Capitolo 24

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"Sic ignara Psyche sponte in Amoris incidit morem."

"E fu così che l'innocente Psiche, senza accorgersene, si innamorò di Amore."


JASMINE'S POV:

Strofino la guancia sulla coperta ruvida e raggomitolandomi sorrido trovando finalmente una posiziona comoda.

Ci ripenso dopo due secondi quando mi rigiro dall'altro lato, ma sento poco dopo la guancia andarmi a fuoco...mi porto una mano su questa sentendola effettivamente surriscaldata e sbatto piano gli occhi per capire da dove provenga questa vampata di calore.

Me ne pento subito quando un fascio di luce cerca di accecarmi e mugolando in protesta mi rimetto raggomitolata dall'altro lato. Stringo a me il cuscino posando la testa, ma è troppo alto per il mio collo.

Do un pugno a questo per appiattirlo invano, il mio cuscino non è così...spalanco gli occhi.

La federa del cuscino è interamente rossa e una coperta che non ricordavo di avere mi avvolge completamente. Faccio mente locale paralizzata e solo adesso realizzo con orrore dove mi trovo.

Scosto immediatamente la coperta con una smorfia e sbuffo, ricordo bene che mi sono sdraiata un attimo sul letto rifiutandomi di dormirci e come non detto...ho dormito come un ghiro.

Noto a lato del letto le mie scarpe posate in ordine e i calzini stesi sopra questi.

Aspetta...Xavier è tornato?

Scendo dal letto e in punta di piedi esco dalla camera attraversando il corridoio.

Mi fermo di scatto quando intravedo un piede che penzola.

E' arrivato.

Mi affaccio di poco e osservo in silenzio Xavier che sonnecchia sul divano a petto nudo...senza volere il mio sguardo indugia sui suoi pettorali e l'addome scolpito ad arte. I pesi in camera non saranno lì a caso.

Socchiudo gli occhi quando intravedo delle chiavi nella tasca destra dei suoi pantaloni. Posso andarmene finalmente da qui.

In punta di piedi lo raggiungo e mi piego di poco allungando la mano alla sua tasca. Il mio sguardo indugia un po' troppo sul fianco e un tatuaggio a forma di serpente che continua nel fondoschiena. Deglutisco chiedendomi dove finirà.

Mi lecco le labbra inspirando il suo profumo di menta e sigarette che si fa sempre più forte e con le mani che iniziano a tremare infilo delle dita in tasca.

Afferro qualcosa di metallico e mentre cerco di tirarla fuori sento al mio orecchio dire roco "Quelle sono le chiavi della moto"

Mi paralizzo, merda da quanto è sveglio?

Serro la mascella e rialzandomi subito dopo sbotto "Fammi uscire da qui."

"La porta è aperta" si limita a dire lasciandomi a bocca a aperta.

Potevo andarmene ore fa?

Lo fulmino con lo sguardo e torno in camera per recuperare le mie cose, brutto mascalzone.

Mi levo la sua stupida maglia che avevo indossato perchè stavo crepando di caldo e rimanendo in reggiseno e mutandine cerco i miei vestiti.

Ricordo che li avevo posati alla finestra per farli asciugare dal sudore.

Mi affaccio da questa e impreco in mille lingue diverse...potevano con la mia immancabile fortuna non volare per terra?

Mi rimetto i calzini e le scarpe e indossando nuovamente la sua stupida maglia del Milan esco dalla stanza insieme al mio zaino.

Il brivido di amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora