La fuga

113 10 2
                                    

" In ogni istante della nostra vita abbiamo un piede nella favola e uno nell'abisso ".

Lo avevo letto in un libro preso a caso in biblioteca e mi era rimasta impressa. Mai come oggi quella frase rappresentava la mia vita. Il piede nella favola... Lui era vivo ed era tornato da me. E l'abisso ero io stessa, con la mia rabbia e i miei sensi di colpa.

Ero salita in macchina e non sapevo dove andare. Non volevo sentire nessuno ma avrei dovuto. Non potevo sparire così. Non era giusto. Continuavo a fare e dire cose che mi facevano sentire Hannah. Mentire. Sparire. Far preoccupare le persone care. Tutto questo in ordine sparso. Almeno Jessy avrei dovuto avvisarla. E anche Thomas. Era lì per me, lo avevo fatto arrivare io e lo avevo completamente abbandonato.

Scusami amico mio, ho appena incontrato un fantasma e non mi sento tanto bene.
"Promettetemi che se avrete bisogno di aiuto lo chiederete". Aveva detto questo Thomas e io già stavo venendo meno alla parola data. Sì, li avviserò prima possibile. Ho trovato dove andare.

Ci ho pensato e ripensato, poi alla fine mi sono decisa. Sarei voluta tornare a casa, da papà intendo. Lui mi avrebbe abbracciata, mi avrebbe preparato la cioccolata calda e con la sua immensa saggezza mi avrebbe ascoltata. Non mi avrebbe saputo dire cosa dovevo fare. Ma sarei tornata bambina per un po'.

Avevo bisogno di tornare bambina e che qualcuno si prendesse cura di me ma dove sta papà è decisamente troppo lontano e così non mi è venuto in mente nessun altro posto che questo, l'unico posto che mi permetta di stare in solitudine pur non allontanandomi troppo.

Sto andando alla casa nel bosco, esattamente quella dove i miei amici si erano rifugiati durante tutta quella storia. La mia vita è piena di scelte discutibili e non sarà certo questa la peggiore. Sono passata a prendere le chiavi poco fa, sapevo benissimo che in questo periodo non sarebbe stata occupata e me l'hanno affittata volentieri.

È rimasta esattamente la stessa. Certo, anche lei ha più anni di allora ma è sempre lì, identica alle foto che mi mandò Cleo. Poggiai la borsa nell'ingresso e pensai a Richy. Li aveva mandati lui lì. Loro scappavano dal loro incubo, l'uomo senza volto e io ora sto scappando dal mio incubo, l'uomo a cui ho dato un volto.

"- Ci sei riuscito a portare quassù anche me vero?-" Urlai in uno scatto d'ira.
Non ci posso credere, me la sto prendendo con un amico morto... Perderò il senno stavolta me lo sento. Tanto ormai ho perso tutto.

Jake l'ho perso per la prima volta dieci anni fa e ora gli ho detto di andare a morire realmente... Non ho nemmeno voluto stare a sentire cosa avesse da dirmi. Andasse al diavolo. Phil l'ho perso comunque. Anzi probabilmente non l'ho mai avuto. Non sono venuta qui per decidere cosa fare o con chi stare. Non lo so nemmeno io perché sono venuta qui.

E come al solito non ho pensato a portare da mangiare. Prenditi cura di te. Scusa Phil, non lo so proprio fare.
Prometti che se avrai bisogno di aiuto lo chiederai.
Si, avevo decisamente bisogno di aiuto. E non certamente solo per la spesa. Avevo bisogno dei miei amici per non impazzire. Presi il telefono e scrissi un messaggio a Thomas.

"Ho promesso che lo avrei fatto se avessi avuto bisogno. E ora ho bisogno di aiuto. Ho bisogno dei miei amici. "
Mi richiamò subito. Gli dissi solo dove mi trovavo, non ci fu bisogno di spiegazioni.

"stiamo arrivando."
Un'ora dopo, ora in cui avevo avuto modo di farmi una doccia, erano lì alla porta. Thomas aveva le mani piene di buste della spesa e Jessy aveva al guinzaglio Cerberus che mi saltò addosso piagnucolando. Fui felice di vederlo, maledetto demonio peloso.

Fu Jessy a rompere il silenzio, come sempre, lei e il suo essere diretta senza mai farti sentire in colpa.
"Sei un disastro e lo so, scommetto che se non ti avessi portato da mangiare saresti finita nel bosco a cercare bacche a caso, non ringraziarmi. No, zitta, chiudi quella bocca che ci entrano gli insetti, parli dopo. Andando a prenderti qualcosa di sano ho incontrato Alan e mi ha detto che lui - mi allungò definitivamente il guinzaglio - non ha fatto altro che piangere e non fare avvicinare nessuno nemmeno per dargli da mangiare così sono andata e si è fatto prendere tranquillamente. Porcamiseria Hailey sei sicura che non sia definitivamente tuo? Perché ti comincia a somigliare. Se è tuo mi devi un lavaggio auto, mi ha riempito la macchina di peli. Zitta che non ho finito." Si mise a sistemare la spesa e riattaccò la predica. " Non so perché, forse sapeva che lo stavo portando da te, ma non ha cercato di uccidere Thomas. "

In tutto ciò Thomas sorrideva per le parole di lei ma guardava me. Mi guardava come solo i migliori amici sanno fare. "E ora siccome non so voi ma io ho fame ed è decisamente ora di cena, tu - puntò il dito verso Thomas - accendi il fuoco nel terrazzino, per favore. E tu - puntò il dito verso di me allungandomi una ciotola e un barattolo - vedi di nutrire almeno lui perché non mangia da nessuno. E tu -finì indicando Cerberus - vedi di non fare lo schizzinoso su quello che ti ho preso".

Nessuno contraddisse Jessy quella sera. Avevamo troppa fame per fare capricci, vero amico mio? Sapevo che quel posto non piaceva a nessuno per i ricordi che evocava. Ma erano lì per me e rendeva l'idea di quanto fossero realmente degli amici. Jessy grigliò della carne, l'unica cosa che potesse cucinare in una baita sperduta nel bosco e io non mangiavo davvero da tante ore ormai, troppe, e niente mi era sembrato mai così buono.

Fanculo Jake o chi cazzo sei adesso, non morirò di fame per te. In tutto questo tempo Thomas non aveva aperto bocca. Mi guardava, seduta nella poltrona in terrazzo che puntavo lo sguardo su di lui, ma in realtà era perso nel vuoto. Lo vedevo che giocava con Cerberus al tira e molla con un legno che gli aveva procurato fuori, mentre io cercavo di non far emergere i miei mostri interiori.

Si esatto. Giocava con lui. Non voleva mangiarlo. Non voleva ucciderlo. Sempre pensato che Thomas era troppo buono, talmente buono che piaceva anche al figlio del demonio. Se lo vedesse Phil non ci crederebbe... Phil.

Il cuore mi saltò un battito. Ha cercato di uccidere anche Ja... Non sapevo più come dovevo chiamarlo. Persi un altro battito. Mi deve essere cambiato lo sguardo. Perché è stato solo allora che Thomas si è deciso ad aprire bocca. "Allora Hailey, adesso ci dici cosa ti è successo?" .

I'm here (Italian Version)Where stories live. Discover now