Cap. 4 - Porte chiuse

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«Il nulla. Il nulla cosmico» disse Saki all'improvviso, sdraiata nel letto.

«Come?» chiese Gojo.

«La mia tecnica»

«Non è possibile. Pensavo fosse solo una leggenda»

«Buffo, detto da uno come te»

Gojo scoppiò a ridere.

Erano ancora nudi, tra le lenzuola, e Saki aveva paura di ammettere a sé stessa che non aveva mai provato niente del genere. L'attrazione fisica che li aveva portati lì, in quel letto, era esplosa e ora entrambi si stavano riprendendo da quella bomba.

Ma Saki non poteva lasciarsi andare a quel tepore, sapeva benissimo quello che era successo.

Si mise a sedere sul bordo del letto e cominciò a rivestirsi, dando le spalle allo stregone. Poteva sentire quegli occhi senza fine puntati su di lei, come a studiarla.

«Hai provato a togliere il sigillo, vero?» gli domandò dopo qualche secondo di silenzio.

«Non posso dire di no» rispose lui.

Non ci fu altra risposta da parte di Saki, continuò a rivestirsi nel silenzio più assoluto, guardando la parete di fronte a lei.

«E tu me l'hai lasciato fare. Lo sapevi che l'avrei fatto, non è così?» aggiunse Gojo, stupendosi, nello stesso istante in cui aveva pronunciato quelle parole, del senso della sua affermazione.

«Sapevo che non saresti riuscito rompere il sigillo, quindi non avevo niente da perdere» ribatté Saki.

Ma era veramente così? Allora perché ora si sentiva svuotata di ogni emozione? Era già tutto finito? Le veniva quasi da ridere; paradossalmente il ragazzo con cui era stata meglio, era anche quello con cui non ci sarebbe potuto più essere niente.

Si alzò per dirigersi verso la sala, sempre senza voltarsi verso di lui. Non poteva, se avesse rivisto quegli occhi avrebbe perso tutta la determinazione di quel momento.

«Sei arrabbiata?» provò a chiedere Gojo che nel frattempo si era rivestito e l'aveva raggiunta.

«Beh, sai com'è. Sei venuto a letto con me per provare a togliere il sigillo contro la mia volontà»

«Non è così»

«A me sembra proprio così invece»

Saki si avvicinò all'ingresso e aprì la porta.

«Ora che hai visto che non puoi farci niente nemmeno tu, puoi lasciarmi in pace?» gli disse invitandolo ad andarsene.

«Saki...» provò a dire lo stregone.

Non era il tipo da perdere la calma, ma in quel momento Gojo Satoru non riuscì a spiccicare parola; non aveva torto, in un certo senso lui l'aveva usata e ora si sentiva smascherato.

La guardò per un'ultima volta senza aggiungere altro e uscì.

Mentre le passava accanto, Saki continuò a fissare il muro per non incrociare il suo sguardo, poi richiuse la porta.

Inevitabile [Gojo Satoru]Where stories live. Discover now