44. Micah

1K 91 14
                                    

 June Allyson sta dormendo fra le mie braccia.

June Allyson è la ragazza per cui ho perso la testa.

June Allyson è la cantante più famosa degli ultimi anni e dorme nel mio letto.

Ma come cazzo è possibile?

Ieri sera stavamo parlando e ad un certo punto lei si addormentata. Era esausta. Così l'ho portata in braccio fino al piano di sopra e l'ho messa a letto. Mi ha trascinato giù con le braccia e non ho avuto scelta se non dormire con lei. Di nuovo.

Ora è mattina e la mia testa è ancora più piena di punti interrogativi. Non sono più arrabbiato però. Adesso che conosco gran parte della sua storia, le cose sono cambiate. La capisco e la rispetto.

Apro gli occhi e mi ritrovo a fissare quelli azzurri di June. È già sveglia. <<Ciao>>, dice timidamente. Questa è la seconda volta che ci risvegliamo insieme. Di solito uno dei due il mattino dopo sparisce.

<<Ciao>>, rispondo con la voce arrocchita dal sonno.

<<Quanto sei arrabbiato con me?>>, domanda con una smorfia.

Sospiro. <<Non credo di esserlo più>>.

Dopo che mi ha detto che il motivo per cui è rimasta qui anziché tornare a Los Angeles sono io, ho capito che anche da parte sua c'è qualcosa. Nonostante il suo combattermi, gli piaccio e non come un semplice amico.

Questo per me conta tantissimo.

<<Nemmeno un po'? Sono stati due giorni pesanti. Lo capirei se qualcosa non ti fosse piaciuto>>.

Le accarezzo una guancia con il dorso della mano. Le si chiudono gli occhi. <<Ci sono tante domande che vorrei farti sulla tua vita, ma non sono arrabbiato. Lo giuro. Dopo tutto quello che mi hai raccontato sento di aver avuto da te più di quello che mi aspettavo>>.

<<E' così>>, concorda. <<Mi fido di te e mi dispiace se ieri ti ho dimostrato il contrario. Le mie amiche sono un po' paranoiche e mi hanno messo dei dubbi su di te>>.

<<Perchè?>>, domando. Credevo di essere simpatico alle sue amiche.

Alza le spalle. <<Mi hanno spinto verso di te fin dall'inizio>>, chiarisce. <<Hanno capito che non mi eri indifferente già dalla sera del biliardo. Quando abbiamo cominciato a passare tanto tempo insieme, loro si sono solo chieste se confessarti chi sono, avrebbe messo in pericolo il mio distacco dai paparazzi>>.

<<Non ti venderei mai ad un giornale qualsiasi per denaro. Te lo prometto>>.

<<Lo so. Non serve nemmeno che lo dici. Io lo so>>.

<<Bene>>.

Struscia la guancia contro il mio petto come un gatto che fa le fusa. È carina. <<Cosa vorresti chiedermi?>>.

Ok, sto per domandarle la cosa più stupida di tutte. <<Perchè non hai voluto baciarmi?>>. Ecco, l'ho detto.

Si blocca per un attimo, prima di sollevare la testa per guardarmi negli occhi. C'è un mondo nei suoi occhi che non vedo l'ora di esplorare. <<Ci sono tanti motivi>>.

Mi giro sul fianco così che ora siamo faccia a faccia. <<Li voglio sapere così so contro cosa devo combattere>>.

Accenna un sorrisino. <<Beh, tanto per cominciare mi sentivo in colpa>>.

Ok, questa risposta non me l'aspettavo. <<In colpa?>>, domando perplesso.

<<Io sapevo tante cose di te, mentre tu non mi chiamavi nemmeno con il mio vero nome. Sentivo che non era giusto nei tuoi confronti>>.

Oh.

<<Probabilmente mi sarei incazzato ancora di più>>.

Annuisce, d'accordo con il mio pensiero. <<E poi perché Rowan è morto da troppo poco tempo. Nella mia testa baciarti è come sostituirlo. Credo sia solo un mio blocco mentale. Lui vorrebbe che io vivessi. Di questo ne sono certa.>.

Provo a mettermi nei suoi panni. Mi immagino di essere fidanzato e che la mia ragazza è appena morta. Sarei in grado di gettarmi subito fra le braccia di un'altra? Onestamente, non lo so.

<<Non sto provando a sostituirlo>>, dico. Per convincere chi non lo so bene. <<Lui resterà per sempre nel tuo cuore. Questo l'ho capito>>.

Chiude gli occhi per un attimo, forse per elaborare ciò che ho appena detto. <<Tu mi spaventi>>.

<<Perchè?>>, chiedo in un sussurro. Ho paura di conoscere la risposta.

Riapre gli occhi e ciò che leggo mi fa tremare. <<Perchè mi fai stare bene. Mi sento protetta e per me non è così scontato. Negli ultimi mesi, dopo l'incidente, mi sono sempre guardata alle spalle. Da quando ti conosco invece, ho smesso perché so che ci sei>>.

Porca. Miseria. Se non sapessi che mi tapperebbe la bocca di nuovo, in questo momento vorrei solo baciarla. Lo desidero da stare male.

<<Mi fai sentire leggera e spensierata. Ci sono giorni in cui mi dimentico di tutto>>, continua. <<Mi fai ridere e ti sei infilato nella mia vita con una facilità disarmante>>.

<<Perchè mi sembra una brutta cosa?>>, domando per smorzare la serietà del discorso. Non perché non mi piace ciò che sta dicendo, ma perché l'istinto di piantare la mia bocca sulla sua sta diventando opprimente.

Ride. <<Non lo è, scemo>>.

Se non posso baciarla, almeno posso un pochino giocare. Così rotolo sopra di lei e la schiaccio contro il materasso. Mi sorreggo sui gomiti per non pesarle troppo. Le sue mani si infilano fra i miei capelli e mi guarda con quegli occhioni stupendi. Le nostri parti migliori aderiscono in modo paradisiaco.

Siamo due incastri perfetti. Sembra stata creata apposta per me. <<Non ho mai desiderato nessuna come te, June>>.

Mi tira leggermente i capelli. <<Ripetilo>>.

Abbasso la testa e quando parlo, la mia bocca sfiora la sua. Sto decisamente giocando con il fuoco. Mai come in questo momento sarei felice di scottarmi. <<June>>.

Si solleva leggermente dal materasso e il suo petto sfiora il mio, in cerca di calore. <<Hai il mio permesso>>, dice con gli occhi che le brillano per il desiderio.

<<Per cosa?>>, domando. Sono pilotato dal mio cazzo in questo momento che mi sta urlando di spogliarla e farla mia.

Mi abbassa la testa e le crollo sopra. <<Per baciarmi>>.

Cazzo, se questo è un sogno, non pensate di svegliarmi!

Sfioro il suo naso con il mio e le scappa un piccolo ansito. Le manca il respiro e non l'ho ancora nemmeno baciata una volta. La provoco ancora un pochino e quando sto per appoggiare la bocca sulla sua, il mio telefono comincia a suonare impazzito.

<<Cazzo>>, impreco. <<E' la sveglia>>.

Sembra delusa. <<Devi andare?>>.

<<Mi aspettano in campo fra un quarto d'ora>>, dico accarezzandole la guancia con il naso. Il mio telefono sta ancora suonando in sottofondo.

<<Poi ci vediamo?>>, chiede piena di speranza.

Le stampo un bacio leggerissimo sull'angolo della bocca, come promessa. <<Puoi giurarci. Abbiamo un bacio in sospeso>>.

Rotolo fuori dal letto prima di fare qualcosa di stupido, tipo non presentarmi agli allenamenti pre-partita. <<Ti trovo qui, dopo?>>, domando aggirandomi per la stanza sotto il suo sguardo frustrato.

<<Non vado da nessuna parte, se per te va bene>>.

<<Cavolo sì! Resta dove sei>>, dico mettendomi il borsone in spalla. Mi avvicino al letto, dove lei si è messa in ginocchio. Siamo occhi negli occhi. <<Non andartene>>, la supplico.

Scuote la testa. <<Resto>>, mi rassicura. Esco dalla mia camera maledicendo questo allenamento con tutto me stesso. Non so come, arrivo allo stadio. L'unica cosa a cui penso è quando finalmente bacerò June Ava Allyson.

QUALCUNO COME MEWhere stories live. Discover now