Capitolo 26

169 62 13
                                    


Sento il mio corpo bruciare, avvolto dalle fiamme dell'inferno, come se i muscoli si stessero staccando dalle ossa.
Il dolore è così insopportabile.
A livello dello stomaco sento qualcosa che mi sta schiacciando, ma di cui non riesco a liberarmi.
Percepisco le braccia e le gambe pesanti come tronchi.
Quindi è questa l'immortalità? Un dolore continuo e l'impotenza, che ti obbliga ad arrenderti al bruciore.
Vorrei urlare per la disperazione ma neppure questo mi è consentito: sono in trappola nel mio stesso corpo.
Come ci si libera da tutto questo?
Un fruscio a livello delle orecchie, mi provoca stizza.
«Combatti! Affronta e sconfiggi il dolore!» è un ordine e mi giunge soffuso nella mia testa.
Mi chiedo come posso fare, mentre il dolore allo stomaco si intensifica, ma io non posso nemmeno guardare cosa me lo sta causando.
«Trova l'energia dentro di te». Ancora quel fischio.
Mi sembra passare un'eternità e l'intensità della sofferenza mi riempie la testa.
«Riprendi il controllo su di te o non ne uscirai mai!». Questa volta l'ordine suona limpido e duro e il fischio nell'orecchio sparisce definitivamente.
Io non ci riesco, non riesco a formulare nulla perché appena un'idea mi sfiora, la tortura torna a tormentarmi più forte di prima.
Non le devo permettere di entrare mentre elaboro un piano.
Con uno sforzo troppo grande per la mia mente cerco di respingerlo dagli arti, sino a circoscriverlo nell'area dello stomaco.
Prego che sparisca con il cervello che sembra raccogliere l'energia dalle parti di corpo appena conquistate e concentrarla lì, nel punto che scotta.
Sento che sta scomparendo pian piano, ma io sto per mollare.
Non credo di poter resistere ancora per molto.
Vorrei fermarmi a riprendere fiato ma non posso. L'incertezza di tornare al punto di partenza mi divora.
Prendo un respiro profondo prima di riprendere a spingere, perché sì è una spinta come per scacciare qualcosa.
Quel qualcosa che la mia mente suggerisce essere l'ombra della morte.
Quindi l'immortalità ti dona la possibilità di combattere per la tua vita?
Troppe idee mi affollano la mente mentre quella piccola voragine si dissolve.
E finalmente sento il bisogno di riposare, non prima che un tonfo al centro del petto mi tolga il fiato.
Sono sicura che sia il mio cuore che ha ripreso il battito, ma non riesco a elaborare altro perché cado in una stanchezza incontenibile.

Un senso di nausea mi sveglia, provocandomi una fitta allo stomaco che sembra non avermi ancora fatto dannare abbastanza.
Tento di aprire gli occhi ma mi risulta un'impresa troppo complicata.
Inspiro. Espiro. Inspiro. Espiro. E mi sembra la prima volta che lo faccio perché l'aria mi sembra così fresca e piacevole.
Muovo le dita delle mani e dei piedi ricordandomi quanto fossero intorpidite prima tra le fiamme.
Rispondono ai miei impulsi e ne sono contenta.
Arriccio il naso e riprovo ad aprire gli occhi.
Ce la faccio ma non cambia nulla: l'oscurità celata dalle palpebre è la stessa che trovo fuori.
Mi sento mancare e nelle orecchie non percepisco altro se non il battito accelerato del mio cuore.
La mia mente tenta di ragionare, ma l'unico pensiero a cui riesco a giungere è la mia morte.
Ma come è possibile? Ho sconfitto il dolore e le fiamme per ritrovarmi nell'oscurità?
Mi sento ancora distrutta, ma provo comunque ad alzarmi sentendo le gambe piegarsi e toccare qualcosa.
Sposto le mani in avanti e tocco qualcosa di morbido davanti al mio corpo. Subito dopo realizzo di essere appoggiata su dei cuscini.
Analizzo le diverse ipotesi e giungo alla conclusione di trovarmi ancora nella bara.
Ma quanti giorni sono passati? Per me, almeno un centinaio di pura sofferenza.
Un nuovo senso di nausea mi investe e l'ultima cosa che vorrei è vomitare in un posto angusto come questo.
Un sonoro 'toc' risuona ad un tratto contro la superficie superiore.
Prego che siano arrivati a tirarmi fuori da qui perché non so quanto ancora potrei sopportare questa situazione claustrofobica.
Dopo qualche minuto sento un nuovo tonfo all'esterno diverso dal primo.
Ma che sta succedendo là fuori?
Comincio a pestare dei pugni contro il soffitto, ma è tutto inutile dato che vengono assorbiti dal soffice tessuto imbottito.
Sto per perdere le speranze quando due spiragli di luce si aprono ai lati e io non posso fare a meno di spingere verso l'altro aiutando chiunque abbia aperto.

Checkmate | K.Th.Where stories live. Discover now