Rimpatriata

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Thomas arrivò sotto casa esattamente nell'orario in cui mi aveva detto sarebbe arrivato. Avevo lasciato Cerberus a casa sua, nel suo giardino. Sarei passata a prenderlo dopo perché comunque non mi andava che stesse troppo da solo.

Era tanto tempo che non ci vedevamo e confesso che il mio amico mi mancava. Era impossibile non volergli bene. Era buono e generoso. È vero, spesso era impulsivo e combinava disastri, come quella volta che ci fece perdere il collegamento col telefono di Hannah. Ma lo faceva trasportato dai sentimenti. Non era un calcolatore ma un uomo di cuore.

Chi mai avrebbe potuto biasimarlo? Non sapeva dov'era la ragazza che amava e aveva scoperto che lei nascondeva un mondo dietro di sé. Gli saltai praticamente addosso a cavalcioni come una specie di koala sull'eucalipto e mi prese senza difficoltà.

"-Tommyboy!-" gli schioccai un sonoro bacio sulla guancia.
"-Ci conosciamo?- " Mi fece il verso della nostra prima conversazione.
Era dimagrito molto ma non in senso negativo. E aveva una strana luce negli occhi. Una luce che non avevo mai visto.

"-Non lo so, dimmelo tu. - scesi dal mio albero umano e lo squadrai di proposito- Ti trovo davvero bene Thomas. Non è che devi dirmi qualcosa che non so?-"
Diventò rosso e capii che sì, finalmente era entrata qualcuna nella sua vita e a giudicare dal suo aspetto era qualcuna che lo faceva stare davvero bene.

Ero così felice di vederlo così, quando partì aveva lo sguardo così sconfitto e triste... Le poche volte che ci eravamo rivisti aveva sempre lo stesso sguardo triste. Poteva nasconderlo a tutti. Tranne che a me. Ma stavolta no. Stavolta era realmente diverso.

"-In effetti sì. Te la farò conoscere Hailey, ti piacerà ne sono sicuro. E lei ti adorerà, anzi in effetti lo fa già perché non ho fatto altro che parlarle di te. E tu?  - disse mettendomi una mano sulla guancia e passando il pollice sotto i miei occhi.- ero certa di averlo visto per un attimo rattristarsi vedendo le mie occhiaie - Sei sempre più bella Hailey, non è che devi dirmi qualcosa anche tu? Qualcosa magari su un certo barista che ho sentito frequenti tanto-" realizzai che persino Thomas mi stava prendendo in giro sulla mia ultimamente assidua frequentazione con Phil.

Ah Jessy Jessy. Questa era opera sua senza dubbio. Mi ripromisi di fargliela pagare.
"-Mmm vediamo, devi dirti che ho un cane per un mese, che ho mandato affanculo uno dell'FBI e non sapevo lo fosse, che ho quasi innescato una rissa all'Aurora per colpa sua, che il cane lo stava per mangiare in ufficio, che probabilmente finirò a dirigere il traffico ma no, non devo dirti niente di rilevante. Chi è il barista?-".

Scoppiammo a ridere e promisi di raccontargli tutto nei dettagli davanti ad una fetta di torta da Cleo. Lei non sapeva che sarebbe arrivato e decidemmo di farle una sorpresa. Appena lo vide entrare lasciò immediatamente quello che stava facendo dietro la vetrina e si precipitò ad abbracciarlo.

Erano stati davvero tanto uniti loro due durante la sparizione di Hannah. Erano persino andati insieme a fare irruzione da Phil. Dio del cielo quella volta era davvero arrabbiato. Ci portò da mangiare e stavolta non volle sentire ragioni, nessuno doveva azzardarsi a pagare niente. Accettai a patto che quella sera stessa sarebbero venuti a cena da me. Tutti.

Io avvisavo Jessy mentre Cleo avvisava Dan e Lilly. Io avevo tenuto il loro segreto proprio sperando in questa rimpatriata. Lo avevo detto solo a Jessy. Ma a lei non riuscivo a mentire. Per qualche strana favorevole coincidenza dissero tutti sì. E secondo me la coincidenza favorevole era la presenza di Thomas. Ci saremmo stati tutti.

Ovviamente non Phil. Lui era più grande di loro e non ci aveva mai realmente avuto a che fare. Li aveva sempre visti come "gli amici di mia sorella". E li tollerava in quanto tali. Non aveva dimenticato che era per causa loro se era stato arrestato. Aveva accantonato ma non dimenticato. Quando gli facevo notare che anche io lo ero, una di loro intendo, mi rispondeva che con me era diverso.

"-Allora, mi spieghi perché finirai a dirigere il traffico? -" disse mescolando la sua tazza di caffè.
Gli raccontai tutto riempiendolo di dettagli e sicuramente lo feci in maniera davvero esilarante perché non smise di ridere un secondo. Era contagiosa la sua risata. A me il sorriso morì appena vidi l'oggetto del mio racconto materializzarsi sulla porta. Stavolta senza la bella Garcia.

"-No Thomas ti prego, non ci credo, fammi sparire, nascondimi, il mio incubo è appena entrato. - gli feci un cenno con la testa indicando la porta-  Ma cos'è, ha il radar per sapere dove sono e tormentarmi?-"

Finsi di non vederlo e costrinsi Thomas con un calcio nella caviglia a smettere di fissarlo divertito. Ma quando Cleo mi portò una tazza di caffè non richiesta e mi disse che era "da parte di quel bel ragazzo con gli occhi blu" decisi che era ora di finirla. Mi scusai con Thomas, mi alzai e mi diressi verso di lui ripassando mentalmente come si facevano attraversare i bambini sulle strisce pedonali.

Mi guardò arrivare con passo deciso. "-Grazie per il caffè. Ma siccome non mi è mai piaciuto mentire, te lo dico chiaramente. Non mi piaci. Così come io non piaccio a te. Sei irritante. E non fare quella faccia falsa con me, non siamo in ufficio. Possiamo continuare tranquillamente ad ignorarci fin quando il tuo bel faccino non sarà lontano migliaia di km da qui? Ti va come idea?-"
Mi rise letteralmente in faccia. E pensai che era proprio uno stronzo.

"-Alla faccia della schiettezza. Grazie per il bel faccino. Ma il tuo è meglio." - mi prendeva per il culo?-
Si fece serio tutto in una volta "-comunque puoi anche rilassarti, è solo un caffè. Niente di più.- "
Mi guardò in uno strano modo prima di voltarmi le spalle e andarsene.
Tornai da Thomas interdetta e pregai perché questa settimana passasse in fretta.

Ci ritrovammo a casa mia quella sera come promesso. Sembravamo una normale compagnia di amici che si ritrovano dopo anni di scuola insieme. Solo che noi a differenza dei compagni di scuola dove c'è sempre qualcuno che non sopporti, noi ci volevamo bene davvero. Tutti così diversi e tutti così uniti. Ero entrata nel loro mondo all'improvviso e ci ero rimasta. Mi volevano bene e io ne volevo a loro. Fu quello il motivo per cui non cucinai io quella sera. Perché non ero decisamente una gran cuoca e gli volevo bene. 

La rivelazione di Lilly e Dan fu accompagnata da strilli e applausi di gioia esattamente come avevo previsto. Erano tutti su di giri e Dan era visibilmente emozionato. Thomas si alzò in piedi e sollevò il bicchiere per un brindisi.

" -Al bambino che arriverà e ai suoi genitori, che possano avere tutta la felicità che meritano. E a noi. Che possiamo essere sempre uniti e che qualsiasi cosa succederà nella nostra vita sapremo sempre di poter contare uno sull'altro. Non nascondete mai niente, non mentite mai e se avrete bisogno di aiuto, promettetemi semplicemente che lo chiederete. Perché gli amici fanno questo. Ci sono anche quando non li si vede e aiutano sempre, se glielo si permette-" Concluse con " Uno per tutti.. "
Nessuno di noi esitò. "E tutti per uno". Richy ovunque tu sia, questo brindisi è anche per te. Dovetti fare un grosso sforzo per non commuovermi. E a quanto vidi, anche gli altri.

I'm here (Italian Version)Where stories live. Discover now