Capitolo quarantaquattro.

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Niall la strinse contro di sé, lasciandole dei baci fra i capelli biondi, mentre ancora venivano colpiti di tanto in tanto da dei flash. Per i giornalisti presenti nella stanza quella scena sarebbe stata pane per i denti, ma anche loro avevano un cuore e, nonostante le bugie di Niall, erano rimasti inteneriti da tutto quello a cui stavano assistendo.

Dopo che i due fidanzati si furono staccati, un uomo alzò la mano per porre una domanda.

Finalmente qualcuno che ricorda le buone maniere e l'educazione, pensò Niall, sorridendo. Lo guardo aspettando che aprisse bocca.

"Quindi anche i sei mesi di gravidanza sono una bugia?"

Niall non sa se quell'uomo l'aveva fatto solo per metterlo in difficoltà, oppure perché magari voleva smorzare la tensione. Lui la prese come una battuta, infatti si ritrovò a ridacchiare qualche istante dopo prima di negare col capo.

"No, Beatrice è davvero incinta di sei mesi" rispose, sempre con quel sorriso sulle labbra.

La conferenza andò avanti per un altro po'. I giornalisti avevano posto domande sia a Niall sia a Beatrice e loro avevano risposto a tutto quello che chiedevano.

Avevano raccontato con sincerità che all'inizio era stato davvero difficile far funzionare le cose, ma che con il passare del tempo erano riusciti a far combaciare tutto ed a formare quello splendido quadretto.

Gli chiesero anche se sapessero già il sesso del bambino e che professione facesse Beatrice.

Niall rispose perché non la trovava una mancanza di rispetto e di privacy: alla fine ne sarebbero venuti lo stesso a conoscenza.

Alla fine della conferenza, mentre Niall ringraziava tutti i presenti, Beatrice non resistette dal guardarlo con adorazione: era così fiera del suo ragazzo, l'orgoglio che provava dentro di sé era indescrivibile ed era contentissima che Niall avesse finalmente trovato il coraggio di dire tutta la verità.

Sorrise, senza neanche accorgersene, quando Niall le cinse il bacino con un braccio e la condusse delicatamente verso l'uscita.

Sembrava quasi che stessero volando per quanto erano felici. Tutto il peso della situazione era scomparso e aveva lasciato il posto solo ad un bellissimo senso di completezza che, tuttavia, scomparse pochi istanti dopo sempre a causa dello stesso uomo: Richard Griffiths.

"Che cosa ti è saltato in mente, eh?" inveì l'uomo, mentre Niall dimezzava gradualmente il sorriso sul suo viso.

"Era il nostro ultimo modo per aggiustare le cose e tu, stupido e immaturo bambino, hai rovinato tutto!" continuò, mentre Niall si rimpiccioliva ad ogni sua parola, come se si sentisse per qualche strana ragione mortificato.

Beatrice indurì la mascella per contenere la rabbia mentre quell'uomo continuava ad urlare contro al suo ragazzo. Ma quando fu troppo persino per lei e notò lo sguardo vuoto di Niall, allora non riuscì proprio a contenersi.

"Senti, razza di coglione" lo interruppe, quindi, mollando la presa sulla mano di Niall e puntandogli un dito contro.

"Smettila di trattarlo come un poppante e smettila di sentirti chissà chi" urlo, ormai fuori di sé.

"Mi hai rotto, okay? Non fai altro che dire bugie su bugie e il tuo unico scopo sono i soldi. I One Direction non sono dei burattini, quando lo capirai?"

"Senti, ragazzina, se sono arrivati fin qui è solo grazie a me" rispose l'altro, sentendosi soddisfatto. Ma quel sorriso sornione non fece altro che far aumentare il disgusto in Beatrice.

"Non è vero! Sono qua grazie a loro stessi, sono qua perché sono bravi e se lo meritano"

Beatrice non aveva mai urlato così tanto. Magari non erano fatti suoi, ma in soli se mesi ne aveva viste di tutti i colori ed era stufa di veder Niall soffrire.

"La musica è una cosa personale, per comunicare con la gente, non una trovata per fare soldi!" concluse Beatrice riprendendo fiato.

Richard aveva il respiro irregolare, gli occhi infuocati di rabbia e non sembrava affatto intenzionato a mettere fine a quella discussione.

Stava quasi per ribattere, però altre voci lo precedettero.

"Bea ha ragione" soffiò qualcuno. La ragazza si voltò e si sorprese di notare Zayn andarle incontro. C'erano anche Liam, Harry e Louis a fargli compagnia.

"Siamo stanchi di sottometterci ai tuoi ordini"

"Per una stupida firma, non posso obbedirti come un cane" sbottò Louis, accostandosi a Niall.

"Hai detto bene, Louis. C'è un contratto in mezzo, dovete per forza" disse Richard, incrociando le braccia al petto.

"Abbiamo soldi e buoni avvocati, non ci vorrà molto per sciogliere un contratto, soprattutto perché sta quasi per finire"

Beatrice sorrise, guardando Liam con soddisfazione.

Forse anche loro potevano essere felici.

Responsibility || Niall HoranWhere stories live. Discover now