Devo fare la spesa

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Quando mi svegliai non riuscii a realizzare subito quante ore avessi dormito. So che avevo fame, quello lo so per certo. E so che quando presi in mano il telefono avevo dei nuovi messaggi e non sapevo da dove cominciare. 3 messaggi da Dan. Uno da Lilly. Uno dal numero che non avevo ancora registrato. Lo registrai. Jay. Uno da Thomas e uno da Jessy. Ok cominciamo da Thomas, sarebbe stato sicuramente il meno peggio.

"Sono felice che hai risolto. Mi devi ancora una giornata insieme, non dimenticarti che sono venuto per te. Ti voglio bene."
Caro vecchio Thomas, promesso, avrai la tua giornata.

Passai al messaggio di Jessy.
"Sono fiera di te 🖤"
Jessy, la mia persona. Se non fosse stato per le sue parole starei ancora fuggendo chissà dove, con la morte nel cuore. Quanto avrei voluto sollevarla dal suo dolore per Richy come lei aveva fatto con me.

Dan o Lilly? Dan!
"Cosa vuol dire Hailey? Non cominciare con gli enigmi anche tu"

"Che io sia dannato, mi sono seduto lontano e vedo Lilly che sta piangendo con quel tizio, ma solo perché me lo hai chiesto tu giuro che non gli spacco la testa. No aspetta, lo sta abbracciando. Non posso spaccargliela dici?"

"Hailey sono senza parole. Ho parlato con lei. Grazie per averla resa così felice, so che è stata opera tua. Tu come stai? Chiamami"
Chioccia Dan, smettila di preoccuparti per me, ti chiamerò.

Fu il turno del messaggio di Lilly. Era molto simile a quello di Dan ma senza botte a nessuno.
"Solo una parola. Grazie. Non ne trovo un'altra. Mi hai riportato mio fratello. Ti voglio bene Hailey. Se hai bisogno scrivimi".

Aprii il messaggio di Jay.
"Ho parlato con lei, non è stato facile per me ma avevi ragione. Mi ha perdonato ogni cosa. Mi ha abbracciato! È stato l'abbraccio più bello del mondo quello di mia sorella. Grazie Hailey. Grazie di avermi reso una persona diversa. Grazie di avermi salvato per la seconda volta. Anche da Dan. Lo vedevo che avrebbe voluto spaccarmi la faccia ma sapevo che c'era senza dubbio il tuo zampino - lo so che stava sorridendo mentre lo scriveva - Hailey devi essere felice. Io credo di averla vista la tua felicità ma devi vederla anche tu. Vai a prenderla."

Che diavolo di enigma era stavolta? Ok ci avrei pensato dopo la doccia, ero troppo sovraccarica emotivamente,non avevo testa anche per pensare a strani indovinelli. Misi tutta la roba in lavatrice tranne una. Pensai che volevo rimettere lo stesso maglione. Mi faceva stare bene. Mi dava la sensazione di essere sempre in un abbraccio.
Mi sarei lavata, mi sarei infilata un pantalone qualsiasi e sarei andata decisamente al supermercato. - Devo fare la spesa perché il frigo è vuoto. Anche tu hai diritto di mangiare bestia.- Puntai il dito come Jessy e mi venne da ridere.
Mandai un messaggio anche ad Alan, gli scrissi che stavo meglio e che sarei tornata al lavoro presto.

Tornai dal supermercato con le scatolette migliori del reparto e con l'immancabile cibo spazzatura. Ero davvero negata per avere cura di me.
Decisi che avrei chiamato Jessy e che le avrei raccontato di quella lunga notte.
Mi rispose subito, come sempre, pronta ad ascoltarmi.
Non mi interruppe mai, come solo una buona amica sa fare.
" E adesso Jessy devo parlare con tuo fratello." Sospirai e mi misi in bocca l'ultimo marshmallow gigante della confezione.
La sentii agitarsi sulla sedia.
"Jessy che c'è tutto bene?"
"Si si " . Aveva un tono che cercava di essere convincente. Ma che invece non lo era. Non era la solita Jessy. E io ero la sua migliore amica e un poliziotto.
"Jessy mi stai nascondendo qualcosa?"
"No no ". Ok mi stava nascondendo qualcosa. Lei non parlava mai a monosillabi.
"Jessica Hawkins!" Sapevo che odiava essere chiamata per intero.
Tornò la solita Jessy, quella che prende fiato e parla velocissimo. Quella che dice sempre la verità.
"E va bene, non te lo dovrei dire, no facciamo che te lo dico ma io non ne so niente, ho promesso e si arrabbierà con me e tu lo sai che poi non mi parlerà per settimane ma in questo caso potrebbe non parlarmi mai più e allora io..."
"Jessy dannazione cosa stai cercando di non dirmi?"
"Che Phil sta andando via! Sta partendo da nostra sorella e ha intenzione di non tornare più e lo so perché l'ho sentito dire a un fornitore che voleva vendere l'Aurora se gli trovava un acquirente e di fargli sapere ma io non ti ho detto niente. Non so se si sia già messo in macchina" disse questa cosa tutta di getto, come se il fatto di dirla in questo modo la rendesse ai suoi occhi meno colpevole di averla confessata.
Cosa? Sta andando via? Potrei non vederlo mai più? No, non può andarsene. Non lascerò altre cose irrisolte, maledizione. Lo lascerò andare se vuole ma non prima di avermi ascoltata.
"Jessy devo andare" . Misi giù la chiamata senza nemmeno aspettare risposta, presi le chiavi di casa e uscii dirigendomi verso casa di Phil. Dovevo arrivare in tempo, dovevo dirgli tutto e speravo non fosse già partito. Avevo capito di dover salutare Jake per essere realmente liberi entrambi ma avevo capito anche altro la scorsa notte. Avevo capito quanto lui, Phil, fosse importante per me e non potevo lasciarlo andare via senza dirglielo. Lo avevo perso o non lo avevo mai avuto ma dovevo farlo ugualmente.
"Vai a prendere la tua felicità" mi aveva detto. Lo avevo capito adesso, mentre correvo senza fiato sotto la leggera pioggia, cosa volesse dire e lui lo aveva capito prima di me. Phil era la mia felicità. Ed era sempre stata lì. E ora stava andando via. Anche il tempo sembrava saperlo ed era cambiato dal sole di quella mattina.
Lo vidi da lontano, in fondo alla strada mentre stava mettendo una valigia in macchina.
"Fermati Hawkins! Aspetta!" Non mi sentiva dannazione. Non era possibile. Dovetti fermarmi, non avevo più fiato. Le mani sulle ginocchia cercando di recuperare. Non riuscivo a parlare. Non riuscivo a respirare. Ma alla fine mi vide. Mi guardò sollevando la testa dal bagagliaio. La giacca in pelle nera, un maglione bianco a collo alto che nascondeva il tatuaggio. I capelli legati sulla nuca e delle ciocche sfuggenti che si muovevano con la brezza leggera prima di incollarsi bagnate al viso. Quanto era bello mio dio.
"Non ho tempo Bishop -mi disse a distanza alzando la voce affinché lo sentissi- Ho un volo tra due ore e sono già in ritardo. Puoi chiamarmi se vuoi farmi sapere qualcosa" salì in auto, chiuse lo sportello, mise in moto e cominciò a muoversi.
Puoi chiamarmi? Vaffanculo, cosa era quella freddezza da vecchio Phil? No, non lo avrei lasciato andare via, non prima di aver detto tutta la verità e non aver lasciato niente di irrisolto. Non avrei lasciato mai più niente in sospeso nella mia vita. A costo di farmi investire.

I'm here (Italian Version)Where stories live. Discover now