Capitolo 23

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Fare finta che il pericolo non esista è il modo migliore per caderci dentro. -Alain Rey

JASMINE'S POV:

"Permesso" cerco di scavalcare la folla che si è creata davanti all'ingresso di scuola.

E' l'ultimo giorno di occupazione e sono tutti impazienti di entrare e fare casino un'ultima volta.

"Apriremo alle 7:50! Non rompete i coglioni." sento gridare qualcuno.

"Permesso, scusatemi" mi faccio spazio tra i ragazzi finchè finalmente arrivo al portone e intravedo Bartis dentro scuola con un giubbotto marrone e le mani in tasca.

Fa un po' freschetto stamattina, non immagino in che gelo si saranno svegliati.

Come ad avvertire il mio sguardo su di lui, si gira e s'illumina appena mi vede.

Gli sorrido mentre raggiunge il portone e aprendolo di poco, mi afferra dal braccio per far entrare solo me.

I ragazzi dietro si lamentano del fatto che stanno gelando fuori, ma Bartis l'ignora e posando una mano sulla mia schiena mi conduce in agorà.

Il mio sguardo si sposta su Xavier all'ingresso che si sta fumando una sigaretta e ci osserva come annoiato, levo la mano di Bartis dalla schiena e mormoro "Hai le mani gelide"

"Stamattina mi sono svegliato un polaretto" biascica lui sbadigliando.

"Vieni con me" lo supero per raggiungere le macchinette e prendo subito un caffè caldo che poso fra le mani di Bartis.

"Tieni, così ti riscaldi un po' e ti svegli soprattutto"

Bartis mi sorride riconoscente mentre prendo anche degli Oreo e ci accomodiamo sulle sedie a lato delle macchinette.

"Come hai dormito?"

"Una merda, se ci fossi stata anche tu magari ci saremmo riscaldati insieme"

Scuoto la testa divertita e aprendo gli Oreo gliene allungo uno "Prova ad inzupparlo nel caffè"

Mi obbedisce e subito mi guarda spalancando gli occhi "Ma è buonissimo"

"Sono tutti tuoi" gli mostro gli Oreo nel pacchetto.

"Mangiane uno anche tu"

"Stamattina ho mangiato una montagna di pancakes"

"Li hai fatti tu?"

"Proprio io" rispondo soddisfatta.

"Ed erano buoni?"

"Erano fenomenali, modestia a parte"

"Allora oggi me li fai"

"Oggi?" chiedo guardandolo confusa.

"Dopo scuola ti va di venire da me? Ho bisogno di staccare un po' e voglio stare con te" allunga una mano ad accarezzarmi la guancia.

Intravedo delle persone attraversare l'agorà e tra questi osservo Xavier che si chiude la zip della giacca fino alla fine e si nasconde metà viso. Anche lui punta gli occhi su di me, ma è solo per un nano secondo perchè torna a camminare con i suoi amiconi e sparisce dalla mia visuale.

Torno a guardare Bartis e deglutisco col cuore a mille, ultimamente succede quando sento lo sguardo bruciante di Xavier su di me.

Se pensavo che con Bartis provassi delle forti sensazioni, con Xavier, anche solo un minimo, innocuo, esiguo contatto visivo scatena in me miliardi di scosse elettriche che percuoto il mio corpo e mi lasciano completamente e perdutamente stralunata.

Il brivido di amartiWhere stories live. Discover now