QUALCUNO COME ME

8. Micah

 Ogni volta che penso di fare un passo avanti con Ava, ne facciamo due indietro. È così snervante stare al passo con lei. Ne uscirò pazzo.

Il problema è che mi piace troppo per lasciarla stare. Mi intriga e più ne so di lei -almeno quel poco che mi concede ogni tanto- più ne voglio sapere.

Di solito sono da cose semplici, una botta via e zero impegni. Ora mi sono fissato con lei. Non riesco a smettere. Sono un po' masochista mi sa.

Ava è complicata. L'ho capito subito.

È passata già una settimana da quando l'ho trovata in quell'aula a prendere a pugni il pianoforte. Non l'ho più cercata. Sono stato troppo occupato con la squadra. In più sono andato a Chicago a vedere la prima partita di Damon. Ha spaccato di brutto.

Esco dalla palestra fresco di doccia. Il mio telefono suona impazzito. <<Sì?>>, rispondo senza guardare.

<<Ehi, fratellino>>, mi saluta Audrey.

<<Com'è che da quando ti sei trasferita ti sento di più di quando vivevamo sotto lo stesso tetto?>>, la prendo in giro.

<<Taci! Devo chiederti un piacere>>.

<<Ah, ecco. Mi sembrava strano>>.

Ride. <<Dai, è una cosa seria>>.

<<Ok, che ti serve?>>.

<<La prossima settimana Damon ha un giorno libero dopo la trasferta. Non ho ancora detto a mamma e papà di noi due. Credo sia arrivato il momento>>.

<<Beh direi. È un anno ormai che state assieme e mamma ha già qualche sospetto>>.

<<Sì, giusto. E qui entri in scena tu>>.

<<Io?>>, domando confuso.

<<Sì, voglio che ci sia anche tu>>.

<<Ok, ci sarò>>, acconsento.

Sospira di sollievo. <<Grazie. Potresti portare anche tu una ragazza>>, dice.

Alzo gli occhi al cielo nuvoloso. Mi sa che oggi pioverà. Prevedo un bagno nel fango per l'allenamento in campo. <<No, scordatelo. Non c'è nessuna>>.

<<E non credi che sia arrivato il momento?>>.

<<Oddio, ma hai chiamato per farmi il terzo grado? Guarda che ti chiudo il telefono in faccia>>.

<<E' che vorrei che anche tu fossi felice. No single in cerca di avventure inutili>>.

Rido. <<Ti stai preoccupando che non ti farò mai diventare zia?>>.

<<Esatto, Micah! Vedo che hai capito>>.

Mi guardo attorno. <<Ho conosciuto una ragazza, ma non abbiamo così tanta confidenza da portarla a casa. Sarebbe imbarazzante>>.

<<Ah! Lo sapevo!>>, urla. <<Ecco perché sei strano ultimamente>>.

Scuoto la testa. Vorrei strozzarla in questo momento. <<Non sono strano. Sono impegnato>>. E solo.

<<Portala alla cena! Voglio conoscerla!>>. E riaggancia. Ma che cazzo?

Sto attraversando il campus quando mi arriva un messaggio nella chat di gruppo con i miei ex coinquilini.

DAMON: MICAH SI E' TROVATO LA FIDANZATA!!

ETHAN: COSA? PERCHE' IO NON NE SAPEVO NIENTE?

DYLAN: OH, IL NOSTRO BAMBINO STA CRESCENDO!

MICAH: ANDATE A FANCULO! TUTTI E TRE!

Mia sorella è proprio una pettegola. Non sono capace di odiarla per questo.

<<Ehi>>, mi saluta una voce.

Alzo la testa e mi ritrovo davanti gli occhi più azzurri che io abbia mai visto. Ava. <<Ehi>>, dico con un sorriso. Parli del diavolo...

<<Ti stavo cercando>>, dice improvvisamente timida.

Metto via il telefono che sta impazzendo per le notifiche del gruppo. Risponderò dopo. <<Dimmi pure>>.

<<Le ragazze questa sera hanno invitato un po' di gente a casa. Come tipo inaugurazione e siccome sei l'unico che conosco qui, mi chiedevo se ti andasse di venire?>>.

Ah, quindi una settimana distante fa questo effetto? Lei che cerca me e non il contrario? <<Certo, perché no?>>.

Fa un passo indietro. <<Ok, allora ti mando l'indirizzo per messaggio>>, dice quasi scappando. È imbarazzata.

Scoppio a ridere. <<Ehm, Ava?>>, la blocco.

Si gira a guardarmi. <<Sì?>>.

<<Non hai il mio numero>>, dico trattenendo a stento un sorriso.

Arrossisce. È dannatamente carina. <<Giusto>>. Si riavvicina e mi porge il suo telefono. Scrivo il mio numero e poi faccio partire la chiamata così da avere anche io il suo.

<<Ci vediamo sta sera. Porta anche Noah>>, dice correndo via.

Possibile che non sia capace di andarsene come le persone normali? Deve sempre correre via come se fosse inseguita?

Va beh, almeno questa sera la rivedrò.