Capitolo 21

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Gli uomini non sono puniti per i loro peccati, ma dai loro peccati. -Elbert Hubbard

INES'S POV:

Sbatto piano gli occhi mentre la sigla del Tg notte mi sveglia e mi fa fare una smorfia.

Da quanto mi sono addormentata?

Mi sgranchisco le gambe e prendendo un cuscino sottomano torno a sonnecchiare.

"Fisco, il "magma" di agevolazioni causa una perdita del gettito per il 4% del Pil.
Secondo un rapporto sulle tax expenditures dell'Ufficio valutazione impatto del Senato, la delega fiscale punta alla semplificazione. Dal 2016 al 2022 le spese fiscali erariali sono cresciute in maniera costante"

Mugolo non sopportando la voce della giornalista che continua a parlare, cerco alla cieca il telecomando senza risultati e costretta mi alzo dal divano.
"Chissà dove diavolo è" borbotto non trovandolo.

Mica sarà caduto nel divano?

Alzo i cuscinoni del divano ancora assonnata e finalmente trovo il telecomando. Nel 90% dei casi è sempre lì.

Spengo finalmente la televisione e mentre rimetto a posto i cuscinoni, solo adesso mi ricordo di Jas.

Giorgio mi aveva promesso che mi avrebbe svegliata, se avesse avuto sue notizie. Invece sarà andato a dormire in camera sua, che screanzato.

Mi guardo attorno alla ricerca del mio cellulare e individuandolo trovo un messaggio da parte di Jas.

"Ehi gioia, ho visto adesso le chiamate. Io sto bene e sono con Bartis adesso. Mi ha detto che sei sana e salva con Giorgio, ero molto in pensiero per te.
Per fortuna il ladro mi ha rilasciata subito dopo, si sarà preso di paura della polizia e sarà scappato. Domani ti chiamo e ti racconto meglio. Notte"

Butto subito un sospiro di sollievo. Se non fosse per il fatto che sia tardi, sarei corsa da lei.

"Stai bene quindi? Domattina passo da Bartis, serve che ti porti qualcosa? Non sai che sollievo sentirti, non vedo l'ora di riabbracciarti" replico velocemente.

Non posso credere che sia andato tutto per il meglio. Di certo, non scorderò mai questa notte da incubo.

Riposo il cellulare sul tavolino a fianco al cartone di pizza e sbuffo. Giorgio non si è neanche degnato di pulire.

Recupero il cartone di pizza e sbadigliando noto dal corridoio la luce della cucina accesa.

Sarà rientrata zia Viviana?

Faccio per entrare in cucina, quando all'improvviso vado a sbattere contro qualcosa di flaccido e abbassando il sguardo rimango di stucco.

Perché diavolo Giorgio sta dormendo per terra in cucina?

Poso il cartone di pizza superandolo e sbotto "Ma che ti prende? Alzati, ti sembra posto dove addormentarti?"

Recupero dal frigo anche dell'acqua fresca e riempiendomi un bicchiere, lo bevo con calma.

Intanto Giorgio non si è mosso.

"Giorgio? So che è uno dei tuoi stupidi giochetti. Credi che ci caschi ancora?"

Mi avvicino a lui e lo giro per vederlo in viso "So che mi senti, alzati"

Allungo una mano per schiaffeggiarlo piano in faccia "Oh dai, ho sonno. Andiamo di sopra a dormire"

Tutto tace.

"Ok, l'hai voluto tu. Manderò una foto a zia Viviana così sarai nei guai" mi allontano fingendo di fargli una foto, ma Giorgio è ancora immobile.

Il brivido di amartiWhere stories live. Discover now