Cap. 34 - Senza esitazioni

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«Da questa parte, il signor Hiro è in giardino»

Mentre si avvicinava alla figura in piedi, Gojo riconobbe subito dove si trovava: era il punto esatto in cui, quasi un anno prima, avevano tolto il sigillo di Saki. Ma ora lei non c'era, al suo posto solo candele e incenso.

«Le voci sono vere a quanto pare. Sei tornato dall'aldilà» lo accolse l'anziano.

«Non direi aldilà, più una scatoletta di tonno»

L'anziano tornò a guardare il punto dove erano raccolte le offerte votive.

«Hiro-san, dov'è Saki?» chiese serio Gojo dopo una breve pausa.

«Saki non c'è più» rispose senza giri di parole, gli occhi sempre fissi davanti a lui, come se lei fosse in quegli oggetti lì per terra.

«Che è successo?» lo incalzò Gojo.

«Appena ha saputo di Shibuya, si è fiondata lì, ma per te era troppo tardi. Quando è tornata si è messa a leggere tutti i libri di famiglia, alla ricerca di non so che cosa. Avrei dovuto capire» disse con un sospiro, riportando lo sguardo a terra. «La maggior parte del tempo se ne stava in camera, poi un giorno l'ho vista uscire in giardino e venire qui. Si è inginocchiata in questo punto esatto e quando ho capito che stava per fare, era troppo tardi, ero troppo lontano per fermarla»

Hiro si voltò di nuovo verso lo stregone, gli occhi doloranti nel rivivere quella scena. Ma non poteva interrompersi, Gojo era lì per quello. Glielo doveva.

«Si è trafitta il petto con un coltello e poi è sparita, davanti ai miei occhi. La mia Saki è sparita. Per quando sono arrivato, era rimasta solo qualche goccia di sangue e il coltello»

Gojo abbassò gli occhi verso il terreno, come a cercare ciò che rimaneva di lei.

«Penso sia stata lei a liberarmi» disse.

«Di che parli, Gojo?»

«Tempo fa mi ha raccontato delle storie sul suo potere e, se potessi capire meglio, penso che riuscirei a trovarla»

«Le storie sulla divinità del vuoto? Sono solo storie, appunto»

«Lei la pensava diversamente»

Hiro si voltò finalmente verso lo stregone con la benda, scrutandolo con occhi interrogatori che, però, non potevano fare a meno di sperare.

«Quando mi sono ritrovato fuori dalla Prison Realm, per un attimo l'ho sentita»

«Intendi la sua voce?»

«No, la sua presenza, lì da qualche parte»

«Ma in quel caso non avresti dovuto vedere la sua aurea?»

«Era diventata capace di nasconderla, anche a me. Ironico, no? Dovrei avere sei occhi»

«E tutto questo che avrebbe a che fare con le leggende della nostra famiglia?»

«Saki credeva che quella stessa divinità da cui i Mizuno per secoli avevano ereditato il potere, in realtà non fosse mai sparita»

«Sono solo leggende» disse l'anziano scuotendo la testa.

«È stata la prima e unica donna della famiglia a ricevere il Nulla Cosmico, vero?»

«Non capisco dove vuoi arrivare»

«La divinità si è risvegliata con Saki, lei lo aveva capito e ha deciso di usarla per liberare me. Se uno stregone viene ucciso senza essere esorcizzato può trasformarsi in una maledizione, no?»

«Sì, ma lei è scomparsa del tutto»

«Esatto, perché lei sapeva che la divinità dentro di lei non sarebbe morta con il corpo e quindi non sarebbe diventata una maledizione. Saki ha liberato la divinità del vuoto»

«Sei sicuro di quello che stai dicendo, Gojo Satoru?»

«No, sono solo delle ipotesi. Ma è l'unica speranza a cui posso aggrapparmi, quindi devo crederci»

L'anziano tornò a guardare la candele.

«Non so cosa c'era tra di voi, ma conosco bene Saki e so che non riesce a esprimere quello che prova. Ma doveva essere qualcosa di forte per farle spingere quel coltello senza esitazioni»

«Ed è lo stesso motivo per cui io la riporterò indietro, Hiro-san»

«Il vecchio tempio nel bosco, la leggenda vuole che quella fosse la dimora della divinità del vuoto»

«Dove si trova?»

L'anziano stese il braccio e con il dito indicò il rilievo verdeggiante che si innalzava dietro alla proprietà dei Mizuno.

«Sul monte Hiei»

Inevitabile [Gojo Satoru]Where stories live. Discover now