48. Micah

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 Mi gira la testa.

June e il suo corpo caldo spalmato contro il mio è troppo. Troppo bello per essere vero. La porto in braccio fino al piano di sopra. So che potrebbe benissimo camminare, ma non voglio darle il tempo di avere ripensamenti.

Anche se nei suoi occhi non ce ne sono, ho sempre paura che possa tirarsi indietro. Impazzirei se dovesse succedere proprio adesso.

Entrambi abbiamo i vestiti inzuppati di nevi e sento i jeans appiccicati alla pelle. Il mio cazzo sta per esplodermi e non riesco a ragionare lucidamente. Desidero June da morire.

Apro la porta della mia camera con un calcio e la deposito al centro della stanza. Le mie mani si aggrappano ai suoi fianchi e appoggio la mia fronte contro la sua. <<Sei sicura?>>, domando. Ho bisogno di sentirglielo dire.

Annuisce una sola volta prima di alzarsi sulle punte dei piedi e baciarmi. Le sue mani si mettono all'opera e apre la cerniera del mio giubbotto. Lo lascia scivolare a terra e si allontana di un passo. Anche il suo cappotto finisce ai nostri piedi.

Afferro la felpa e la maglia dal retro del collo e me le sfilo in una sola mossa. Gli occhi di June seguono i miei movimenti rapita. Resto a petto nudo di fronte a lei e i suoi occhi corrono ai miei addominali.

Fa un passo in avanti e con le punte delle dita traccia i contorni dei miei muscoli. La pelle mi si riempie di brividi. Sono già maledettamente eccitato, ma questo gesto delicato mi manda in orbita.

Con le labbra scende a sfiorarmi i pettorali e bacia tutta la pelle che trova. Getto la testa indietro e mi lascio sfuggire un verso roco da uomo primitivo. Sorride contro di me mentre traccia un percorso di baci che scende rapidamente verso il basso.

Con una mano apre il bottone dei miei jeans, ma la blocco. Sto per esplodere e sento di dover rallentare o rischio di venire prima di poter concludere qualcosa.

Le strattono la mia felpa con la mano libera. <<Via>>, ordino. La aiuto a sfilarla e quando resta in reggiseno di pizzo nero, mi si annebbia la vista.

Come ha fatto lei con me prima, traccio la sua pelle con la punta delle dita. Subito le vengono i brividi. Il suo petto si alza e si abbassa come se avesse appena finito una corsa. I suoi seni esplodono contro il tessuto.

Un tatuaggio sopra il bordo del seno sinistro, attira la mia attenzione. È una scritta piccola e sottile, ma che mi stringe lo stomaco. Mi blocco a fissarla. Sto guardando il nome del suo ex e all'improvviso mi sento insicuro.

June mi circonda il viso con le mani e cerca i miei occhi. <<Sono qui con te>>, dice per rassicurarmi.

<<Lo so>>, rispondo per convincermi.

Ignoro quel tatuaggio e afferrandola per le cosce, la sollevo dal pavimento e avanzo verso il letto. Il mio cazzo spinge contro di lei e mi sta implorando di entrarle dentro. La appoggio sul materasso e i suoi capelli bagnati si aprono a ventaglio sul copriletto blu. Una cazzo di visione.

Memorizzo questo istante nella mia memoria. Se questa dovesse essere l'unica volta che l'avrò qui, tanto vale imprimersela per bene.

Scorro lungo il suo corpo e abbatto la mia bocca contro la sua. Mi spingo contro di lei e geme. Il paradiso, cazzo. Le sue mani scorrono lungo la mia schiena e si bloccano contro il mio sedere per tenermi fermo dove vuole lei.

Questo sarebbe proprio un bel modo di morire. Seppellito fra le sue gambe.

Con una mano le slaccio il reggiseno e lo lancio alle mie spalle. Con devozione bacio i suoi seni e lei si inarca contro di me, in cerca di contatto.

<<Oh, Dio>>, esclama con gli occhi che quasi le si rovesciano all'indietro.

Scendo verso il basso e le sbottono i jeans. Li tiro via con qualche difficoltà visto che il tessuto le si è appiccicato alla pelle. Con loro spariscono anche le sue mutandine. Resto sospeso sopra di lei e la osservo per la prima volta.

<<Sei bellissima>>, dico. Lei arrossisce e cerca di coprirsi, ma glielo impedisco. Riporto la mia bocca sulla sua e la sua lingua si intreccia alla mia.

Senza staccare le mie labbra dalle sue, mi sbarazzo dei miei pantaloni. La mia erezione ringrazia. Si struscia su di me e mi va in cortocircuito il cervello. Non mi ricordo nemmeno come mi chiamo.

<<Ti prego>>, mi implora.

Al diavolo anche i preliminari! Apro il cassetto del comodino e tiro fuori un preservativo. Lo indosso in fretta e torno da June. Mi infilo fra le sue cosce spalancate e allineo il mio bacino al suo.

Le sue gambe mi stringono i fianchi e le sue braccia si allacciano dietro al mio collo. I miei occhi si incatenano ai suoi e quando si agita sotto di me, in attesa, spingo piano dentro di lei.

<<Cazzo>>, mi lascio sfuggire. <<Bellissimo>>, dico. Credo che sto dicendo solo cose senza senso.

Riporta la bocca sulla mia e mi passa la lingua lungo il perimetro delle labbra, poi si abbandona in un bacio carico di desiderio. Le mie spinte diventano sempre più rapide e lei si stringe attorno a me. Mi pizzica la parte bassa della schiena.

Afferro la sua coscia e me la porto dietro alla schiena così che cambi l'angolazione delle mie spinte. Chiude gli occhi e mi morde il labbro inferiore. L'orgasmo la travolge e sussulta sotto di me.

La seguo subito dopo e crollo su di lei, respirando a fatica. Mi accarezza la schiena disegnando dei cerchi con le dita. Sento che sta sorridendo anche senza vederla in faccia.

Mi sfilo lentamente da lei, ma non mi muovo di un centimetro. <<Ti sto schiacciando?>>.

<<No. È bello>>.

Le bacio la spalla e struscio la guancia contro di lei come un gatto che fa le fusa. <<Adesso non ti lascio più andare>>, dico dopo un attimo di esitazione.

Mi stringe più forte. <<Non vado da nessuna parte>>.

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Oggi doppio aggiornamento, spero sia gradito!


Ho quasi finito di scrivere Qualcuno come me, sono arrivata attorno al capitolo 70 quindi è ancora molto lunga. Cercherò di accelerare con la pubblicazione! 

QUALCUNO COME MEWhere stories live. Discover now