Guardami!

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(Chi ero io per farti aspettare?)
Who was I to make you wait?
(Sono stato lontano davvero troppo a lungo)
Been far away, for far too long(resisterei tutto l'inferno per tenerti la mano)I'd withstand all of hell to hold your hand
(Darei tutto)I'd give it all
(Perché lo sai, lo sai, lo sai)
'Cause you know, you know, you know
(Che io ti amo)That I love you
(Ti ho sempre amato)
I have loved you all along

                            Far Away - Nickelback
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Tu tornerai da me con l'aria stanca Porterai dei tagli sulle braccia

Tu tornerai da me con le mani giunte
Tornerai da me

                La paura del buio- Måneskin
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La camera in cui entrai dopo che si decise ad aprire la porta era quasi completamente al buio. Riuscivo a vedere lo stesso grazie alla luce soffusa dell'insegna del Motel che entrava dalle tende tirate. Mi chiusi la porta alle spalle poggiandomi di peso con la schiena, quasi come ad assicurarmi che non ci fossero vie di fuga.

No, non sarebbe uscito senza darmi una spiegazione, non glielo avrei permesso. Si doveva essere fatto da poco la doccia perché l'aria era ancora calda e odorava di docciaschiuma maschile, muschio, forse incenso o qualcosa di simile.

E lui era lì, in piedi a testa bassa. Indossava qualcosa di scuro o almeno così mi sembrava. Era quasi esattamente  la scena che avevo immaginato all'epoca, solo che il cappuccio stavolta lo portavo io. Rimasi lì, appoggiata alla porta e lui rimase lì al centro della camera.

C'era talmente tanto silenzio che avrei persino potuto sentire i battiti cardiaci di entrambi. Nessuno dei due a quanto pare riusciva a parlare o a muoversi, così decisi che dovevo sbloccare quella situazione.

"Dimmi qualcosa Jay. Dimmi che mi sto sbagliando. Dimmi che sono pazza. Dimmi che mi hai voluto fare un pessimo scherzo per esserti andata addosso in quel bar. Dimmi che sei solo uno stronzo qualunque."
Non osavo spostare la schiena dalla porta, mi sentivo come se solo quella mi impedisse di lasciarmi cadere a terra.

Niente. Continuava a stare lì, in piedi e non mi rispondeva. Faceva per parlare e poi stava zitto.

"Parlami dannazione! Devi per caso dirmi qualcosa?!" Mi spostai dalla porta verso di lui. Adesso basta. Non ero arrivata fino a lì per niente e la pazienza stava per finire. Dovevo avere delle risposte. Continuava a fissare il pavimento, con quella soffice moquette di cui non distinguevo il colore ma che potevo sentire sotto le scarpe, le mani chiuse a pugno ai lati del corpo e mi stava deliberatamente ignorando.

"Guardami maledizione e dimmi che non sei chi penso che tu sia".

Ci separavano solo pochi passi. Avevo paura di annullare quello spazio perché avrei potuto seriamente picchiarlo tanto ero furiosa.

- lo sai già chi è - la mia mente con la sua sadica fastidiosa vocina interiore mi stava rispondendo al posto suo.

Mi avvicinai ancora e come avevo previsto gli misi le mani addosso. Cominciai a spintonarlo, cercando di provocare una qualche reazione, mi sarebbe andata bene qualsiasi cosa lo facesse smettere di stare lì in silenzio. Persino che reagisse fisicamente. Ma mi lasciava fare e non lo smuovevo di un millimetro.

I'm here (Italian Version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora