43. Ava/June

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 Micah beve un sorso di acqua e si butta sul divano. Io resto in piedi e mi tormento le mani. Non so nemmeno da dove cominciare. Dopo che lui si è arrabbiato per l'accordo di riservatezza, ho vagato senza meta aspettando che lui si calmasse.

Quando sono tornata qui, la macchina era sparita, così l'ho aspettato. È notte fonda, sono esausta, eppure sono di fronte a lui, il mio cuore e la mia vita fra le mani, pronta ad affidarglieli. Sto per donargli tutto di me e sono terrorizzata.

Comincio con la cosa che mi spaventa di più confessare. <<Non mi chiamo Ava>>.

Questo attira la sua attenzione. <<Come, scusa?>>, chiede sconvolto. Ha gli occhi spalancati e si è messo dritto sul divano.

<<Ava è il mio secondo nome>>, spiego. Improvvisamente ho la gola secca. <<Il mio vero nome è June>>.

<<June>>, ripete sottovoce più volte.

Annuisco. <<June Ava Allyson>>.

Aspetto una sua qualsiasi reazione ma sembra un blocco di sale. <<Come la cantante?>>, chiede confuso.

Mi siedo sul tavolino, in mezzo alle sue gambe divaricate. Ho le ginocchia di gelatina. <<Io sono quella cantante famosa>>.

Scuote la testa. <<No>>, dice deciso.

<<Il motivo per cui ti ho chiesto di firmare quell'accordo è perché ciò che ti voglio raccontare non lo sa nessuno. Solo pochissime persone e non posso permettermi che qualcuno mi vendi ai paparazzi>>.

Mi guarda di traverso. <<Mi stai prendendo in giro, cazzo>>.

Afferro le sue mani. Le stringo per paura che si allontani. Che mi chiuda fuori. La verità è che ho bisogno del suo calore per andare avanti. <<No, Micah. Te lo giuro>>.

Si allontana da me e le mie mani ricadono nel vuoto. Sembra sempre più incazzato. <<Dimostramelo>>. Il suo tono è duro.

Prendo la carta di identità dalla tasca posteriore dei miei jeans. L'avevo messi lì nel caso in cui lui non mi avesse creduto. Proprio come sta succedendo. Gliela passo e lui la esamina a lungo. Guarda prima la foto e poi me. Non dice niente per quella che mi sembra una eternità.

Non sono mai stata così in ansia per qualcosa in tutta la mia vita. Nemmeno al mio primo concerto.

<<Porca miseria>>, si lascia sfuggire.

<<Questo non cambia nulla, Micah. Sono sempre io, la ragazza che hai conosciuto>>.

Scuote la testa, deciso. <<Mi hai mentito sulla tua identità>>.

<<Ho dovuto>>.

Incrocia i suoi occhi con i miei. <<Perchè? Non ti fidi di me?>>.

Mi inginocchio di fronte a lui. <<Ti sto affidando tutto di me. Hai la mia vita fra le tue mani>>, intreccio le mie dita con le sue. Non so chi dei due sta tremando di più. <<I miei segreti, la mia identità, il mio dolore e il mio nuovo inizio sono tutti tuoi Micah. E ti sto dimostrando che mi fido di te>>.

Straccio l'accordo di riservatezza abbandonato sul tavolino per dimostrargli che ciò che dico è vero. Ella e Maddie mi hanno messo in testa un sacco di stronzante su di lui e stavo per mandare tutto a puttane per colpa delle mie paure.

Non voglio perdere Micah.

<<Se tu sei June allora il tuo ragazzo era Rowan, anche lui un cantante famoso. Ma come è possibile che la notizia non sia da nessuna parte?>>, domanda, forse ragionando ad alta voce.

QUALCUNO COME MEWhere stories live. Discover now