Capitolo 20

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C'è almeno un punto in ogni sogno, dove non si può toccare il fondo: un ombelico, in un certo senso, che è il suo punto di contatto con l'ignoto. Sigmund Freud

JASMINE'S POV:

"Stai bene? Siamo subito corsi a cercarti quando abbiamo saputo che Bartis ti aveva trascinata in una classe" Ines continua a toccarmi ovunque assicurandosi che sia tutta intera.

Peccato che mi stia letteralmente sciogliendo solo al pensiero di quello che è successo con Bartis in quella classe.

"Gabriele?" chiedo notando che non è qui.

"Non lo so, penso sia uscito dalla scuola"

"Devo dirti una cosa" sussurro guardandomi attorno.

Ines corruga subito la fronte "Ti ha aggredita?"

"Macché" l'afferro per il braccio e la trascino in un luogo appartato ai campetti.

"Ci siamo baciati, di nuovo." le dico all'orecchio.

"Giura" stenta a crederci, pensa io.

"Gli ho detto tutta la verità" le rivelo ancora.

"Tutta tutta?"

"Tutta."

"Jas!!!" si mette a urlare all'improvviso e mi abbraccia.

Ricambio l'abbraccio goffo e sorrido insieme a lei, aspettavamo entrambe questo bel epilogo.

"Com'è stato? Racconta!" esclama Ines mentre vedo Bartis uscire col suo gruppo ai campetti.

I nostri occhi s'incrociano immediatamente e mentre lui si accende la sigaretta, io mi sento consumare dal fuoco.

Ines si gira per vedere cosa calamita il mio sguardo e capendo mormora ridacchiando "Se il tuo intento è quello di nascondere il vostro coinvolgimento, mi duole dirti che stai miseramente fallendo"

Per quanto mi sia difficile farlo, distolgo lo sguardo rovente di Bartis e lo poso per terra.

"Abbiamo deciso di tenerlo nascosto finché la situazione con Vittoria non si sarà risolta"

"Vi conviene risolverla in fretta, perché siete pessimi a fingere"

"Andiamo a cercare Gabri" faccio per uscire dai campetti e alzo per un secondo gli occhi su Bartis.

Non avrei mai dovuto farlo.

Prende un tiro profondo della sigaretta e butta fuori il fumo fissandomi a una tale intensità da farmi fermare il respiro.

Ines, per fortuna, riesce a portarmi via da lì di peso e mi facilita di molto le cose.

"Ribadisco: siete proprio pessimi"

Scuoto la testa divertita "Devo chiederti un favore"

"Spara"

"Ti va di passare la notte a scuola?"

"A scuola? Come mai?" chiede Ines perplessa.

"Ecco...Bartis voleva vedermi e..."

"Ho capito, ho capito. Puoi venire da me dopo scuola e poi chiediamo a zia Vivi di lasciarci a scuola"

"Sicura? Non è troppo disturbo?"

"Ma quale disturbo e poi...Bartis chi lo sente" ridacchia Ines seguendomi nelle scale.

"Grazie zia" Ines lascia un bacetto a sua Viviana e anch'io la ringrazio per il passaggio.

"Sicure che non devo venirvi a prendere?"

Il brivido di amartiWhere stories live. Discover now