-Buon pomeriggio- parte. -Allora, a causa di un imprevisto, stamane non abbiamo lavorato, perciò dovremo fare tutto oggi pomeriggio. Le presentazioni saltano, hanno poco valore. Ci sono proposte di gruppi esterni? Ne discutiamo subito, i tempi sono stretti-

Edoardo alza la mano e lei gli dà parola.

-Un gruppo di corsa la mattina prima di colazione. Partenza alle cinque e arrivo alle sei, poi cambio e colazione. Ognuno può svegliarsi quando vuole. Ogni giorno, circa, cambio percorso, sempre in sicurezza però. Siamo in nove. Perciò non è un problema concedere un permesso solo a noi. È facile controllarci, ci accorderemo di un colore specifico e un'autorizzazione. Ma ci si riconosce, non puoi andare a correre con gli infradito-

Suscita qualche risatina, subito zittite dalla vecchia.

-Ok, accordato. Altro?-

Ce l'abbiamo fatta! Penso fortemente, quanto vorrei dirlo a mio cugino. Ops, intendevo Edoardo. Ormai è fatta, tra me e me penserò sempre così.

Zitta! Non vedi quanta gente c'è? Sembra rispondermi con un'occhiataccia. Trattengo il sorriso, cercando di essere impassibile. Lui si tranquillizza. Bene.

La nostra proposta è stata l'unica ad essere accettata. Forse perché non è richiesto niente, è semplice e siamo in pochi. Le altre invece sono più impegnative, hanno bisogno di una location e materiale.

Alcuni protestano perché sembra che siamo privilegiati, ma la signora li liquida senza giri di parole. Sono contenta.

-Passiamo avanti. Adesso vi verrà consegnato un foglio. Lì ci sono tutte le attività che dovrete fare, non mi interessa come, dovete farle. Create un programma mensile e poi io ve lo controllo ed eventualmente correggo. Non voglio proteste, so che ci sono tante attività, ma c'è anche molto divertimento. Avrei voluto sceglierle insieme a voi, ma stamattina è successo quello che è successo-

Non so perché ma mi sembra una bugia. Le pietre mi vibrano.

Quando arriva l'elenco rimango a bocca aperta. È pazza quella.

-Allora- inizia Edoardo. -Con cosa proponi di iniziare?-

-Innanzitutto- replico. -Del tuo gruppo non c'è nessun altro? Solo io? Quei ragazzi allora?-

-Ma non sono tutti della nostra comitiva e si, siamo in due. Grazie di aver accettato, almeno tu. Anche se avrei saputo comunque come convincerti-

-Ah, simpatico-

Adesso mi ricatti? Vorrei rispondergli.

La smetti? Mi vorrebbe sfulminare. Perché continuo a immaginare le sue risposte ai miei pensieri che vorrei indirizzargli ma non faccio? Bah.

-Momento educativo sull'importanza della scala gerarchica?- scorro. -Riportare all'attenzione la storia tragica delle rivolte nel nostro paese? Trucchi di sopravvivenza? Ipnosi? A cosa servono? Sono seria, Edoardo, mi spieghi? Poi anche le altre- gli indico la metà. -Nuoto in acque libere? 'ndo andiamo? In mare? Non è pericoloso?-

-Dove- mi corregge la vecchia, sbucata improvvisamente alle mie spalle. Ecco perché Edoardo guardava preoccupato. -Usa la grammatica corretta-

-Mi scusi, ogni tanto mi parte. Sono desolata- fingo. In realtà mi frega zero.

-Ma Ed!- continua. -Ti sembra una signorina da portare nel comitato? Saprà anche intrattenere i ragazzi, mi fido, ma per il resto non saprei proprio. Non ce n'erano altri?-

-No- risponde. -Ma almeno se li attira è più facile fare queste cose- indica quelle più assurde.

-Un altro errore e sarò costretta a tenerla sotto osservazione. Non tollero queste tipologie di comportamenti, lo sai. Tu che sei un bravo ragazzo e soprattutto educato, cerca di mettere più delle due lezioni di rispetto verso gli altri previste-

Se il destino vuole...Where stories live. Discover now