Cap. 9 - Il giorno

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Dopo una notte passata praticamente insonne, Saki aveva deciso: avrebbe rimosso il sigillo.

A una condizione, però: doveva esserci anche Gojo Satoru. Dopo anni e anni in cui non aveva utilizzato il suo potere, non voleva rischiare di causare un altro incidente.

Prese il telefono e, sperando che non fosse troppo tardi, digitò il numero che era scritto sul bigliettino, quel bigliettino che non aveva mai avuto il coraggio di strappare.

Stava per riattaccare quando dall'altro capo qualcuno rispose.

«Gojo?» chiese per sicurezza.

«Saki?» domandò sorpresa la voce all'altro lato.

«Sei ancora a Kyoto?»

«Sto partendo ora. Hai cambiato idea sul tour gastronomico?» chiese malizioso.

«Ho deciso di togliere il sigillo, ma ho paura di non riuscire a controllare l'energia. Quindi preferirei che ci fossi anche tu» disse Saki pronunciando in fretta le parole, per essere certa di non rimangiarsele a metà frase.

«Non potrei mai dirti di no. Tra 5 minuti sono lì» rispose Gojo.

Non era un modo di dire: dopo qualche minuto lo stregone comparve nella tenuta dei Mizuno, stampata sulla faccia la solita espressione compiaciuta.

«Bene, allora siamo pronti?» chiese avvicinandosi agli altri.

«È una cosa importante. Non mettere fretta a Saki» gli rispose acida Utahime.

«Ah, ci sei anche tu? Per supporto emotivo immagino»

«Saki, dovevi proprio chiamarlo?» chiese esasperata Iori all'amica.

Saki rispose con un sorriso colpevole e una scrollata di spalle.

Oltre all'amica e a Gojo, c'era suo nonno e non poteva essere altrimenti, perché quelle che voleva intorno erano le persone che aveva più a cuore — anche se non voleva ammetterlo nel caso di Satoru.

«Avete già deciso chi toglierà il sigillo?» chiese il ragazzo.

«Lo farò io. Voglio chiudere il cerchio che ho aperto» rispose Hiro.

«Se siete tutti pronti, possiamo iniziare» disse alla fine Saki.

Un tacito assenso le fece capire che era arrivato il momento.

Stava facendo la scelta giusta? Non poteva saperlo, nessuno avrebbe potuto dirlo. Ma sentiva che era quello che voleva.

Dopo un'ultima occhiata di conferma, Hiro iniziò il rito. Le parole cantilenanti erano l'unico suono che interrompeva il silenzio che avvolgeva la scena. Gojo non staccava gli occhi da Saki e dal sigillo che solo lui poteva vedere. Anche Utahime non riusciva a guardare altrove, negli occhi la preoccupazione per l'amica. Quando Hiro finì di recitare la formula ci fu un attimo di immobilità, poi Saki si accasciò a terra, guardando il vuoto davanti a lei.

Sì, il vuoto. Come quello che generava il suo potere e che, dopo anni rinchiuso, aveva ricominciato a fluire.

Che era successo agli altri? Non riusciva a vederli.

Il terrore dell'incidente che l'aveva portata a volere il sigillo le riempì i polmoni e, per quanto si sforzasse, le parole non uscivano.

Era sola in quel buio.

All'improvviso si sentì afferrare per un braccio.

Come nebbia che viene risucchiata, il buio si dissolse.

Gojo l'aveva sollevata, per poi farla mettere a sedere e, a sua volta, si era messo accanto a lei.

«Eri un po' inquietante» le disse, senza abbandonare il classico tono scherzoso.

«Come stai, Saki?» le chiese Utahime, correndole incontro.

«Ora bene, anche se sono sfinita»

«È normale, non eri più abituata all'energia malefica. Devi imparare a gestirla di nuovo, però prima devi riposare» disse Hiro, sollevato.

«Torniamo dentro casa allora. Ce la fai a camminare?» chiese Utahime all'amica.

«La aiuto io» rispose Gojo per lei.

Iori e il nonno si incamminarono, distanziando presto Saki e Satoru che procedevano a passo lento.

«Che volevi dire con "eri inquietante"?» gli chiese.

«Beh, avevi gli occhi completamente neri ed era come se ci vedessi più»

«Perché è così, c'era solo il buio totale»

«E hai pensato fosse successo come l'ultima volta?»

La paura che aveva provato in quell'istante la fece ammutolire di nuovo e rispose solamente con un cenno della testa.

«Pensavi sul serio di riuscire a farmi fuori?» aggiunse Gojo divertito.

Saki si mise a ridere, poi aggiunse: «Sarebbe stato un bel problema»

«Alle alte sfere non sarebbe dispiaciuto»

«Dovranno aspettare un altro po', perché non mi sento proprio in grado di fare niente ora come ora»

«Ti devi solo riabituare. E posso aiutarti io»

«Fai finta di essere un bravo insegnante?»

Mentre quei due continuavano a punzecchiarsi, Hiro e Utahime erano arrivati all'ingresso, fermandosi per aspettarli.

«Chi l'avrebbe mai detto» disse Hiro, guardando la nipote che si teneva al braccio di Gojo, mentre entrambi scherzavano.

«Tra tutti proprio lui, non ci posso credere» commentò Utahime.

«Eppure è stato l'unico capace di riportarci indietro la nostra Saki» 

Inevitabile [Gojo Satoru]Where stories live. Discover now