Avere il suo ottimismo. Evidentemente non sa cosa c'è davvero sotto e vede solo la parte esterna e superficiale. La Selnizzi è sadica, pericolosa. Vuole dominare e non si farebbe problemi a eliminare chiunque sia sulla sua strada. Dovrebbe ricordarselo, dopo quel famoso episodio della spiaggia. Ah, come mi aveva difeso mentre quella strega continuava a fissarmi. Si è messo in mezzo per me. Voleva proteggermi e permettere a me di mandare avanti tutto. Aveva forse visto il coraggio che avevo messo al tendone? Oppure contava il fatto che ero l'unica femmina in mezzo ai piani diabolici dei maschi? Le altre avevano preferito semplicemente aiutare Giorgia coi cani, un lavoretto meno vistoso e più facile. Io non mi ero accontentata, avevo mirato a qualcosa di più divertente. Con Lorenzo era stato bello far crollare tutto. Lui era il miglior complice che avessi potuto desiderare. Mi è dispiaciuto non aver potuto conoscere meglio Stefano, il nostro organizzatore. Aveva buone idee ma non ben dettagliate. Avrebbe dovuto provare a creare un alibi almeno per le persone più importanti per la causa. Se non ci fossi stata io, quelli rimasti sarebbero stati scoperti. I fogli erano mal strutturati, le vie di fuga esposte. Addirittura passavano davanti alla stazione di polizia! Chi è così stupido da farlo? Magari poteva essere stata una svista, e può succedere, ma un'occhiata ulteriore poteva essere data. Ma perché sto a pensare a queste cose adesso? Mi ha preso la nostalgia dell'essere stata illegale? Pazza? Sì, lo ammetto, mi manca. Mi sentivo me stessa a fare quelle azioni subdole. E poi, voglio mettere la fuga al molo 3? Maledetto Simone! Come ho potuto non sorvegliarlo maggiormente anche se sapevo che era lui la spia? Ho creduto davvero che fosse scemo da non accorgersene che stavamo tramando qualcosa? È davvero odioso, perché l'avevo dimenticato? Ero così concentrata da non rendermi conto di ciò che mi circondava? Sì, lo dimostra il fatto che non mi ero accorta dei sentimenti di quelli che mi stavano attorno. Però anche loro avrebbero potuto dirmelo. In quel caso non avrei saputo cosa fare, ma almeno loro sarebbero stati sinceri e io lo avrei apprezzato. Cayden innanzitutto. Come è riuscito a tacere a lungo? Come ha potuto pensare che lo avrei respinto se non me lo diceva? Paura della mia reazione? Ok, ma il rischio valeva la pena. Cioè, non è che posso mettermi nei suoi panni e capire tutte le cose che gli passano per la testa. Non ci riuscirei nemmeno, dati i suoi ciondoli che bloccano la mia capacità di leggergli nel pensiero. È l'unico. Forse per quello che ci sentiamo così vicini e suo padre ci ha detto che siamo complementari? Detto in tal modo sembrerebbe che fossimo destinati fin dall'inizio. Che piani assurdi ha il destino che non comprendo? Forse devo impegnarmi di più? Magari quando finisce tutto potrò dedicarmi davvero a Cayden, ora ho un altro compito, che necessita di essere svolto perché il seguito dipende da lui. Se fallissi, la Selnizzi ci ucciderebbe? Ci torturerebbe? No, non devo fallire. Questi scenari non devono verificarsi. L'unico che può e deve è quello della vittoria. Insieme. Uniti.

-Kyla- dice una voce in lontananza.

Ma se ciò non si verificasse? Perché penso pessimisticamente? Perché? Un po' di ottimismo e innocenza come quella di Enrico non mi guasterebbe, anzi, aiuterebbe. Eccome.

-Kyla?- ripete.

Metto a fuoco ciò che sto osservando senza pensare ed è Enrico. Ops, che figuraccia.

-Ehm, sì? Stavo pensando, così- mi giustifico.

-E mi fissavi intanto-

-Non me ne ero nemmeno accorta, giuro!-

-Sei stanca?-

-No, sono più che altro pessimista, inventrice di scenari sempre catastrofici, anche se alla fine non ne azzecco uno. Però meglio, no? Intanto sono preparata-

-Beh, concordo-

-Rimanete lì impalati a parlare?- appare Luca.

Sussulto e Cayden se ne accorge, infatti mi afferra delicatamente il braccio, stringendomelo senza farmi male ma aiutandomi a tranquillizzarmi.

Se il destino vuole...Where stories live. Discover now