Capitolo 11

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Siamo fatti di carne, sangue e mancanze.

JASMINE'S POV:

"Corri cazzo!" urla Bartis dal corridoio lanciando il cascone a Giorgio.

Rimango interdetta a osservare la scena mentre lui torna indietro e io per evitarlo faccio per rientrare in classe "Ehi ehi, dove scappi" cerca di fermarmi prendendomi dal braccio.

"Non mi toccare." mi scosto dalla sua presa e l'osservo con orrore.

Bartis alza subito le mani, ma continua ad avanzare nella mia direzione finchè riesce a mettermi a muro "Non puoi accusarmi di qualcosa che non ho fatto"

"Stai lontano da me." sbotto trovandomelo a un palmo dal viso, continua ad avere le mani alzate e non mi sta neanche sfiorando eppure sento il suo respiro addosso.

"Perchè non mi credi? Credevo che fossimo amici"

"Mi prendi in giro? Sparisci, non parlarmi più. Ho finito di farmi prendere per i fondelli da te" lo fulmino con un'occhiataccia cercando di farlo indietreggiare.

Bartis fruga fra le sue tasche e tirando fuori il cellulare dice spavaldo "Posso dimostrarti che non sono stato io, guarda la mia galleria"

Alzo un sopracciglio "Mi credi così stupida? Le avrai eliminate"

"Controlla il cestino"

"Tu sei pazzo" lo scosto dalla spalla, ma lui non mi permette di muovere un passo "Non sono stato io e neanche Giorgio. Quella sera la nostra priorità era quella di mettervi in salvo, non nella merda"

Lo guardo dritto negli occhi e sono sorpresa di leggere sincerità, ci tiene a dimostrarmi la sua innocenza.

"Trovami il responsabile allora, solo così potrò crederti"

Bartis accenna a un sorriso e dice deciso "Lo avrai e lo distruggeremo insieme, parola mia" alza il mignolo, ma lo ignoro scuotendo la testa.

"Nel frattempo stammi lontano, finchè non mi avrai dato il colpevole, continuerai a esserlo tu"

Lui mi prende il mento e sussurra al mio viso "Dopo avertelo portato, mi farai di nuovo quella torta agli agrumi che ho amato? Magari potrei passare da te anche per il tè"

"Vedremo" borbotto ritrovandomi a sorridere contagiata dal suo sorriso stupido.

"Mi conviene muovermi con le indagini allora, posso passare questo pomeriggio?" chiede spudorato

"Solo se avrai le prove con te. C'è la professoressa" lo spingo prima che la professoressa di chimica possa farsi idee sbagliate.

Bartis si allontana e accoglie subito la professoressa col suo solito modo da farfallone "Professoressa! Nuovo taglio? Sa che le incornicia meglio il viso, davvero stupenda"

La professoressa ridacchia abituata a Bartis e accettando il suo braccio entrano insieme.

Li seguo in silenzio e accomodandomi al mio posto, mi chino allo zaino per prendere il libro di chimica.

"Ma che..." sussulto quando vedo uno zaino volare sul mio banco.

Bartis si siede a fianco a me e mi prende una guancia fra le dita "La mia cioccolatina" bofonchia.

Signore, quanto è imbarazzante e ridicolo.

"Mollami" gli do uno schiaffetto al braccio e mi accarezzo la guancia.

"Incredibile, fai sempre così profumo" immerge il naso fra i miei capelli allungandosi su di me.

"Bartis, smettila!" lo scosto di nuovo e lui continua a inspirare chiudendo gli occhi "Che ne dici se manteniamo i posti così? Ines rischia di non esserci più ormai"

Il brivido di amartiWhere stories live. Discover now