Capitolo 20

214 69 19
                                    




Tae raggiunge la parte accanto al comodino e preme un tasto su un qualcosa di tecnologico, ancorato al muro.
«Nam, Scarlett deve parlarti di una questione urgente».
«In sala da pranzo, adesso» esclama una voce, proveniente dal muro.
«Sono dei walkie-talkie, servono per chiamarci nel caso ci siano problemi; questi display sono presenti in tutte le stanze» mi informa lui, dopo aver visto la mia espressione confusa.
Scendiamo al piano di sotto e subito vediamo Namjoon davanti alla finestra, immerso nei suoi pensieri, ma si volta appena si accorge della nostra presenza.
«Che succede? Hai detto che era urgente» chiede concitato.
«Non è nulla di importante: ho detto a mia madre che sarei tornata a casa per il weekend con il mio ragazzo» rispondo, guadagnandomi uno sguardo perplesso.
«Credo che tu mi debba dare qualche spiegazione...» esclama, alzando un sopracciglio.
«Il giorno in cui hai inviato delle persone a sorvegliarli e a proteggerli, mia mamma voleva venire a casa mia per qualche giorno, ma io ho inventato sul momento che non ero da sola e che c'era un ragazzo a tenermi compagnia a casa. A quel punto, mi ha invitata a passare il weekend da loro con il mio spasimante» concludo, dopo aver visto gli occhi di Namjoon assottigliarsi.
«Ci devi andare per forza?» domanda e comprendo appieno questa domanda: qualcuno mi sta cercando e io decido di fare una gita a casa dei miei mettendo in pericolo, non solo la sottoscritta, ma anche i miei genitori adottivi.
«Credo di dover continuare a mantenere l'apparenza che vada tutto bene ancora per un po', non voglio distaccarmi così presto. Non sono pronta» ammetto con gli occhi bassi.
«Ti capisco ma spero tu sia consapevole, che tra pochi mesi o addirittura giorni, dovrai sparire nel nulla». Questa affermazione, mi provoca un buco nello stomaco. Perderò anche loro, non importa quando, ma se ne andranno dalla mia vita come hanno fatto tutte le persone che mi hanno voluto bene.
«Sì, ne sono consapevole. Spero che il tutto si svolga in modo tale che loro non soffrano troppo per me. Inoltre, voglio che mi aiuti perché io non so come comportarmi in queste situazioni» dico con tono supplichevole l'ultima frase.
«Certo, ti aiuterò sempre in qualsiasi decisione tu voglia prendere» annuncia avvicinandosi e accarezzandomi una guancia.
«Questo ti renderà un po' triste ma devo dirtelo: potrebbe essere l'ultima volta che li vedi, dato che andando avanti sarà sempre più difficile». Annuisco, essendone anche io consapevole.
«I miei conoscenti sono già sul posto da giorni, sono una bella squadra come noi. Li conoscerai presto. Scegli chi portarti in veste di ragazzo, e...» si ferma un secondo, scostando la manica e dando un'occhiata all'orologio al polso «dovreste partire, altrimenti, troverete il traffico degli umani che escono dal lavoro e  non voglio che siate in giro da soli quando cala il buio».
«La accompagno io» esclama Tae, prendendomi per mano.
«Chissà perché non avevo dubbi» risponde il maggiore, davanti a me, alzando gli occhi al cielo.
«Avviso Bangchan che dovrà essere più vigile queste notti e magari preferire dei turni da tre, piuttosto che quelli da due che stanno facendo ora» continua, prendendo in mano il telefono.
«Noi andiamo a preparare la valigia con il necessario per stare via fino a domenica» esclama Tae, attirando l'attenzione del biondo al telefono, il quale annuisce.

Cominciamo subito a recuperare vestiti miei e suoi per questo breve viaggio.           
Alla fine abbiamo optato per un borsone, essendo la valigia troppo grande per il poco che dobbiamo portare con noi.

Entro in bagno e recupero il mio beauty case, infilando all'interno spazzolini, dentifricio, cosmetici vari, shampoo, bagno schiuma e una spazzola.

«Come ci siamo conosciuti?» mi domanda ad un tratto il riccio, la cui testa fa capolino dalla porta.
Lo guardo confusa, mentre finisco di sistemare le ultime cose.
«Dovremmo concordare ad una versione da raccontare ai tuoi genitori» specifica, appoggiandosi allo stipite.
«Ci siamo conosciuti ad una festa e abbiamo iniziato ad uscire. Stiamo insieme da... un paio di mesi?» rispondo prima alla sua domanda, ricordando come ci siamo effettivamente conosciuti, e poi aspetto che mi dia una risposta.
Annuisce, prima di prendere il borsone, che ho appena chiuso, e uscire dalla stanza.

Checkmate | K.Th.Where stories live. Discover now