Ehi tu

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La vidi arrivare da lontano, attraverso le vetrate, seduta ad un tavolino di quello che una volta era il Rainbow café. Ci riunivamo qui i primi tempi in cui arrivai. Adesso si chiamava Pinch of Cleo. Lei  lo aveva rilevato e trasformato in una Bäckerei. Un panificio dove potevi fare colazione con i suoi meravigliosi dolci o anche pranzare con dei deliziosi panini. Tutto ciò che faceva crescere la pancetta a suo marito insomma. Sì, Cleo e Alan erano sposati da sei anni ormai. La flemmatica e saggia Cleo. Tranne per la parentesi dell'irruzione all'Aurora. Sorrido a ripensarci. Si sarebbe buttata nel fuoco per Hannah. La osservo mentre dietro il bancone sistema gli scaffali. Canticchia assorta nei suoi pensieri, i capelli castani raccolti per bene, il grembiule rosso legato dietro la vita. È stata proprio lei a tenerci uniti dopo la miniera e a raccogliere i nostri cocci. Ho visto nascere la loro storia, non ci avrebbe scommesso nessuno su questa strana coppia. Il burbero poliziotto divorziato e la ragazza saggia. Invece sono felici. Realmente felici. Se la merita la felicità. Se la meritano entrambi.
Riporto lo sguardo sulla vetrata. I capelli rossi che fuoriuscivano ribelli dal cappuccio del cappotto si notavano, come ho detto, da lontano. Col suo passo svelto in un'attimo fu sulla porta d'ingresso che si spalancò facendo tintinnare il campanello.
"Dannazione che freddo! Ciao Cleo! Posso avere una fetta di torta al cioccolato? Salve signor Helmut!" tutto questo detto a voce alta, in meno di cinque secondi, mentre si faceva strada verso di me e contemporaneamente  si sfilava il cappotto e appendeva la borsa sulla sedia. Era un vulcano lei, viveva ogni cosa a mille, tutto sempre ancora oggi con entusiasmo e col sorriso. Aveva sofferto tanto ma non si era mai persa. Sembravo io la piu forte agli occhi di tutti ma in realtà è sempre stata lei tra le due, nonostante le apparenze.
"Ehi tu" mi disse agitando leggermente verso di me la forchettina giunta insieme alla torta che aveva ordinato.
Sollevai la mia tazza di caffè per farle intendere che ero già a posto. La terza tazza quella mattina. Avrei dovuto mangiare qualcosa ma proprio non riuscivo.
Non disse niente riguardo alla nottata, lei sapeva già tutto, non c'era bisogno di parlarne. Era lì per me. Lavorava ancora in officina, non era mai riuscita ad andare via e ad abbandonare i genitori di Richy. Aveva comprato dei nuovi pesci ogni anno e aveva mantenuto la tradizione di inventare nuovi nomi. Era il suo modo per dire a Richy che lo aveva perdonato. Se non fosse morto credo che lo avrebbe perdonato comunque.  In fondo lo amava. Peccato non averlo capito prima, forse le cose sarebbero potute andare diversamente. Ma io non sarei mai comparsa nelle loro vite e loro nella mia. Forse è andata nell'unico modo in cui doveva andare.
"Senti, puoi dire a mio fratello che mi si è rotta nuovamente la caldaia? Chiamerei anche la ditta ma dovrei aspettare almeno dieci giorni e non voglio congelarmi mentre entro sotto la doccia come oggi. Si lo so che potrei dirglielo io ma ti prego, ormai sta più da te che a casa sua. Anzi senti, quando vi sposate?" Finì l'ultima frase con un sorrisino finto angelico e gli occhioni che sbattevano le ciglia come un tenero animaletto.
Eccola là, la fatidica domanda. Mica si è mai arresa a diventare cognate. Scoppiai a ridere e le ripetei la solita frase. "- Anche mai Jessy, anche mai. "  Sbuffò soffiando verso l'alto facendo volare una ciocca di capelli e si mise a ridere. "- va bene va bene, basta che mi fai aggiustare la caldaia".
"- Mmm vedrò di riuscire a convincerlo-" dissi fingendo un grosso sacrificio. Si rimise a ridere, finì la torta e si fece seria. Mi strinse la mano mettendo la sua sopra la mia sul tavolino. Aveva fatto caso mentre parlava e rideva e mangiava al fatto che mi tremasse. Una cosa impercettibile a tutti, persino a me stessa se vogliamo, ma non a lei. Le feci un mezzo sorriso e lei capì che non ne volevo parlare. Non lì. "- Ora devo andare Hailey. Ho finito la pausa. Ma dobbiamo assolutamente cenare insieme una di queste sere! Solo io e te per inteso eh. Non accetto un no come risposta -" E uragano come sempre, disse queste cose mentre si infilava la giacca, la borsa, porgeva il piatto della torta vuoto a Cleo e mi si buttava addosso in un abbraccio volante. Anche la mia pausa era finita. Sorrisi a Cleo e pagai il conto dopo aver terminato il solito teatrino in cui ovviamente la spuntavo io. Fosse stato per lei non mi avrebbe fatto pagare mai. E io di rimando non sarei mai più tornata se non avessi pagato. Tornai in ufficio a fingere di lavorare nella mia postazione.


Un grazie a eu_phero per il dono della copertina 🖤

I'm here (Italian Version)Where stories live. Discover now