Capitolo 12

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Il volto è lo specchio della mente, e gli occhi senza parlare confessano i segreti del cuore. -San Girolamo

BARTIS'S POV:

"Grazie, quanto le devo?" chiedo al fioraio prendendo il mazzo di fiori che gli ho chiesto di comporre a suo piacimento, io non ci capisco un cazzo.

"30€" mi comunica il fioraio a cui allungo una banconota da 50€ gli dico di tenersi il resto, non voglio perdere tempo. Devo andare da lei.

Monto sulla moto e facendo attenzione sfreccio a casa sua, spero che in queste ore abbia sbollito un po'.

Ho davvero bisogno di parlarle e chiarire la questione tra noi, non può andare avanti così.

Parcheggio al cancello e sistemandomi la giacca, vado al portone per poi suonare il campanello. Dovrebbe essere a casa, in caso contrario l'andrò a cercare personalmente.

"Bartis" mormora lei aprendo la porta e sorpresa di vedermi lì.

"Ehi, disturbo?" chiedo sui gradini.

"No, entra pure" scuote la testa facendomi spazio per entrare.

"Questi sono per te" le allungo il mazzo di fiori un po' impacciato, non sono solito regalare fiori alle ragazze.

"Oh grazie, sei...molto carino" profuma subito i fiori e sorride felice.

"Io...senti, volevo parlarti di prima. Non mi sono comportato bene con te e...ti chiedo scusa"

Vittoria mi guarda con gli occhi che le luccicano e indicandomi le scale dice "Andiamo di sopra a parlare?"

"Dopo di te" la faccio passare prima e non per guardarle il culo, giuro.

In realtà queste scale mi ricordano il litigio con Jas avvenuto poco fa, neanche dopo essermi ammazzato in palestra sono riuscito a togliermi dalla mente le sue parole.

Vittoria entra in camera sua e posando il mazzo di fiori sulla scrivania, m'indica il suo letto per accomodarmi. Pensare che prima avremmo scopato qui sopra mi fa ridere.

"Tuo fratello è in casa?"

"No, sono fuori a fare la spesa con Disha"

Annuisco pensieroso "Tuo fratello e Disha sembrano molto intimi"

"E' sempre stata una roccia per lui, da quando mamma si è ammalata hanno stretto di più e..." Vittoria non riesce a finire la frase e io fingendo di non saperne nulla chiedo "E...tua madre come sta adesso?"

Vittoria si mordicchia le labbra e schiarendosi la voce sussurra "Insomma...le sessioni di chemio non danno i risultati sperati e mamma...ecco..." le trema la voce alla fine e io annullando lo spazio fra noi, l'abbraccio e le accarezzo la schiena.

"Mi dispiace tanto, avrei voluto saperlo prima per poterti dare forza"

"Credo...di averlo accettato ormai. Mamma sta male da anni e fa tanto fatica anche solo a tenere gli occhi aperti. So che prima o poi li chiuderà per sempre, sono...pronta a questo momento"

"Non si è mai pronti a vedere la propria madre morire, per quanto tu possa convincere gli altri che tu lo sia"

"Come dovrei fare altrimenti? Sono stufa di stare male e vederla stare male, vorrei che i dolori che prova possano cessare e sono consapevole che cesseranno solo in un modo ormai"

Le stringo la mano e mormoro "Sei molto coraggiosa, sai? A scuola non dai l'impressione di star soffrendo, non avrei mai sospettato che avessi una situazione del genere ed è anche per questo che sono qui a scusarmi. Non dovevo approfittarmi di te"

Il brivido di amartiWhere stories live. Discover now