Capitolo 28

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Sono passate ormai tre settimane da quando mi sono risvegliata e le giornate sembrano volare tra allenamenti, lezioni con Nam di cultura generale, dove sto cercando di apprendere velocemente i concetti base, e svago con i ragazzi.
Ho avuto alcune ricadute durante questo periodo soprattutto quando la squadra di Channie ha scoperto che la mia mamma adottiva ha iniziato alcune sedute da uno psicanalista per il trauma che le ha causato la mia morte. Proprio per questo, i ragazzi si danno il cambio a casa per non lasciarmi da sola mentre la loro vita universitaria continua. Si sono ritrovati ad essere d'accordo tutti quanti sul terminare a giugno il loro percorso, laurearsi e sparire dalla circolazione.
Gli allenamenti in palestra credo siano quelli che mi pesano di più, mentre quelli per il controllo del dominio sono i miei preferiti; da quando mi sono svegliata mi sento decisamente più forte e anche le lingue di fuoco che scaturiscono dalle mie dita non hanno più alcuna esitazione o fremito.
Nam vorrebbe che provassi da subito un minimo di controllo mentale che dovrei aver ereditato da mia madre. Questo mi permetterebbe di non utilizzare sempre le mani, risultando impercettibile a chiunque e, in più, questo mi permetterebbe di avere una temperatura stabile nel mio corpo durante l'uso del dominio.

Jimin e Kookie si improvvisano tutte le sere esperti della console e cercano di farmi imparare ad utilizzare il controller, ma con scarsi risultati.

Jin mi sta insegnando a cucinare moltissimi piatti della sua cultura asiatica uno più buono dell'altro.

Suga e Hobi non si vedono molto in giro ma Nam mi ha spiegato che stanno continuando ad indagare sugli infiltrati dell'università e quelli al funerale, che sembrano essersi dissolti nel nulla da quando sono "morta".
Anche Tae continua a frequentare i corsi all'università per poi tornare la sera con gli altri due ragazzi; immagino che anche lui stia seguendo questa nuova indagine che pare essere diventata la preoccupazione maggiore.
A parte qualche bacio di sfuggita durante la giornata e qualche coccola la sera prima di addormentarci abbracciati, tra noi non è più successo nulla e le mie solite insicurezze sono tornate prepotentemente nella mia testa. Mi chiedo se ci sia qualcosa che non va e non me ne vuole parlare per evitare di ferirmi, ma di questa cosa gliene vorrei parlare il più presto possibile.

In questo momento, mi trovo nella sala da pranzo con una tazza di cioccolata calda, preparata da Jin seduto accanto a me con la sua in mano, e Nam che sta spiegando con un'astina la suddivisione dei regni.
Non appena termina di spiegare la morfologia del continente africano si siede e si porta alle labbra la sua tazza.
Ormai siamo agli inizi di marzo ma, nonostante questo, il tempo fuori non sembra dei migliori tanto che piove da tutto il giorno e tira un vento freddo.
Jin ha pensato bene di preparare qualcosa di caldo per tutti ma al momento in casa ci siamo solo io e Nam.
«Quindi... ti è chiara la collocazione?» domanda il biondo seduto accanto alla lavagna.
«Sì, è tutto chiaro» dico mentre osservo i miei appunti appena presi.
«Il fatto che non debba ripetere le cose una seconda volta fa di te la mia migliore studentessa tra i ragazzi».
«L'immortalità le da sicuramente una mano...» interviene Jin, sorridendo.
«Immortalità o no, è soddisfacente insegnarle». Ho sempre imparato più rapidamente degli altri bambini, ma non ero a conoscenza del fatto che questa capacità fosse amplificata dalla mia natura immortale.
Nam solleva il polso e lancia un'occhiata all'orologio: «Le cinque e un quarto. Direi che per oggi sei libera di prenderti un momento di svago».
Mi rivolge un sorriso e io scatto in piedi dopo aver passato le precedenti tre ore seduta su quella sedia.
«Grazie Nam. Ci vediamo dopo» mi rivolgo a entrambi e imbocco il corridoio.
«Rispetta il planner che ti ho lasciato in camera, mi raccomando» mi urla dietro il biondo mentre salgo le scale in marmo.
Come dimenticarmi di quella piccola tabella su cui manca solo quando dovrei andare in bagno.
A proposito di bagno... non ho più avuto il tempo per usare la vasca e questo mi sembra proprio il momento perfetto.
Corro a riempirla, svuotando un quarto di flacone del bagnoschiuma.
Nel mentre, recupero anche le candele profumate comprate con Jungkook e Suga e le metto un po' ovunque: negli angoli ai bordi della vasca e sui mobili intorno.
Si accendono con un mio schiocco di dita e sorrido per la bella atmosfera che ho creato.
L'acqua nella vasca non è ancora arrivata al bordo ma, dato che userò l'idromassaggio, la spengo, altrimenti straborderebbe con i movimenti.
Mi svesto rapidamente lasciando i vestiti in un angolo e lego i capelli in una crocchia disordinata sopra la testa, prima di abbandonarmi al tepore dell'acqua calda.
Mi metto comoda appoggiando la testa su uno dei cuscini del bordo, dopo aver azionato l'idromassaggio che comincia subito a borbottare creando altra schiuma.

Checkmate | K.Th.Where stories live. Discover now