Cap. 32 - Shibuya, 31 ottobre

486 23 3
                                    

                                                               !!!         SPOILER ALERT        !!!

                                                               per chi non ha letto il manga






Iniziò tutto con una chiamata. Era stato Megumi ad avvertirla e darle la notizia, ma lei non poteva crederci.

Gojo imprigionato?

Era impossibile. Non poteva essere, d'altronde era lo stregone più forte quindi doveva trattarsi di uno sbaglio. E l'unico modo per accertarsene era vederlo con i propri occhi. Così si fiondò a Shibuya.

Lo spettacolo che si ritrovò di fronte era raccapricciante e le sensazioni che provava erano totalmente negative, ma sapeva che l'avrebbe trovato lì, col solito sorriso beffardo.

Eppure qualcosa dentro di lei le diceva che non era così.

Quando riuscì a raggiungere gli altri le bastò un colpo d'occhio per capire che la situazione era grave e che quelle facce sconosciute non erano amichevoli.

«Ah, benvenuta, Mizuno Saki. Non vedevo l'ora di conoscerti» esclamò un tizio con un lungo vestito scuro e una cicatrice che percorreva tutta la fronte.

Saki fu percorsa da brividi in tutto il corpo. Chi era? E come faceva a conoscere il suo nome?

«Dentro di te c'è qualcosa che mi interessa» continuò lo stregone con un sorriso inquietante.

«Cosa vuoi? Perché stai facendo tutto questo?» chiese Saki cercando di vincere il terrore che la paralizzava.

«Quante domande» rispose la figura con aria annoiata. «Speravo fossi molto più interessante, peccato»

Aveva appena finito di parlare, quando sputò una biglia nera e la lanciò contro di loro.

Una maledizione!

I ragazzi erano visibilmente stanchi e scoraggiati ed erano tanti i volti che mancavano all'appello. Nanami, Nobara... Non c'era tempo per pensare, dovevano eliminare al più presto la maledizione per poi pensare al resto.

«Horror Vacui»

Fortunatamente il dominio di Saki si rivelò vincente e poterono tutti tirare un sospiro di sollievo. Ma era stato fin troppo semplice, c'era qualcosa fuori luogo. Con la coda dell'occhio Saki si accorse che lo stregone di prima aveva assistito al suo attacco e ora, con aria soddisfatta, si allontanava approfittando del trambusto che aveva creato.

«Quello era Suguru» disse una voce alle sue spalle.

Non si vedevano dalle terme e di certo quella non era la situazione migliore in cui rincontrarsi. Non aveva perdonato del tutto Shoko per quello che le aveva detto, ma Saki sapeva fin troppo bene che quello non era il momento di serbare rancore.

«Suguru Geto?» chiese per conferma.

«Sì, ed è stato lui a imprigionare Satoru» spiegò la dottoressa.

«Ma perché? Voi eravate...» nonostante tutto, la ragazza non riuscì a finire la frase.

«In realtà quello non è il Suguru che conoscevo»

Che intendeva? Troppe domande e poche risposte. E mancava la più importante.

«Dov'è Gojo?» chiese alla fine.

La dottoressa le indicò il cubo a terra a pochi passi da loro. Era stato tutto così veloce che non l'aveva notato, ma appena lo vide ogni briciolo della speranza che aveva avuto mentre si dirigeva lì andò in fumo.

«Una Prison Realm» disse, quasi a convincersi che era tutto vero.

I ragazzi la guardavano speranzosi, così decise di mettere da parte ogni pensiero negativo e tentare di trovare una soluzione.

«All'Istituto dovrebbe esserci uno strumento in grado di aprirla» continuò Saki.

«L'ha distrutto Gojo qualche anno fa» rispose Megumi demoralizzato.

Merda!

«È impossibile da aprire» stavolta era stato il preside Yaga a parlare.

«E se chiedessimo a Tengen?» ribatté la ragazza.

«Posso tentare, ma non fatevi false illusioni» rispose il preside.

Naturalmente l'unico che poteva sistemare tutto quel casino era proprio Gojo—ed era per lo stesso motivo che era stato imprigionato nella Prison Realm—per cui liberarlo aveva la massima priorità.

Saki, però, non poteva mentire a se stessa; lei aveva un'altra ragione per volerlo liberare, una più egoistica.

"Spero che quando la tempesta arriverà sarai al mio fianco"

Le parole di Gojo le tornarono alla mente nitide come la sera in cui le aveva pronunciate.

La tempesta era arrivata, e lei non era stata al suo fianco nel momento del bisogno.

Doveva rivederlo.

A qualunque costo.

Inevitabile [Gojo Satoru]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora