Capitolo 9

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Torno a casa dopo la lezione di biologia che è durata la bellezza di quattro ore.
L'unica cosa che voglio è sdraiarmi sul letto e riposare.
Salgo le scale che mi portano alla mia camera ed entro lanciandomi sul letto.
Ripenso alla mattina appena trascorsa: quando Scarlett mi ha chiesto dove ci fossimo già incontrati, mi sono sentito mancare.
Non potevo raccontarle tutto in quel momento. Ho cercato di sviare il discorso, ma era piuttosto insistente e le ho risposto malamente.
Lo vedevo dal suo sguardo sorpreso che non si aspettava quella reazione; ad un tratto, sembrava volesse andarsene il più lontano possibile da me, ma ha comunque continuato a rispondere alle mie domande.
Spero di averle fatto capire, alla fine, di non avercela con lei, ma con me stesso.
Non posso fare a meno di pensare alla bambina del palazzo tutte le volte che la vedo.
Probabilmente si ricorda di me, ma non riesce ancora a connettere i pezzi... meglio così.

Ieri, abbiamo deciso di farle vivere la sua vita sino a quando non sarà in effettivo pericolo.
Namjoon ha sconsigliato di andare fuori a cena con lei perché avremmo potuto attirare l'attenzione, ma siamo stati attenti.
Jimin è stato bravo ad illudere e ha dato a tutti aspetti differenti, in modo tale che nessuno di noi, inclusa Scarlett, potesse essere riconosciuto.
Ammetto a me stesso di essermi avvicinato fin troppo a lei, ma sento di doverla proteggere e forse c'è qualcos'altro.

I miei pensieri vengono interrotti da Hobi, che fa capolino nella stanza.
«Ci sono problemi» mi fa alzare immediatamente dal letto.
«Chiama Jimin, che non è ancora tornato, e digli di venire qui immediatamente» ordina ed io eseguo.
«Devi tornare qui adesso» dico con un tono che lascia poco spazio a repliche, non appena mi risponde.
«Che succede?» domanda Jimin, allarmato.
«Non lo so di preciso... so solo che ci sono problemi» affermo, prima di salutarlo e attaccare.
Esco dalla camera e scendo al piano di sotto nella sala da pranzo, che durante il giorno diventa sala riunioni.
«Stanno risalendo a lei troppo velocemente...» Nam mi guarda, mentre Jungkook stringe i pugni sul tavolo.
«Sono qui, Tae. Sono troppo vicini, stamattina uno di loro era in biblioteca, mentre Jin lavorava» aggiunge Kookie con le nocche bianche.
Nel frattempo, Jimin fa il suo ingresso.
«Cosa sono quelle facce?» domanda guardandoci e rabbuiandosi.
«Sono vicini a trovarla» mormora Hobi, guardando un punto indefinito fuori dalla finestra.
«Dobbiamo fare qualcosa» afferma il biondo. So quanto ci tiene a lei e quanto si sia affezionato in questi due giorni.
«Non la volevo coinvolgere da subito. Potremmo fare un giro e provare a risolverlo noi» rivela Namjoon e tutti annuiamo,d'accordo con lui.
Perché doveva succedere così presto?
L'unica cosa che voglio ora è evitare che le succeda qualcosa e se per questo dobbiamo rivelarci, lo faremo.
«Ricordate che non sappiamo ancora se è immortale: se venisse ferita, potrebbe morire» ci fa presente Namjoon, mentre andiamo verso il garage.
Dopo quella notte, nessuno ha mai scoperto se quello che fosse successo alla famiglia reale fosse un caso isolato oppure se fossero diventati come noi in modo permanente.

Passate le sette, siamo di ritorno senza successo.
Sapevamo che sarebbe stato complicato cercare così alla cieca, ma, quanto meno, la zona sembrava tranquilla.

Andiamo verso il salottino dove occupiamo le poltroncine e il divano.
Non riesco a stare seduto, così mi alzo e mi avvicino alla finestra, guardando fuori il giardino.

Qualche minuto più tardi, dei passi mi fanno voltare e vedo Suga e Jin entrare dalla porta del garage.
«Dobbiamo andare» la voce di Suga è seria e sicura, non rivelando emozioni.
«Andare dove?» domanda Namjoon dalla poltrona.
«Mentre tornavamo a casa, abbiamo notato che in una strada non c'era nessuno, totalmente deserta. Ci siamo fermati e in quella via c'è qualcosa che non va. Suga ha fatto un giro nell'ombra, ma non ha trovato nulla» comincia Jin.
«Troppo strano per non tornare a controllare: non c'era una persona o una macchina. Sembrava facesse più freddo, mi gelavano le mani» continua Suga, completando il discorso.
«Qual è il quartiere?» chiede Hobi e percepisco una punta di preoccupazione.
«Dove c'è la casa di Paul» specifica il rosso.
Io, Jungkook e Jimin ci guardiamo.
«L'amica di Scarlett vive lì» ma non faccio in tempo a finire la frase che il biondo interviene dicendo che sarebbe stata a cena da Megan questa sera.
Il panico si impossessa di me.
«Suga, rintraccia il suo telefono mentre siamo in macchina» ordina Namjoon alzandosi e andando verso il garage.
In pochi secondi siamo in strada, diretti alla via.
Non riesco a non pensare al peggio. Spero non le sia successo nulla.
Nella mia mente compaiono domande: si sa difendere? Ha imparato ad usare il suo dominio?
So già le risposte.. chi mai potrebbe averla aiutata a sviluppare un potere così difficile?
«Kookie, vai più veloce» lo prego dal sedile posteriore.
«Sto seguendo Nam, non posso andare più di così» e dalla sua voce comprendo quanto sia in ansia.
Impreco a bassa voce mettendomi le mani sul viso per poi tirare indietro i capelli.
Dopo qualche minuto riconosco la svolta per quel quartiere.
Continuiamo per qualche centinaio di metri e individuo immediatamente la sua macchina.
«Quella è la sua macchina» indico l'auto parcheggiata nel vialetto.
Premo il tasto per una chiamata a Namjoon.
«È la sua macchina, ne sono sicuro».
«Sì, Suga l'ha rintracciata lì dentro».
«Perché non ci siamo fermati?» chiedo, mentre continuiamo ad avanzare.
«Perché parcheggiamo a qualche metro di distanza; non sai cosa potrebbe accadere dopo» mi risponde sicuro e a mente lucida, non posso far altro che dargli ragione.
Ci fermiamo ad un centinaio di metri dalla casa e io, appena scendo, comincio a correre seguito da Jimin e Jungkook.
Sento che gli altri sono poco dietro di noi.

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