Capitolo 44

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È una gran furbizia saper nascondere la propria furbizia. -François de La Rochefoucauld

RAFAEL'S POV:

"Eccolo il mio braccio destro" Adil mi accoglie a braccia aperte e gli vado incontro anch'io con un sorriso tirato. Nonostante in questi anni abbiamo legato molto e sono riuscito ad avere la sua totale fiducia, non riesco ancora a lasciarmi andare a queste effusioni.

"E' bello tornare qui" mi guardo attorno nella villa di Palermo, ho un rapporto di amore e odio con questa città. Più odio forse.

"Come sta Giorgio?" chiedo subito fingendomi apprensivo, in realtà spero che mi risponda che è peggiorato e non ci sarà altra soluzione che staccare quella dannata spina.

"Benone. E' di sopra, vuoi vederlo?"

"Certo" annuisco e lascio che mi faccia strada mentre il mio sguardo cade sulla cornice di una foto in primo piano di Viviana, è nuova e mi colpisce particolarmente.

"Uno shooting di un fotografo che è amico da anni di Viviana" dice Adil intercettando il mio sguardo, devo fare più attenzione.

"Viviana è di una bellezza disarmante" dico dolce, non voglio che si senta la malizia dietro questa frase.

"Non posso darti torto, ho scelto bene mia moglie"  inizia a fare le scale dandomi le spalle, meglio così non può vedere la mia smorfia.

"E non hai mai temuto che qualcuno possa soffiartela da sotto il naso?" chiedo senza pensare troppo, me ne pento il secondo dopo.

"E' molto complicato entrare nelle grazie di Viviana, io stesso ho faticato un po' prima di entrarci" arriviamo al secondo piano e ci dirigiamo verso la stanza di Giorgio "Cosa è stato determinante?" domando affiancandolo.

"Per lei? Giorgio"

Altro motivo per levarmelo di torno.

C'imbattiamo nell'infermiera che mi sorride felice "Signor Rafael!" esclama arrossendo.

"Ciao Santina, tutto bene?" domando sfoggiando il sorriso più finto del mondo, è questa stronza che m'impedisce di finire il lavoro.

E' attaccata al culo di Giorgio giorno e notte, non la smolla neanche un fottuto carro armato.

"Ce la caviamo, è venuto per vedere suo fratello?"

"Anche, come sta?" entro nella stanza superandola e osservo Giorgio sul letto molto più asciutto rispetto a quando l'ho lasciato 8 anni fa, ma è anche vivo.

"E' stabile e forte, combatte ogni giorno per tornare tra noi"

Faccio una smorfia non staccando gli occhi dal pezzente, sono venuto per finire il lavoro e stavolta per sempre.

"Speriamo molto presto" mi rigiro riprendendo a recitare la parte del fratello apprensivo.

"Mi vuoi seguire in ufficio?" Adil fa cenno per uscire dalla stanza.

Ricambio il cenno e sorridendo alla cozza esco dalla stanza seguendo Adil in ufficio.

"Vuoi un goccio?" indica l'armadietto dei super alcolici.

"Perché no?" mi accomodo sulla poltroncina di fronte alla scrivania e presto mi raggiunge anche Adil porgendomi il bicchiere di cristallo con del whisky dentro.

"Com'è stato il viaggio? Sei stanco?" si siede vicino a me trascinando la poltroncina poco più distante.

"E' andato tutto bene, sono carico. Voglio sapere più sul nuovo progetto" prendo un assaggio del whisky pregiato.

Il brivido di amartiWhere stories live. Discover now