12. Micah

795 67 11
                                    

 Mentirei se dicessi che il messaggio di Ava di ieri non mi avesse lasciato l'amaro in bocca. Non che ci sperassi troppo che sarebbe venuta ad una riunione di famiglia, visto che nemmeno ci conosciamo, ma dopo le ore che avevamo passato a parlare in terrazza la sera della festa, speravo avrebbe cambiare idea.

Il suo rifiuto mi brucia più di quello che dovrebbe.

Entro in casa dei miei con il broncio e mi levo la giacca di pelle, lasciandola nella sedia dell'ingresso.

<<Micah, sei tu?>>, chiede mia madre dalla cucina.

Vado in quella direzione. È dietro ai fornelli e sta preparando uno dei miei piatti preferiti: le lasagne. Alla vista, quasi mi passa il malumore. Quasi.

Le do un bacio sulla guancia. <<Ciao, 'ma. Come stai?>>.

Mi pizzica una guancia. <<Tutto bene. Tu, tesoro? Sembri arrabbiato>>.

Sospiro. <<Sto bene>>. Ava mi ha tirato buca.

<<Allora, cos'è questa storia di tua sorella? Tu ne sai qualcosa?>>, chiede puntandomi il mestolo di legno contro.

Sollevo le mani in aria. <<Io non ti dico niente. Sarà troppo divertente e non voglio rovinare la sorpresa a te e papà>>.

Assottiglia lo sguardo. <<Mi ha detto di aggiungere un posto a tavola per il suo ragazzo. Non mi piace essere impreparata>>.

Mi sbellico dalle risate e mi metto una mano sulla pancia. Non. Ne. Ha. Idea. <<Vedrai, mamma>>.

Mi tira uno scappellotto. <<Oh, Dio! È un cantante rock? Si droga?>>. Mia madre parte per la tangente.

Appoggio le mie mani sulle sue spalle. <<Respira mamma. È okay. Lo conosco>>, dico riprendendomi dall'attacco di ridarella.

Si rilassa sotto il mio tocco. <<Sarà meglio per te. Sei suo fratello, il tuo compito è proteggerla>>.

Ah, mamma, se solo sapessi di chi stiamo parlando. <<Dee sa difendersi da sola. Credimi>>. Ha rimesso Damon al suo posto per più di due anni e non ha mai avuto bisogno del mio aiuto.

Si arrende, per ora, e continua ad assemblare le lasagne. Mia sorella dovrebbe arrivare a momenti. Mio papà è andato a prendere lei e Damon all'aeroporto e ha scoperto per primo il misterioso ragazzo di Audrey. Non vedo l'ora di vedere la faccia di mamma.

Adora Damon. Non ho mai capito il perché, ma ha preso sotto la sua ala quel ragazzo dal primo giorno in cui l'ho portato a casa. Forse è per il suo fascino da ex donnaiolo. Ha ammaliato mia madre solo sorridendo e mostrando le fossette. Coglione ruffiano.

Mezz'ora più tardi, la porta di ingresso si spalanca. Per primo entra mio padre. Arriva in cucina ridendo. <<Ehi, amore, guarda chi ti ho portato>>, dice tutto felice. Mi tira una pacca sulla spalla e mi sussurra all'orecchio: <<Ora sviene>>.

Audrey attraversa il salotto e trascina Damon per mano. Sono entrambi agitati e schifosamente felici. Mamma spalanca gli occhi. <<Oh>>. Non dice niente per lunghi, interminabili, secondi.

Adrey spalanca gli occhi e si blocca di colpo. Damon va a sbatterle contro la schiena, ma la circonda subito con le braccia, tenendola in equilibrio. <<Scusa, fragolina>>.

A qual punto, mia madre inizia ad urlare. Sobbalziamo tutti per la paura. <<Oh! Lo sapevo! Cavolo, se lo sapevo!>>. Corre ad abbracciare entrambi e come ha fatto con me, pizzica una guancia di Damon con affetto. <<Ah, il mio ragazzo preferito>>.

<<Ehi!>>, protesto geloso. Scoppiano tutti a ridere.

<<Speravo tanto fossi tu!>>, si gira contro mio padre. <<Te l'avevo detto che questi due stavano combinando qualcosa di losco>>.

Audrey diventa color pomodoro e cerca di nascondersi contro le braccia di Damon che sta ridacchiando alle sue spalle. <<Visto, fragolina? Non gli abbiamo ingannati nemmeno per un attimo. Tutti sapevano, tranne te, che saremmo finiti assieme>>, dice lui gongolando.

Audrey gli pizzica un braccio facendolo sussultare. <<Posso sempre cambiare idea>>, borbotta infastidita.

Damon le stampa un bacio al centro della fronte e mia sorella si scioglie contro di lui. È una scena così tenera che mi si cariano i denti. Troppo sdolcinati. Il rifiuto di Ava brucia ancora di più.

Vado al frigo e prendo due birre. Ne offro una a Damon e brindiamo. <<A voi>>, dico a denti stretti. Sono felice per loro, davvero, ma oggi mi girano e basta.

Lasciamo Audrey e mamma in cucina a finire di preparare il pranzo, mentre io e Damon andiamo a sederci sul divano in salotto. <<Sputa il rospo>>, ordina, senza girarci attorno.

<<Cosa?>>, faccio finta di niente.

<<Sei incazzato>>, dichiara. <<Ce l'hai con me e Audrey?>>.

<<Che? No! Voi non centrate>>.

Accenna un sorrisetto. <<Si tratta della tua donna?>>. I commenti nella chat di gruppo con i miei amici sono andati avanti per giorni interi. Sono insopportabili.

Sbuffo. <<Non è la mia donna>>. Neanche lontanamente. <<Audrey si è fatta un film mentale su di lei che non esiste>>.

<<Come si chiama?>>.

<<Ava>>. Alla fine mi ritrovo a parlare di lei e mi convinco che forse è meglio lasciarla perdere. Non mi piacciono le cose che continuano a sfilarmisi dalle mani appena le afferro.

Ava, non fa per me.

Non ho intenzione di rincorrerla.

---------------------------------------------------------------

Buongiorno, sto cercando di recuperare le settimane in cui non ho pubblicato! Spero vi faccia piacere conoscere la storia di Ava e Micah. Quando l'ho cominciata non sapevo ancora bene che direzione farle prendere, ma credo di voler darle una piega diversa rispetto a Qualcuno come te. 

Spero vi piaccia. Aspetto i vostri commenti!

QUALCUNO COME MEWhere stories live. Discover now