Gli scrivo spiegandogli che la tizia è arrivata, le cose ce le abbiamo ma il programma no e come abbiamo finto di stare male.

-Usciamo dai, sennò inizia a preoccuparsi troppo- dice Eros. -Torna in modalità-

Sorrido. Poi mi do due schiaffi e fingo di vomitare. Mi è costata fatica farlo prima con la Selnizzi, ma ce l'ho fatta, perché non riprovare dopo?

Mi appoggio ad Eros e cammino male, tenendomi la mano sulla pancia. Ogni tanto faccio qualche starnuto.

-Sarà meglio che me ne torno in camera, non ho fame- dico. Devo andare a finire il programma. Precisamente anche iniziarlo, ma eh, che posso farci?

-Tieni signorino- dice la vecchia. Gli porge un sacchetto. -Dentro c'è riso per lei e toast per te. Accompagnala-

Che bello!

-Rimettiti presto- mi saluta. -Io vado a vedere i vostri compagni di là-

Saliamo la prima rampa di scale lentamente, poi torno normale.

-Riso? Bleah-

-Dai Kyla-

-Dai Eros, tanto non sei tu a mangiarlo-

-Ti do mezzo toast-

-Affare fatto-

-Fin dove si sale?-

-Ultimo piano- sorrido.

Si silenzia, è lunga la salita.

Arriviamo, mangiamo e cominciamo a compilare il calendario. È come l'altro giorno, solo che dobbiamo avere anche un po' di inventiva, ci sono troppi spazi vuoti che richiedono anche determinati requisiti. Finiamo che sono le cinque.

-Ma cribbio!- sbuffo. -Quei due perché non sono venuti?-

-Non avevano voglia forse-

-Almeno ci sei tu ad aiutarmi-

-Hai fatto tutto tu, io ho scritto-

-Ma sempre una mano hai dato-

Sentiamo delle voci fuori urlare. Probabilmente sono arrivati.

-Pronta per il teatro?-

-Devo proprio?-

-Ma guarda te! Hai voluto tu stare male-

-Ma posso sempre essere guarita-

-In così poco tempo è altamente improbabile. Su, hai dei conati e il raffreddore-

Mi gratta il naso, facendomi starnutire. Mi porge un pacchetto di fazzoletti e la sua spalla e scendiamo con calma. C'è qualcuno che sale, ma pochi. Giù Edoardo mi viene incontro con la vecchia.

-Come stai?- mi abbraccia. In tal modo riesco a consegnargli il foglio, che ho tenuto nella tasca dietro. Non mi chiedo nemmeno come lo sapesse, ci sono cose di lui che devo ancora capire, ma poco importa finché è tutto ok così com'è.

Starnutisco.

-Un po' meglio dai- dico come se avessi il naso chiuso. -Almeno non vomito più-

-È un progresso, signorina. Domani significa che tornerai in carreggiata?-

-Certo, presidentessa!-

Non riesco a non odiarla. Si preoccupa, ma non sono sicura che lo stia facendo davvero. Mi sembra così gelida, non può interessarsi così tanto a me. Altrimenti significa che c'è qualcosa sotto. Ma no, cosa le avrei mostrato? Non ho usato niente, piuttosto è stato Ed. Sì, quando ha bloccato il tempo ieri mattina. Ma come avrebbe potuto capirlo?

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