11. Ava

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 Avevo passato una serata bellissima. Mi sentivo libera, spensierata e bella. Erano mesi che non mi divertivo. Avevo passato gran parte della serata con Micah a chiacchierare nel terrazzo. Mi piace la sua compagnia. I miei pensieri tristi sono spariti per qualche ora e non mi sono mai sentita tanto leggera in vita mia.

Appena apro gli occhi, la luce del sole mi acceca e per la prima volta da settimane, svegliarmi in questa camera lontana da casa, non è poi tanto male. Prendo il telefono dal comodino e mi ritrovo a sorridere. Micah mi ha lasciato un messaggio, dopo che se ne è andato, ma ero troppo stanca per rispondere.

MICAH: GRAZIE PER LA SERATA. MI SONO DIVERTITO.

AVA: ANCHE IO.

Mi alzo dal letto e mi stiracchio. Nonostante sia andata a letto molto tardi, dopo aver aiutato le mie amiche a sistemare il disastro che hanno lasciato gli invitati, mi sento riposata e piena di energie. Mi infilo un paio di leggins e una maglia a maniche lunghe e decido di andare a fare una corsetta.

Se c'è una cosa che mi piace di essere al College è che sono una semplice ragazza in mezzo a tanti altri. Posso essere chi voglio e non quello che la gente si aspetta da me. Questo è l'unico aspetto positivo dell'essermi trasferita dove nessuno mi conosce.

Posso dare loro la versione che voglio io.

Quando rientro dalla corsa, Ella e Maddie sono entrambe spalmate sul bancone della cucina, completamente intontie. Qualcuno si è divertito, ieri sera.

<<Buongiorno>>, cinguetto felice entrando in cucina.

<<Ssh>>, mi rimprovera Ella tappandosi le orecchie.

Ridacchio. <<Qualcuno ha bevuto troppo?>>.

Mi mostra il dito medio. <<Taci, Ava!>>.

Maddie borbotta. <<Invece qualcuno qui è troppo allegro>>, dice indicandomi.

Mi verso una tazza di caffè e ne bevo un sorso. <<Mi sono solo divertita e ho spento i problemi per qualche ora>>.

Ella si solleva e mi guarda. <<Nessuna chiamata da Rachel, oggi?>>.

Scuoto la testa e mi rabbuio. Potrebbe essere un bene come un male. Rowan potrebbe stare bene ed essere tranquillo, come essere peggiorato. Il sorriso si spegne dalle mie labbra. <<No, niente>>.

Maddie allunga una mano e mi stringe il braccio. <<Sono felice che ieri sera ti sia divertita con il tuo sexy giocatore di football>>.

<<Non è mio>>.

Le mie amiche si guardano fra di loro in una muta conversazione. <<E' cotto il ragazzo>>, conviene Ella.

Sospiro. <<Siamo amici. Non posso dargli niente>>. Non quando il mio cuore soffre ancora così tanto per Rowan.

Forse sarà sempre suo.

<<Gli piaci comunque e credo che anche a te in fondo ti piaccia. Non c'è niente di male. Non devi sposartelo né innamorarti di lui. Devi solo essere felice>>, dice Maddie.

<<Mi ha chiesto di andare con lui domenica>>.

<<Dove?>>, chiede Ella. Sembra meno scontrosa di prima.

Mi siedo accanto a loro. <<A casa. Dai suoi>>.

<<Oh>>, esclama Maddie sorpresa. <<Fa sul serio>>.

Alzo le spalle. <<In realtà è sua sorella che vuole conoscermi. Dice che è diventato misterioso ultimamente>>.

Sorridono. <<Sì, è cotto>>, confermano.

<<Devo prendere le distanze>>, ragiono ad alta voce.

Il mio telefono squilla, riportandomi con i piedi per terra. Il nome Rachel lampeggia sullo schermo. Lo mostro alle mie amiche e mi dileguo in camera mia. Appena chiudo la porta alle mie spalle rispondo. <<Pronto?>>.

<<Ehi, per fortuna ti ho trovata>>, sembra più ansiosa del solito. <<Credo che dovresti venire qui. Le sue condizioni sono peggiorate>>.

Crollo a sedere sul letto. Il cuore che si stringe in una morsa. Mi si forma un nodo alla gola. <<Quanto gli resta?>>, domando in un sussurro strozzato.

<<Nessuno può dirlo. Giorni, settimane. È ancora abbastanza presente. Dovresti esserci per lui>>.

Il mondo mi crolla di nuovo addosso per la seconda volta nella mia vita. <<Ok, prendo il primo volo disponibile>>.

Con le lacrime agli occhi, esco dalla mia stanza e mi avvicino alle mie amiche. Scattano entrambe i piedi. <<Che succede?>>, chiede Ella allarmata.

<<Devo tornare a casa>>. Sono le uniche parole che riesco a pronunciare. Non fanno domande e si mettono subito all'opera. Maddie prepara le valigie per tutte, mentre Ella prenota un volo in giornata. Io a malapena mi reggo in piedi. Crollo sul divano e faccio una cosa che non vorrei fare.

AVA: MI DISPIACE, MICAH. DOMANI NON POSSO VENIRE CON TE.

E ciò che non gli scrivo è: non posso essere nemmeno tua amica. Lasciami stare, Micah.

Metto il pilota automatico e vado a cambiarmi. Indosso una felpa di tre taglie più grandi, jeans, cappellino da baseball e occhiali da sole. Spero solo che il mio travestimento una volta atterrate a Los Angeles funzioni. L'ultima cosa che voglio è essere inseguita in questo momento.

QUALCUNO COME MEWhere stories live. Discover now