Cap. 15 - Dubbi e domande

910 51 0
                                    

«Rimani a pranzo con noi?» le chiese lo stregone allungandole la mano per aiutarla a rialzarsi.

Era stanca morta, sudata, indolenzita dall'allenamento, ma  mai sazia dei momenti insieme a Gojo, così Saki aveva accettato l'invito senza pensarci due volte.

Itadori si era offerto di preparare una ricetta che, a quanto sembrava dall'approvazione generale, era il suo piatto forte: le polpette di pollo allo zenzero.

«Posso aiutarti Yuji?» gli chiese Saki, preferendo mettere le mani in azione che rimanere immobile sotto lo scrutinio dei ragazzi.

«Non si preoccupi, sono abituato»

«In due si fa prima e poi ho sentito grandi cose su questa ricetta, potrei rubartela»

«Me l'ha insegnata mio nonno, era una delle sue preferite»

«Sei molto legato a tuo nonno?»

«Sì, mi ha cresciuto, ma ora non c'è più. Però mi ha lasciato tante cose, oltre a qualche ricetta» rispose senza perdere il sorriso che lo contraddistingueva. Il suo non era come quello del professore, malizioso e sfidante; il sorriso di Yuji era quello di un ragazzo gentile che aveva sempre un pensiero per gli altri.

«Sai, anch'io sono cresciuta con mio nonno; è lui che mi ha insegnato a combattere»

«Che figata. Vorrei diventare forte come lei e il prof. Gojo» rispose il ragazzo.

«Lo sarai, tranquillo» lo rassicurò la voce del professore, che nel frattempo si era avvicinato e si era appoggiato con la schiena al bancone della cucina, proprio accanto Saki. «Anzi, ho un'idea: visto che nei prossimi giorni sarò in missione, perché non vi allenate con Saki? Per unire l'utile al dilettevole» aggiunse poi.

Dilettevole? Ha uno strano senso del divertimento.

Già dal quel fatidico primo incontro Saki aveva avuto l'impressione che ogni passo, ogni parola di Gojo seguisse un corso ben preciso, come se ogni cosa si dispiegasse davanti a lui senza veli e, di conseguenza, riuscisse a vedere tutto in maniera più nitida di chi lo circondava.

«Come? Non posso, non sono in grado. Ho accettato di venire solo perché—» provò a protestare Saki, interrompendosi bruscamente per non farsi sfuggire parole pericolose.

«Perché?» chiese subito Gojo.

"Solo perché ci sei tu", questo era quello che stava per uscire dalla sua bocca. Ma lì accanto c'era Yuji e non avrebbe dato quella soddisfazione al professore.

«Perché devo allenarmi io in primis» finì la frase.

«Appunto, è un'occasione perfetta per tutti» ribadì Gojo.

«Signorina Saki, non si preoccupi, saremo degli studenti modello» disse Yuji cercando di convincerla. «Le polpette sono pronte, bisogna solo aspettare che cuociano» aggiunse poi tornando verso i compagni sul divano.

«Che hai in mente Satoru?» chiese Saki, una volta rimasti soli.

«Mi piace quando mi chiami per nome in tono minaccioso»

«Sono seria»

«Saki, devi solo fargli vedere quello che sai fare»

«E se non so fare niente? Non sono studenti normali e lo sai»

«Tutto merito del professore»

Era tutto un gioco per lui? Saki si voltò verso i ragazzi, appoggiandosi anche lei con la schiena alla cucina, mentre incrociava le braccia sul petto.

Gojo la guardò accennando un sorrisetto diabolico; approfittando della posizione passò un braccio dietro la ragazza e la strinse dal fianco tirandola a sé fino far incontrare i due corpi.

A quel contatto Saki alzò gli occhi sorpresi verso lo stregone, il viso lievemente imporporato.

«Anch'io preferirei stare qui con te invece di andare in missione» le disse senza interrompere il contatto visivo.

«Non ho mai detto niente del genere» rispose Saki dopo aver ripreso fiato; poi distolse lo sguardo trattenendo un sorriso.

«Giusto» confermò lui, lasciando la presa.

No, perché?

«Allora vorrà dire che dovrò fare le cose per bene e chiederti un appuntamento» aggiunse dopo qualche secondo.

Di nuovo, Saki si voltò verso di lui con la sorpresa negli occhi; lo trovò con un sorriso più ampio di prima, anche se stavolta teneva lo sguardo sui suoi studenti.

«Un appuntamento?» provò a richiedere per essere certa di non essersi sbagliata.

«Sì, quando torno dalla missione. Se non hai altri impegni, ovviamente» disse senza smettere di sorridere.

«Devo solo allenare un gruppo di studenti che potrebbero spaccarmi qualche osso»

«Perfetto, allora è deciso»

Saki lo guardò mentre si allontanava per raggiungere i ragazzi e una domanda spontanea prese forma nella sua mente: "Sarei così felice se non avessi tolto il sigillo?"

Inevitabile [Gojo Satoru]Where stories live. Discover now