Capitolo 6

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Ciò che non cresce, marcisce.

INES'S POV:

"ἵστημι, ἵστης, ἵστησι, ἵσταμεν, ἵστατε, ἱστᾶσι" ripeto a memoria chiudendo un occhio per spremere meglio le meningi.

"Duale?" mi chiede Jas buttando un occhio sul manuale di greco.

"ἵστατον, ἵστατον"

"Participio?" continua con l'interrogazione Jasmine.

"Uhm..." mi batto il dito sul mento per poi dire un po' incerta " ἱστάς, ἱστᾶσα, ἱστάν?"

Jas socchiude gli occhi guardandomi da sopra il manuale, ma poi lo butta sul banco esclamando "Tutto giusto!"

"Davvero?" mi passo le mani sul viso incredula.

"Che ti avevo detto? Sei stata bravissima!"

"Credevo di aver dimenticato tutto" confesso ancora in agonia.

"E invece..." mormora Jas per poi spostare lo sguardo spaventata alla porta della classe.

Mi giro credendo di vedere la professoressa, ma vedo entrare Bartis con Giorgio, Clarissa e Fabiana.

"Tutto bene?" chiedo a Jas notando che è un po' agitata.

"Oh ehm...sì sì, credo che andrò velocemente in bagno prima che venga la professoressa" detto ciò si volatilizza fuori dalla porta.

"Ehi! Che cazzo di problemi ha?" gracchia Fabiana lanciando uno sguardo di fuoco alla porta da dove è appena uscita Jas.

"Ma se non ti ha neanche sfiorata" la prende in giro Bartis superandola.

Alzo lo sguardo a Giorgio che sta raggiungendo il suo posto e subito mi giro rimettendomi composta.

Sento le sedie dietro spostarsi e un odore pungente di erba, avranno fumato prima di entrare a scuola.

"Oi" sento un dito sulla mia spalla.

Mi giro sussultando e sento Bartis che mi chiede "Dov'è?"

"Chi?" domando confusa.

"La tua amica. Dov'è andata? Sembrava avesse visto un fantasma"

"E' andata in bagno, sarà agitata per l'interrogazione di greco" ipotizzo, non mi viene nient'altro in mente.

"Uhmm, ho capito" borbotta lui sedendosi al suo posto.

Lancio un'occhiata a Giorgio che non mi ha minimamente calcolato nel mentre e sta rollando uno spinello, non gli basta quello che si è fatto stamattina?

"Ciao Ines" sento invece davanti a me.

Che vogliono tutti quanti da me stamattina?

"Ciao Clarissa" le faccio un sorriso tirato.

Diciamo che il torto che mi ha fatto ieri non è stata una sciocchezza che potrei completamente ignorare.

"Buongiorno ragazzi" entra la professoressa greco con i suoi tacchi, le mille borsette e la gomma da masticare. Ottimo tempismo.

"Possiamo parlare più tardi in privato?" mi chiede Clarissa e io corrugo la fronte, vorrà uccidermi direttamente?

"Certo, quando vuoi" mi rendo disponibile mentre Jas rientra in classe e si accomoda lanciando un'occhiataccia a Clarissa.

"Perfetto" replica lei sorridendomi per poi andare a sedersi al suo posto.

"Che voleva quella vipera?" mi sussurra all'orecchio Jas.

Il brivido di amartiWhere stories live. Discover now