30. Micah

762 69 8
                                    

 L'aereo è atterrato in ritardo. Ho avuto a malapena il tempo di fare il check-in in albergo e una doccia prima di raggiungere i miei amici in un locale vicino al posto in cui alloggerò per le prossime ventiquattro ore, prima di tornare al college.

Dopo che mi sono ripreso dalla febbre, ho dovuto rimettermi in pari con lo studio e sono stato in trasferta con la squadra. Il campionato è già quasi giunto al termine. Siamo già a novembre e i playoff si avvicinano. Siamo andati discretamente bene, al contrario dei miei pronostici.

Ho passato gran parte del mio tempo libero con Ava. A volte abbiamo studiato in biblioteca, a volte siamo usciti a mangiare un boccone, altre è passata da me per un film. Non abbiamo più dormito insieme dopo la notte in cui ero moribondo.

Peccato.

Averla nel mio letto è stato un sogno. Ava mi piace da impazzire. Penso a lei più di quanto dovrei. La mattina in palestra. Il pomeriggio mentre mi alleno. La cerco in ogni momento della giornata, anche per raccontarle tutte le stronzate che mi succedono. Le mando messaggi talmente idioti da risultare imbarazzanti.

Mi comporto esattamente come se fossi il suo fidanzato.

Purtroppo però devo ricordare spesso a me stesso che siamo solo amici. E la realtà quando mi piomba addosso, fa proprio schifo.

Apro la porta del pub e so già che sono l'ultimo arrivato del gruppo. Trovo i miei amici seduti al centro della sala e stanno leggendo i menu. Loro per me sono stati casa per tre anni della mia vita. Mi fa strano non vederli più tutti i giorni. Mi mancano i loro brutti musi più di quanto ammetterei.

<<Ehi>>, dico scivolando nella sedia libera fra Damon ed Ethan. <<Auguri, stronzo>>. Mi scambio il pugno con il mio amico.

<<Amico, finalmente sei arrivato! Muoio di fame>>, protesta Dylan.

Alzo le mani. <<Non è colpa mia! L'aereo non decollava più per non so nemmeno quale motivo>>.

Summer ridacchia mentre mi osserva. <<Dee ci stava raccontando la novità>>, dice ammiccando.

Guardo mia sorella prima e Damon dopo. <<Oh, Dio, divento zio? Sono troppo giovane>>, scherzo per metà.

Mia sorella arrossisce e guarda Damon. <<Oh, no! Non siamo ancora pronti per quello!>>, balbetta imbarazzata.

Damon sorride. <<Un giorno, ma la novità riguarda te>>, dice fissandomi. Si sta trattenendo dal ridere.

Assottiglio lo sguardo e li osservo con sospetto. <<Ok, sputate il rospo>>. Qualcosa mi dice che il mio migliore amico non sa stare zitto e che suddetta novità, riguardi il soggetto dei miei pensieri.

Ethan gira lo schermo del telefono verso di me e appena metto a fuoco cosa sta guardando, il primo pensiero è quello di voler uccidere mia sorella. <<Come hai avuto quella foto?>>, chiedo anche se è inutile.

Quella traditrice di Audrey, ha inviato la foto mia e di Ava, distesi sul mio divano mentre dormivamo, a tutta la cazzo di chat di gruppo mentre entravo nel locale. Ho appena visto la notifica.

Questa me la paghi, le dico con lo sguardo.

<<Piuttosto dicci: ti sei fidanzato?>>, chiede Summer incuriosita. È come averle messo di fronte un enorme fetta di torta. E lei va pazza per i dolci.

Alzo gli occhi al soffitto e conto fino a dieci. <<No>>, rispondo secco. Anche se mi piacerebbe.

<<No? E allora perché ultimamente sembri sempre sulle nuvole?>>.

Sbuffo. <<Mi piace ok?>>, ammetto. <<Ma è complicato e non risponderò a nessun'altra domanda che la riguardi. Sono affari miei>>. Mi metto sulla difensiva perché è un argomento un po' che mi infastidisce.

Perché voglio Ava in un modo che lei non mi concederà mai e nemmeno so perché. Mi continua a tenere fuori dalla sua vita, quando di me sa anche quanti brufoli avevo in faccia da adolescente. Mi rode non sapere niente di lei.

<<Ok, ti lasciamo stare. Per ora. Alla prossima rimpatriata portala>>, dice Dylan alzando le spalle.

<<Non credo ci sarà più>>, borbotto fra me e me.

Ethan sta ancora osservando la foto. <<Bella è bella, però, fratello>>.

Inarco un sopracciglio. Da quando sono diventato geloso esattamente? <<Sì>>, dico a denti stretti. Il mio amico la sta fissando un po' troppo. Per fortuna lei non è qui in questo momento.

<<Perchè mi ricorda qualcuno che già conosco?>>, ragiona ad alta voce.

Audrey annuisce in risposta. <<Anche io l'ho pensato la mattina che l'ho conosciuta. Solo che non riesco ad associarla a nessuno>>.

Summer allunga un braccio e si fa passare il telefono. <<Fammi vedere. Magari è qualcuno che era all'università con noi>>. Osserva a lungo lo schermo, aggrottando le sopracciglia un paio di volte. <<Forse a qualcuno di famoso?>>, propone alla fine.

<<Chiunque pensiate lei assomigli, non potrebbe importarmene di meno>>. Lei mi piace per tutto il bagaglio che si porta dietro. Le parti belle e quelle oscure di cui non mi parlerà mai.

<<Oh, ma come siamo permalosi>>, mi prende in giro Ethan, ridendo di me.

Prendo un menu dal centro del tavolo e inizio a leggerlo senza prestarne la minima attenzione. <<Taci e offrimi la cena>>.

<<E' il mio compleanno, stronzo. Dovresti offrirmela tu>>.

Le ore successive passano in un battito di ciglia. Dopo cena mi ritrovo in un locale notturno, circondato da corpi ammassati che ballano in pista, compresi i miei amici. Io non sono granchè dell'umore. Mi sento stanco e incazzato. Non conosco nemmeno la ragione del mio malessere.

Semplicemente questa giornata è cominciata male e non vedo l'ora che finisca.

Sono le due di notte e dubito che Ava sia sveglia, ma decido di scriverle un messaggio. Non la vedo da due giorni e non so nemmeno come sia possibile, ma mi manca. Mi sto abituando alla sua presenza nella mia vita. Non dovrei. So che non dovrei, ma non riesco a fermarmi.

MICAH: MI SONO APPENA RESO CONTO CHE MI SONO TRASFORMATO IN UN VECCHIETTO NOIOSO. UNO DI QUELLI CHE PASSA LA SUA INTERA VITA SENZA SOCIALIZZARE CON IL MONDO. MA ESISTONO VERAMENTE COSì TANTE PERSONE?

Invio prima di pentirmi del messaggio. Butto giù un sorso della tequila che ha procurato Ethan prima di andare a caccia. Sono rimasto da solo nel divanetto appartato della discoteca e non mi dispiace.

Il telefono vibra sopra il tavolino. Ok, calmiamoci.

AVA: PERCHE' DOVE SEI FINITO? ANZI, SEI UBRIACO?

MICAH: IN DISCOTECA. E NO, NON SONO UBRIACO. OK, FORSE LEGGERMENTE BRILLO.

AVA: *emoticon risata* NON TI RICORDI PIU' COME E' LA VITA NOTTURNA?

MICAH: CAZZO, NO. IO ERO IL RE DELLA VITA NOTTURNA FINO A QUALCHE MESE FA. NON SO DOVE MI SONO PERSO.

AVA: PENSO CHE DOVRESTI PROPRIO METTERE GIU' QUEL TELEFONO E ANDARE A DIVERTIRTI, VECCHIETTO.

MICAH: SISSIGNORA.

Butto giù il resto della tequila e il resto della serata sfuma in una nuvola nera, senza ricordi.

QUALCUNO COME MEWhere stories live. Discover now