Capitolo 7

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Dopo un paio d'ore passate concentrata nello studio, recupero il mio telefono, che avevo messo in silenzioso per evitare che qualcuno mi disturbasse, e noto che Jungkook mi ha inviato un nuovo messaggio.
Sblocco il telefono e lo leggo:
"Volevamo uscire a mangiare qualcosa, vieni con noi?"
"Sì, volentieri:)"
Rispondo, nonostante sia ormai tardi e sia passato un po' di tempo da quando me l'ha scritto.
"Ti passiamo a prendere. Mandami la posizione di casa tua e fatti trovare sulla strada tra quarantacinque minuti"
La sua risposta ci mette pochi secondi ad arrivare, come se aspettasse solo quello.
"Va bene, ci vediamo dopo"
Scrivo, inoltrando la mia posizione e mandandogli anche l'indirizzo.
Mi scappa un sorriso a pensare che li rivedrò così presto.
Il mio subconscio mi ricorda che non dovrei fidarmi da subito di ragazzi che ho conosciuto solo ieri sera... lo zittisco e vado verso il bagno per darmi una sistemata.
Una volta pronta, vado in camera verso l'armadio: lo apro e tiro fuori un paio di jeans a zampa neri insieme a una maglietta bianca maniche lunghe.
Ci abbino i miei adorati tronchetti scuri e, dopo aver messo tutto quello che mi serve nella mia borsa a tracolla, indosso il cappotto.
Scendo le scale felice di passare una bella serata leggera e spensierata.
Ad un tratto mi blocco, chiedendomi se avessi dovuto chiamare Megan per informarla sugli sviluppi, ma ricordo di essere ancora arrabbiata con lei e riprendo a scendere gli scalini.
Una volta al piano terra, saluto Steve, che ricambia.

Manca un minuto all'orario prestabilito di ritrovo.
Comincio a guardare le macchine che passano, in attesa che una si fermi e mi faccia salire.
Scorrono i minuti e nessuno si presenta.
Sto cominciando a pensare che forse non arriveranno, quando una macchina si ferma davanti a me.
La portiera posteriore si apre.
«Dai sali, che comincio ad avere fame» esclama Jimin, facendomi segno di entrare in fretta, dopo che mi ero bloccata a fissare l'auto.
«Ciao, sei molto carina stasera» continua, facendomi arrossire.
«Grazie, anche tu non sei male» con la maglietta bianca, giacca di pelle nera e jeans scuri è proprio bello, ma non volevo montare troppo il suo ego e poi non sono abituata a fare complimenti.
«Appena hai finito con lui, puoi salutare anche me e dirmi che quanto sono bello» borbotta Jungkook, voltandosi dal sedile del passeggero.
«Ciao, sei proprio bello stasera» la mia voce risulta impacciata.
«Grazie» risponde il moro, fieramente «non posso crederci che arrossisci anche quando fai un complimento e non solo quando li ricevi» mi prende in giro, facendo solo aumentare il mio imbarazzo.
«Tae non mi stavo dimenticando di te» dico quando lui si schiarisce la gola.
«Non ho detto nulla» risponde con un piccolo sorriso, concentrato sulla strada.
«Allora... dove mi portate a cena?».
«Sorpresa» rispondono insieme Jimin e Jungkook, incrociando gli sguardi dopo aver detto la medesima parola nello stesso istante.

Durante il viaggio, chiacchieriamo un po' e scopro che andiamo nella stessa università e che abbiamo avuto anche un paio di corsiin comune, tranne che con il riccio al volante con cui non ne ho mai avuti nessuno.
Continuiamo a fare conversazione, facendoci domande stupide.
«Qual è il tuo animale preferito?» chiede il corvino, voltandosi.
«Mh... i cavalli. Da piccola andavo a cavalcare con mio padre, a volte» rispondo un po' triste, dopo averci pensato per qualche secondo, ricordando quei momenti spensierati.
«Interessante, come mai non ci sei più andata?» continua Jungkook.
«Non l'ho mai chiesto ai miei genitori adottivi...» capisce che sono domande un po' scomode, decidendo così di cambiare argomento.
«Non ti ho chiesto il cibo preferito... ma non lo voglio sapere, per il momento. Se è lo stesso dove vogliamo andare a mangiare, penserai che ci siamo fermati al primo ristorante solo per fare bella figura con te, quando la nostra intenzione era sempre stata quella». Acconsento divertita, lanciando un'occhiata fuori dal finestrino.
Il viaggio prosegue con loro che cantano le canzoni che passano alla radio; a volte mi invitano a cantare con loro, ma non sono abbastanza in confidenza per fargli sentire la mia voce da usignolo.

Checkmate | K.Th.Where stories live. Discover now