo. Sul campo e fuori. Anche se fingo di esserlo. In realtà sono spezzato, insicuro, e mi sento fragile, pronto a essere colpito.
"Sarà un piacere essere lì."
"Sarà meglio andare le mie amiche ci aspettano" dice Lucy prima di salutare il ragazzo che ora conosco con il nome di Davide.
Lo saluto e ci dirigiamo verso la mensa.
"Eri geloso!" Lucy rimarca con un gran sorriso.
"Geloso? Io? no" rido. Si. Lo ero...Tanto.
"Si certo come no. Non ti credo" sta ridendo. Ah ah. divertente. Rotolo gli occhi
"Credici invece. Comunque non c'è niente da ridere" come se non avessi detto niente lei ride di più.
" ma se lo stavi guardando come se volessi picchiarlo. Poi come appena mi hai vista mi hai abbracciata... Non che non mi sia piaciuto però..." La guardo e scuoto la testa. Ha ragione. Ma non voglio farglielo sapere. " dai... credo che sei carino quando sei geloso. Tutto serio." Ride di nuovo prima di imitare il mio sguardo.
"Io non sono 'carino', io sono sexy da morire. Eh!" dico alzando le sopracciglia.
"Si come il nickname che ti sei dato da solo sul mio cellulare quando hai salvato il numero, e quando mi hai messo 'sexy back' come suoneria quando mi chiami." Rido per come l'ha detto. È carina quando fa l'infastidita.
"Dai che lo pensi anche tu." Dico alzando e abbassando le sopracciglia. Lei ride. Oddio il suono della sua risata, potrei registrarla e metterla come suoneria dei messaggi. Ora che ci penso ottima idea. Amo la sua risata. È contagiosa. Davvero. Senza che me ne accorgo sto ridendo anch'io.
"La posso registrare così la metto come suoneria?" Le chiedo e lei mi guarda perplessa
"Cosa?"
"La tua risata!" Dico come se fosse ovvio " mi piace."
Lei ride forte. "Ma sei scemo!" Ride, ma io resto serio. Seriamente che c'è di male?!
"Ma sei serio?! Pensavo stessi scherzando!"
"Sono serio"
"È... Strano no?" Nel frattempo siamo arrivati e ci guardiamo intorno per trovare le sue amiche.
Lei sta per dire qualcosa quando arrivano le sue amiche ad interromperla. La prima cosa che noto è che sono due belle ragazze. Non il mio tipo, ma decisamente belle. La ragazza a destra ha i capelli lunghi rossi e ricci, alta, magra e prosperosa. La ragazza al suo fianco ha i capelli più corti rispetto alla rossa ma sempre lunghi. È bionda ed è alta ma più bassa dell'amica e un po più in carne.
"Lucy" dice la ragazza con i capelli rossi che ho visto anche alla festa.
"Ciao" dice l'altra ragazza.
Le salutiamo.
"Ecco il ragazzo di cui abbiamo tanto sentito parlare..." Dice la rossa.
Luce intanto è arrossita. Wow. Ci vuole sempre così poco per metterla in imbarazzo.
"Il color rosso ti dona, Lucy." Dice l'altra ragazza. Lei arrossisce di più. Io rido e mi guadagno un occhiata da parte di Lucy ma un sorriso dalle sue amiche.
"Allora... lei.." Punta alla rossa "è Valentina" poi puntando l'altra " lei Francesca"
" sono lieto di conoscervi, ragazze" dico scoccando uno dei miei sorrisi pieni di fascino, e che funzionavano sempre quando volevo affascinare una ragazza. Infatti vedo che funziona ancora. Mi guardano con gli occhi che dicono 'molto attraente, il ragazzo'. Lucy mi sta osservando con occhi infastiditi.... Ahia. Mi ha appena dato uno schiaffo sul braccio. Io scoppio a ridere. Gelosa.
"Lui, ovviamente come già sapete, è Ryan. Allora introduzioni fatte, possiamo sederci?" Ha avuto un tono un po' strano.
Una volta entrati in mensa e deciso cosa prendere da mangiare visto che dobbiamo rimanere per il progetto della bella e la bestia, optiamo per un tavolo in fondo e ci sediamo io e Lucy vicini con le sue amiche di fronte. Quando ci sediamo mi sento osservato. Mi guardo in giro e un po' tutti stanno guardando incuriositi nella nostra direzione. Penso che sia Normale, visto che io di solito non sto mai con la stessa ragazza, e sono giorni che mi vedono con Lucy. Le risate di un tavolo dietro attirano la mia attenzione insieme ad un commento "Mason, guardalo! Tutto preso!" Lo ignoro e mi concentro sulle ragazze di fronte a me.
"Allora" comincia Valentina "La signorinella qui parla sempre di te." Scherza mentre Lucy le dice qualcosa sottovoce che non capisco
"Non è vero, Ryan. Sono loro che mi chiedono sempre di te." La ignoro e la prendo un po in giro.
"So che sono bellissimo e so che ti piaccio, ma non pensavo così tanto" scherzo io facendole l'occhiolino.
"Non ti credere chissà chi... Bello!" Rido. E la guardo con un sopracciglio alzato come a dire 'prova a dire il contrario'
"Nono... " dico scuotendo la testa e alzando le mani in segno di resa quando va per spingermi.
"Mi piaci tanto anche tu,Luce"
"Luce" sento sussurrare dall'altra parte del tavolo e mi accorgo che entrambe le sue amiche stanno guardando sorprese tra me e Lucy
"Le ha dato un nickname... Che carino!" Dice Valentina. Okay ho capito chi tra le tre è quella che scherza e prende in giro di più. Come Pietro. A proposito dov'è? Ricordo che Pietro e Valentina si sono divertiti alla festa. Pietro non ha fatto altro che parlare di lei il giorno dopo,come preannunciavo, l'ha chiamata "la migliore con cui è stato", ora capisco perché. Loro due sono molto simili caratterialmente.
Io rotolo gli occhi a ciò che ha detto Valentina e dico "io carino?" Scuoto la testa per dire che non è vero.
"Non chiamarlo così che non vuole. Ma lo è" dice Luce. Io continuo a credere che non sono carino. Piuttosto attraente, affascinante, bellissimo... E potrei continuare...
La più silenziosa delle sue amiche mi sta studiando, è forse la più seria del gruppo, la vedrei bene con Roberto, dice "sei diverso da come ti descrivono, e anche da come ti ho visto in giro poco tempo fa".
Lo so. Davvero. Lucy mi ha cambiato in positivo. Prima ero assente, non parlavo con nessuno e quando lo facevo ero scontroso. Molte volte con le ragazze che mi salutavano ero cattivo.
"È merito della mia ragazza"
Lucy arrossisce. Ah quanto è bella.
Mia.
"Ehi ragazze posso aggiungermi?! Certo che si. Vero?" Pietro. Rotolo gli occhi. Che charm. Si certo.
"Mason, ci si rivede..." Dice come se non avessimo concordato di vederci più tardi... "Lucy... Sempre bellissima vedo" le sorride. Oddio. Cadiamo nel banale. A volte mi chiedo quante volte ricicla le frasi.
"Pietro" lo saluto.
"Ciao Valentina" le sorride e le da uno sguardo ammiccante.
"Ciao Pietro" dice lei indifferente. Beh non so che dire. È ovvio che le piace e solo che ultimamente Pietro ha fatto il dongiovanni alle feste. Ed è passato da ragazza a ragazza. Il ragazzo non ha nessuna voglia di impegnarsi. Questo è palese.
"Vedo che sei felice di vedermi."
Lei lo ignora "vabbe ignorami. Tanto non durerà a molto ora che dovremo lavorare insieme al giornalino" ora capisco. Lui aveva detto di aver iniziato per una ragazza, è lei la ragazza di cui parlava. Però per come la guarda lui, lei gli piace davvero. In Tutto ciò lei lo ignora di nuovo e continua a parlare di qualcosa con Lucy ma ho perso la concentrazione quando ho sentito al tavolo dietro alcuni ragazzi ridere e la voce di prima dire "chissà cosa ha di particolare quella puttana per averlo nel sacco" mi sta innervosendo. Come cazzo si permette a parlare così di Lucy?! Non posso più ignorarlo mi giro a guardare da dove viene la voce e inizio a stringere le mani a pugno. Cerco però di mantenere il controllo. Non posso usare la violenza. Non mi piace. Cazzo però se non chiude la bocca...
"forse scopa meglio delle altre. Ma non durerà a lungo. Quello non sa tenerselo nei pantaloni" Altre risate.
Ma continua "vedrai. Però devo ammettere che quella ragazza è attraente, ha scelto bene. Io me la passerei volentieri. Ma c'è tempo" Vedo nero. Sento Lucy al mio fianco chiedermi cosa sta succedendo e perché mi ero girato e chi stavo guardando ma tutto ciò che vedo è quella faccia da culo. Mi sono alzato e sto andando verso di lui. Una volta arrivato lo prendo dalla maglia con due mani lo alzo dalla sedia e dico lentamente e in modo minaccioso "Non ti permettere mai più di parlare così della mia ragazza." Lo spingo all'indietro ma lui viene di nuovo avanti
"Se no?" Lo stronzo mi è venuto in faccia. Controllo. Respira. Dentro. Fuori. Mi ripeto.
"Se no ti spacco quella faccia da culo che ti ritrovi!" Il mio tono è basso. Intimidatorio.
Sento gli sguardi di tutti. Ma nessuno si azzarda a parlare. Io continuo a guardarlo e lui a guardare me. Passano momenti prima che lui parli di nuovo.
"Dimostralo." Dice guardandomi poi ride "Le tue sono solo parole, come sempre" mi ha sfidato, lo so ne sono consapevole. Ho questa rabbia dentro che se non mi trattengo potrebbe esplodere. Se succedesse non sarebbe affatto bello.
"Fossi in te me ne andrei, amico." Vedo Pietro al mio fianco, dalla sua postura capisco che sta cercando di aiutarmi. Lo ha già fatto una volta. Gli sono grato. "Non lo farei incazzare più di quanto non lo è. Se reagisce sono guai. L'ho visto in azione e l'ho dovuto portare via con la forza" mente. Non è mai successo niente del genere. Ci siamo sempre attenuti a qualche pugno o roba del genere.
Testa di cazzo sta retrocedendo, ci concede un ultimo sguardo poi si risiede. Io non torno al tavolo, ma mi dirigo fuori. Ho bisogno d'aria. Sono ancora incazzato. Ho tanta rabbia. Pietro non cerca di fermarmi, mi conosce abbastanza da sapere che ho bisogno di stare da solo. Questa rabbia, è la stessa che prova mio padre. Io non voglio essere come lui. Non devo esserlo. Non voglio. Là dentro stavo per esserlo. Ero ad un passo dal picchiarlo a sangue. Mi sento come se qualcuno avesse le mani attorno al mio collo e mi stesse strozzando. Lucy, cosa penserà lei? Che sono esattamente come lui. Un violento. Apro la porta della mensa e mi catapulto fuori. Vado al primo muro che vedo e ci appoggio la testa. Ho il respiro pesante, affannoso. La testa annebbiata. Mi pulsa il collo. Cosa stavo facendo?
Inizio a prendere a pugni il muro. Fino a quando non sento una mano delicata, soffice prendere la mano che da pugni, prenderla tra le sue e iniziare a baciare le nocche. So chi è. Non stacco la testa dal muro.
"Ryan. Calmati. " mi concentro sulla sua voce. "Fai respiri profondi. Segui me." Inizia a respirare piano e prendere lunghi respiri. Seguo il suo ritmo e le dico "continua a parlare" non la guardo ancora, tengo la testa fissa al muro e gli occhi chiusi. "Per favore."
"Non è successo niente... Ssshh... Respira... Piano... Così... Bravo" continua a sussurrare vicino al mio orecchio. La sua voce è così rilassante che mi tranquillizzo. Mi giro a guardarla " grazie".
Lei mi guarda e sorride.
"Mi dici che è successo?" Prendo un lungo respiro e le spiego cosa mi ha fatto scattare. "Stavano parlando di noi... Di te... Dicevano delle cose..." Lei sembra ponderare la mia risposta
"Non capisco perché hai perso il controllo. Non potevi solo ignorarli?"
"Ci ho provato ma poi hanno detto che tu... Si insomma ti hanno insultata e non ce l'ho fatta" è vero che li stavo ignorando. Ma tutto ha un limite.
"Sono felice che volevi difendere il mio onore ma non c'è n'è bisogno, lo sai. Sono in grado di difendermi da sola"
"Lo so ma..." Non mi fa finire, mi bacia. Mentre ci baciamo perdo il controllo, ma per un altro motivo, lei lo sente e scoppia a ridere. Rido anche io, vuoi la stanchezza o la tensione, la mia diventa una risata isterica. Una volta calmati lei dice che è ora di andare in palestra per il progetto. Entriamo dentro la mensa salutiamo tutti e ci avviamo in palestra, per dedicarci alla bella e la bestia.

Senza te non sono niente.Where stories live. Discover now