I'm here (Italian Version)

Scomparsi

Sembrava una giornata come tante al lavoro, fatta di pratiche arretrate, di caffè, di noiosa routine. Era una cittadina tranquilla nella sua quotidianità. Avevo portato nuovamente Cerberus con me.

Ormai Alan si era rassicurato sul fatto che non avrebbe potuto causare nessun danno collaterale avendo già provveduto a consegnare personalmente il famoso portatile. Era passata da poco l'ora di pranzo quando aprì il mio ufficio e mi disse che avevamo un problema.

Ancora? Come se non ne avessimo avuti già abbastanza in questi anni. Il resto erano proprio piccolezze da vicinato. Stavano discutendo ancora per i parcheggi al market? Il figlio della signora Doe suonava la chitarra troppo forte?
E invece era davvero un problema. Uno di quelli seri.

La signora Walters era arrivata in centrale, visibilmente agitata, accompagnata da Lilly. Alfie era scomparso da quella mattina presto, non rientrando per pranzo e con lui la piccola Marie, la figlia dei vicini.

Alfie aveva ormai 17 anni, era diventato un ragazzone alto e forte. Era pure un bel ragazzo, peccato che fosse rimasto un bambino mentalmente. Alfie era autosufficiente nelle sue cose basilari. Ma aveva comunque sempre bisogno di attenzioni.

Era in grado di svolgere piccoli lavoretti e ognuno di noi gli dava a turno qualcosa da fare per tenerlo impegnato e non lasciarlo solo. C'era chi si faceva aiutare a portare la spesa, chi gli chiedeva aiuto per la legna, piccole cose ma per lui importanti. 

Non parlava quasi mai, aveva una comunicazione non verbale fatta di sguardi e di gestualità. Tranne che con Marie. Quella piccola bambina di sei anni, chiacchierona e solare aveva fatto breccia nel suo mondo e nessuno si spiegava come e perché. Parlava solo con lei e rispondeva solo a lei. E sì, il fatto che fossero passate diverse ore dall'ultima volta che li avevano visti era un grosso problema.

Quando non erano rientrati avevano cominciato subito a preoccuparsi. Li avevano cercati nei dintorni chiamandoli a gran voce. Il vecchio Gray aveva guardato in tutti i posti in cui erano soliti andare a giocare. Si era spinto fino al lago sebbene fosse decisamente lontano per una bambina dell'età di Marie.

Lilly aveva mandato anche Dan a cercarli ma non avevano risolto niente.
" -Hailey dobbiamo trovarli prima di sera, sta facendo freddo e farà buio presto, organizzo subito le squadre di ricerca- ". Benedissi il fatto di avere con me Cerberus. Era un cane da ricerca e seppure di una certa età probabilmente ci avrebbe potuto aiutare. Quando uscii fuori Alan ci aveva già diviso in gruppi.

"-Hailey si sono offerti di aiutare, sai com'è questa città, le voci corrono. Sono pur sempre agenti, possono esserci utili anche se non conoscono il posto. Lei è già nel mio gruppo. Devi accettare il suo aiuto anche se non ti piace-"  disse Alan indicando con un cenno della testa quello che fino a due minuti prima consideravo il mio peggior nemico.

Lo guardai e pensai che pur di trovare Alfie e Marie prima della notte gelida che si prospettava avrei collaborato persino col demonio se necessario.  E pareva averlo capito anche Cerberus che era una questione importante. Era entrato nella modalità di ricerca come se non avesse mai smesso di lavorare, smettendo incredibilmente di voler uccidere il mondo maschile.

Ci recammo al Motel e da lì cominciammo ad allontanarci sempre di più.
" - Agente Bishop, potrebbero essersi allontanati su un mezzo?-" chiese occhi blu, mentre ci spingevamo nel bosco chiamando Marie a gran voce. Mi resi conto in quel momento di non conoscerne affatto il nome.

"-Non credo, ma spero vivamente di no. Perché nel caso potrebbero essere ovunque. E con chiunque-". Mi venne un brivido lungo la schiena mentre mi tornava in mente l'immagine della bambina nel portabagagli.

Scacciai quel pensiero immediatamente.
Dovevamo trovarli e anche alla svelta.
"-Potrebbe aver fatto del male alla bambina? Ho sentito che è un ragazzo con dei problemi-" . Lo fulminai con lo sguardo e gli ringhiai contro la risposta.