Epilogo

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Per tutto il tragitto, guardo fuori dal finestrino l'oscurità che avvolge la città dormiente.
Riconosco la strada che percorrevo per andare a casa dei miei genitori a Sherwood, ma, invece di uscire al bivio verso Tigard e King City, proseguiamo verso Durham.
La mia mente torna ai miei genitori adottivi che mi hanno cresciuta e mi hanno amata come se fossi stata una figlia naturale.
Ricordo il bel sorriso luminoso di mia madre che probabilmente non brilla più così tanto dopo la mia morte.
Ricordo il profumo di tabacco di papà mentre guardavamo insieme la partita, spiegandomi per filo e per segno ogni azione compiuta dai giocatori.
Li ricordo sorridere con Tae davanti ad un bicchiere di vino quella mattina in cui, soffermandomi sulla porta, mi sono chiesta perché non potessi essere felice, vivendo una vita normale.

Magari, avremmo potuto vivere una sorta di normalità se nessuno fosse entrato a palazzo quella notte: mi avrebbe corteggiata una volta cresciuta, mi avrebbe chiesta a mio padre e probabilmente avremmo sofferto nel caso in cui avesse negato quell'unione, ma in un modo o nell'altro saremmo riusciti a stare insieme.
Ora invece non rimane nulla di lui se non i ricordi che cerco di imprimere nella mente tutte le volte che se ne ripresenta uno.
Sprofondo il naso nella sua felpa e chiudo gli occhi, abbracciando il mio corpo: è come se lui fosse qui.
Calde lacrime scivolano dai miei occhi e mi chiedo come farò a stare senza di lui... non poter più avvolgere i suoi morbidi ricci tra le mie dita, non poter più immergermi nei suoi occhi dorati, non poter più ascoltare il battito sereno e forte del suo cuore sotto la mia guancia, non poter più stringere la sua mano così grande rispetto alla mia, non poter più far toccare i nostri nasi in quel contatto così intimo, non poter più sfiorare le sue labbra morbide che ogni volta mi promettevano un amore incondizionato ed eterno. Gli è bastato un solo mese per diventare il mio tutto e la ragione per cui andare avanti e avere un motivo per combattere. Tutto questo non può essere finito, trafitto dalla spada nemica, che non me lo restituirà mai più.

Non mi rendo conto di essermi addormentata, sino a quando il ragazzo al mio fianco non mi sfiora il ginocchio, chiamandomi dolcemente.
«Siamo arrivati. Dobbiamo salire sull'aereo, piccolina» aggiunge mentre mi stropiccio gli occhi, impastati dalle lacrime.
Oltre al parabrezza è totalmente buio, se non per una linea di luci che prosegue per centinaia di metri e delinea quella che credo essere la pista dell'aeroporto Statale di Aurora.

Apro la portiera e i miei piedi, ancora scalzi, si poggiano sull'asfalto freddo.
Un vento forte mi fa bruciare gli occhi e io mi volto alla ricerca del velivolo che ci condurrà dall'altra parte del mondo.
Il mio sguardo riesce ad intercettare Nam che parla con un ragazzo dai capelli azzurri, mentre i bauli salgono uno dopo l'altro nella stiva del piccolo Jet di cui riesco a distinguere la sagoma nell'oscurità.
«Scarlett, vorrei presentarti un amico...Jackson» dice il ragazzo dai capelli viola, a causa del dominio, notandomi accanto al suv.
Annuisco e mi avvicino ai due. L'uomo affianco a lui mi porge immediatamente la mano e io la stringo nella sua in una stretta calorosa e salda.
«Sono molto contento di poter fare la sua conoscenza principessa, nonostante le circostanze non siano delle migliori» distoglie lo sguardo.
«Non si preoccupi e mi dia del tu» sorrido tirata mentre lui ricambia con un sorriso decisamente più genuino.
«Vale anche per te». Annuisco e gli lascio la mano, prima di dirigermi verso la scaletta che mi porterà via da qui.
Quegli scalini mi sembrano così difficili da salire e i pensieri tornano ad annebbiarmi la mente.
Una mano compare davanti ai miei occhi e io sollevo lo sguardo incontrando gli occhi blu e profondi di Hyunjin che mi regala un piccolo sorriso.
«Una mano?». Non rispondo, ma afferro quel piccolo aiuto che mi permette di scalare quegli ultimi gradini.
«Vuoi cambiarti?» chiede indicando i pantaloni aderenti rossi che stavano sotto al vestito.
Annuisco e lui tenendomi per mano mi conduce sino alla coda dell'aereo.
Passo davanti a Hobi, Abby, Chan e Han che stanno già riposando sui sedili e non si accorgono neppure del mio passaggio.
«Ho dei pantaloni della tuta in più e una felpa...» dice frugando in un borsone appoggiato sul letto.
«La felpa tengo questa, grazie» rispondo un po' dura, ma non sembra farci troppo caso ed esce per lasciarmi cambiare.
I miei movimenti risultano rallentati mentre tolgo i pantaloni e indosso la tuta di Hyunjin terribilmente larga.
Noto un'altra piccola porta in fondo.
Il bagno è piccolo ma lussuoso e ben fornito.
Mi guardo nel piccolo specchio, notando come i miei occhi non brillino più e le occhiaie siano tornare a decorarmi il viso.

Torno di là in tempo per vedere i ragazzi salire uno dopo l'altro sull'aereo.
«Stavamo sistemando i bauli in modo tale che non si muovano troppo durante il viaggio» mi informa Jungkook mentre mi fa segno con la testa di entrare in una fila con due sedili uno affianco all'altro.
Entro e mi accoccolo accanto al finestrino, osservando quell'oscurità che ha deciso di prendere il controllo sulla mia vita.
Sollevo il cappuccio della felpa, allaccio la cintura di sicurezza e chiudo le palpebre in attesa di abbandonare il suolo americano.

Angolo autrice

Checkmate è finito.

Spero che questo libro, nonostante non abbia avuto l'happy ending, vi sia piaciuto e che la storia di Scarlett sia riuscita a trasmettervi delle emozioni.

Non vedo l'ora di arrivare a buon punto del secondo per cominciare a pubblicarlo perché mi sta piacendo davvero tanto scriverlo, oserei dire più di Checkmate.

Sono curiosa di sapere cosa vi aspettate da ciò che verrà...

Intanto colgo l'occasione per svelarvi il titolo. Ho impiegato letteralmente giorni a cercare qualcosa che potesse, uno, essere coerente con quello che ci sarà nella storia, due, stesse bene con Checkmate. Ho letto questa parola per puro caso e mi sono detta, ma era così ovvio:

Soulmate.

Sono contenta di aver portato a termine la mia prima storia, dato che mesi fa non lo credevo neppure possibile.
In questi mesi, ho ricevuto una marea di critiche dalla maggior parte delle persone che mi sarebbero dovute stare vicine, che hanno preferito giudicare praticamente tutti gli aspetti, piuttosto che sostenermi.
La mia vita sociale è letteralmente svoltata da quando ho aperto il profilo di Thats_lotti_, conoscendo moltissime persone con i miei stessi interessi.
Non avete idea di quanto siete state e siete importanti per me.

Prima di cominciare a pubblicare, mi sono chiesta se effettivamente stessi facendo la cosa giusta e se perdere del tempo dietro alla scrittura ne valesse davvero la pena.
Sì vale la pena, se è ciò che ti rende felice e ti permette di staccare per anche solo una manciata di minuti dalla normalità.

In questo ultimo paragrafo voglio ringraziare nuovamente tutti.

Grazie♡

Un ringraziamento super va a Ekylove, White_cat00, nanidalex, sterpeta_04 e tutti quelli che hanno apprezzato la storia lasciando commenti e stelline.

A presto,

Lotti

Checkmate | K.Th.Where stories live. Discover now