Cap. 10 - Il giorno pt.2

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«Ovviamente siete tutti miei ospiti per pranzo» disse Hiro facendoli accomodare in sala.

Gojo aiutò Saki a sedersi e poi, a sua volta, si mise a sedere accanto a lei.

«Nonno, Gojo stava tornando a Tokyo» disse Saki.

«Non c'è fretta, mi trattengo volentieri» rispose lo stregone.

«Non prenderci troppo l'abitudine» commentò Utahime a bassa voce. Poi, rivolta verso Saki, aggiunse:

«Va un po' meglio? La tua aura sta crescendo»

«Sul serio?» chiese stupita Saki.

Si voltò verso Gojo, per chiedere conferma, ma non si sarebbe esposto, era chiaro dal suo sorrisetto.

«Se continui così, tra qualche mese sarai un primo livello» affermò entusiasta l'amica.

Gojo sputò il tè che gli era stato servito.

«Primo livello? Utahime sapevo che eri scarsa, ma non così tanto da non riconoscere i livelli» aggiunse.

«Sentiamo, allora. Che livello pensi sarà?»

«Se si allena con me, un livello speciale di sicuro»

«E perché dovrebbe allenarsi con te?»

«Perché sono il migliore, ovvio»

«Saki, per favore, non ridere» chiese con tono implorante Utahime.

«Ho tolto il sigillo mezz'ora fa e voi già parlate di livelli e allenamenti. Possiamo non pensarci per oggi?»

«Hai ragione, pensa a riprenderti» disse Iori.

«Ma si è già ripresa, non lo vedi?» rispose Gojo.

«Basta, andiamo a pranzo» li interruppe Saki.

La presenza di Hiro faceva da calmante e l'atmosfera a tavola era tinta solo di leggerezza, come se tutti si fossero tolti un peso di dosso. Allo stesso modo, anche tra Gojo e Saki sembravano non esserci più tensioni irrisolte e la loro intesa non passò inosservata.

«Iori, andiamo. Lasciamoli un po' da soli» disse Hiro, uscendo dalla stanza insieme alla ragazza con la cicatrice sul viso.

«Non potresti essere più gentile con Utahime?» chiese Saki a Gojo.

«Ma è più divertente se si arrabbia» rispose lui. Approfittando del fatto di essere rimasti soli, poi aggiunse:

«Comunque l'offerta dell'allenamento è sempre valida»

«Questa storia dell'allenamento ti sta proprio a cuore, eh?»

«Devo farmi perdonare, no?»

«Se lo fai solo per quello, non c'è bisogno»

«Allora diciamo che lo faccio per interesse personale»

«Sei ossessionato dal mio potere»

«Naa, non è questione di potere» ribatté lui, guardandola dritto negli occhi.

Saki non sapeva cosa rispondere, quello sguardo così diretto la paralizzava.

«Torni all'Istituto?» disse la ragazza interrompendo il contatto visivo.

«Sì, i miei studenti mi staranno aspettando»

«Sei sicuro? Tu a quell'età aspettavi con impazienza il ritorno di un professore?»

Lo stregone si mise a ridere, portando una mano dietro alla testa.

«In effetti. Ma io sono il loro professore preferito»

«Ah, ok, allora non ti trattengo oltre» ribatté lei, ridendo a sua volta.

«E tu quando pensi di tornare a Tokyo?» chiese il ragazzo.

«Non lo so. Devo parlare con Hiro per capire un po' di cose»

«Capisco. Comunque hai il mio numero, quindi quando vuoi io ci sono, ok?» aggiunse Gojo, alzandosi da tavola. «Ah, dimenticavo, ora anch'io ho il tuo di numero. Non mi scappi Mizuno Saki» aggiunse compiaciuto.

«È una minaccia?»

Gojo le sorrise in risposta.

«Riposati, ci vediamo quando torni» disse lo stregone poggiandole una mano sulla testa e spettinandole i capelli, prima di andarsene.

Gojo poteva essere fastidioso, ma — ormai era inutile negarlo — a lei piaceva quel suo essere così... così... Gojo.

Inevitabile [Gojo Satoru]Where stories live. Discover now