Restai qui

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"Buongiorno Hailey!" .

La sua voce profonda rimbombò forte nell'ingresso appena varcai la soglia della centrale, così forte che si girarono tutti verso di me. Fanculo per non avermi fatto passare inosservata, grazie mille. Vorrei tanto strozzarlo ma gli sorrido.

La voce di Alan, profonda e calda, è sempre rassicurante. Starei ad ascoltarlo per ore pure se leggesse semplicemente la lista della spesa. E pensare che un tempo mi faceva paura persino l'idea di rispondergli al telefono da migliaia di km di distanza. Lo avevo evitato per tanto tempo, avevo terribilmente paura di finire nel mirino della polizia.

Non tanto per me ma per il fatto che sarebbero potuti arrivare a Jake. Temevo per lui, non certo per me.
Lui non è cambiato molto da allora. La sua vita si ma lui no. Se sono rimasta qui è colpa sua in un certo modo.

Dopo il ritrovamento di Hannah venni qui a fare la mia deposizione. Dovevo. Mi ritrovai a vivere nuovamente tutto dal principio. Contattata da Thomas a cui Hannah mandò il mio numero. Credo di aver raccontato questa storia decine di volte. Non ho mai chiarito questa cosa con lei e ancora oggi non ho la più pallida idea del perché io sia finita in tutto ciò. Ho smesso di chiedermelo da tanto tempo.

Alan mi propose di restare. Sì, di restare per sempre. Mi offrì un posto in accademia perché secondo lui ero naturalmente portata per le indagini ed era un peccato che un tale intuito andasse sprecato. Non lo avrei definito così ma anyway... Mi ero licenziata con una semplice mail mentre mi precipitavo qui, cercavo solo di arrivare per avere sue notizie . Notizie che non arrivarono i primi giorni né in seguito. Né mai.

Cercavo di ricomporre i pezzi della mia vita, la vita che avevo prima era stata spazzata via, non ero più quella di prima. Alla fine perché no. Perché non rimanere. In realtà non ero rimasta per la carriera. O per la polizia. O per Alan. Ero rimasta per lui. Speravo che in un modo o nell'altro avrebbe mantenuto la promessa.

Ci vediamo a Duskwood.

Avevo creduto davvero che l'avrebbe rispettata. In fondo aveva detto di amarmi.
Che fosse da vivo o da morto non aveva importanza. Doveva mantenere quella promessa. Io l'avevo mantenuta ed ero qui. Almeno un video di addio poteva averlo programmato, in fondo lo aveva fatto anche quando era sparito. Cercai di vedere indizi ovunque. Avrei almeno potuto vedere il suo volto. Sentire la sua voce. Invece niente.

Fu dichiarato morto esattamente come Richy pur non avendo trovato resti che conducessero con certezza a due persone diverse. Fu accusato di ogni cosa, dell'omicidio di Amy, del rapimento di Hannah, dell'incendio alla miniera e Richy divenne la vittima innocente del piano di un pericoloso criminale ricercato dal governo. Fu dichiarato morto ma io non ho mai avuto modo di elaborare il lutto. Nemmeno una tomba su cui piangere. Niente di niente.

La verità su quello che successe la sapevamo noi e la sapeva Alan. Ma così come aveva coperto Michael all'epoca permettendogli di rifarsi una vita lontano e di questo ne sono certa anche se non lo ha mai confermato, così ripulì la reputazione di Richy agli occhi dei genitori e della comunità e fu giusto così.

Lo fece perché glielo avevo chiesto. Così, semplicemente. Speravo che questo potesse servirgli. Nessuno cerca di prendere un morto.

Restai con la speranza di vederlo comparire all'improvviso, gli avevamo restituito la libertà che meritava, restai con la speranza di avere quella cena promessa al ristorante cinese, restai perché lo amavo. Restai perché mi amava. Nel giro di poco tempo mi aveva rubato il cuore e io il suo.

Lo avevo visto passare da ragazzo solo, scontroso e senza fiducia in nessuno a ragazzo che per la prima volta si era fidato di qualcuno. Si era fidato di me. Aveva cambiato la sua visione del mondo grazie a me. E non avevo fatto altro che essere me stessa. Non ho più amato nessuno nel modo in cui ho amato lui.

Si lo so, è patetico. Sono patetica in questa sorta di storia struggente alla Giulietta e Romeo dei tempi moderni . Ho avuto altre storie, poche in realtà e tutte di brevissima durata se non di poche notti. Solo Phil è riuscito a rimanermi accanto. A modo mio lo amo profondamente e lui ama me. Stiamo insieme ma non lo stiamo. Non c'è nessuna costrizione, nessun dovere, nessun impegno. Ci siamo perché ci va di esserlo e quando ci va di esserlo. La gente continua a chiederci quando ci sposiamo. Noi ci guardiamo e ridiamo rispondendo all'unisono "anche mai". Sì, amo Phil. Ma l'amore, quello che provavo per lui, per Jake, quello era diverso. Non più e non meno ma diverso.

Era morto per proteggere me. Sarei dovuta essere io al suo posto. E ho gli incubi. Di quella miniera che va a fuoco, di quella maledetta maschera, di me stessa che piango sul pavimento fino a rimanere senza fiato. Una parte di me lo amerà sempre. Una parte di me si chiede sempre come sarebbe stato se avessimo potuto viverci. Se avessimo potuto amarci.

"grazie Alan, buongiorno!"- esclamai con la voce più normale e allegra che riuscii ad avere mentre afferravo la tazza di caffè che mi porgeva.
Mi guardò sollevando un sopracciglio con fare interrogatorio e feci finta di non notarlo.

"Niente torta oggi? Devo proprio lamentarmi con tua moglie, non mi vizi più come una volta" .

Scoppiò in una sonora risata portandosi le mani sulla pancetta.

"Dovrai andare a prenderla tu stessa se la vuoi, io ho da perdere la zavorra altrimenti mi lascerà per uno più giovane e aitante di me".

La pancetta in questione era appena percettibile, probabilmente bevendo due birre l'avrei avuta più grossa io ma Alan ci teneva alla forma fisica e a lei. Buffo come quegli avvenimenti abbiano cambiato le nostre vite. Probabilmente nemmeno si sarebbero mai parlati due come loro.

"Ci puoi contare che lo farò, mangerò anche la tua fetta" gli risposi sorridendo.

Mi chiusi la porta dell'ufficio alle spalle senza dargli il tempo di replicare e mi sedetti alla scrivania poggiando la tazza ancora fumante. Il monitor del computer era già acceso, fermo sulla pagina del login, in attesa della mia password. Mi tolsi il telefono dalla tasca e lo sbloccai aprendo i messaggi. Aprendo quel messaggio. Un solo messaggio e nemmeno una parola. Mi ricominciarono a tremare impercettibilmente le mani. Al lavoro riuscivo a mantenere la calma ma in casa perdevo completamente il controllo. Lo schermo illuminato mostrava il contenuto.

:)

Lo chiusi nuovamente. Era uno scherzo ed era davvero di cattivo gusto. Ne avevo ricevuto parecchi nel corso degli anni ma quello li superava tutti. Fanculo. Lasciai perdere persino il fatto di sapere chi fosse. Avevo smesso di perdere tempo con queste cose. Inserii la password e iniziai a sbrigare qualche scartoffia arretrata.

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