Capitolo 22

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Mi sveglio a causa di piccoli baci che, dalla mia mandibola, stanno scendendo sul collo.
Mugolo un po' prima di voltarmi sul fianco, verso il muro.
«Buongiorno» mi sussurra Tae all'orecchio, abbracciandomi e facendo aderire la mia schiena al suo petto.
Brontolo, essendo ancora stanca e volendo continuare a dormire.
«Dobbiamo alzarci... è tardi».
A questa affermazione, socchiudo gli occhi e lancio un'occhiata all'orologio sul muro.
Mi alzo di scatto appena vedo le due lancette puntate sul dodici.
«Perché non abbiamo puntato una sveglia ieri sera? Devo aiutare mia mamma con il pranzo o comunque passare del tempo con lei». Un braccio mi riporta sul materasso.
«Calmati. Tua mamma è già entrata mentre tu dormivi profondamente. Mi ha detto di svegliarti e di scendere a pranzo» lo guardo sorpresa e mi imbarazzo.
«Ha detto qualcosa per questo?» domando muovendo le mani nello spazio tra noi.
«In che senso? Stiamo insieme e hai vent'anni, cosa dovrebbe dire?» mi prende in giro lui, divertito.
«Smettila di ridere, alziamoci» ma non riesco a muovermi perché il suo braccio ancora mi circonda i fianchi e mi tiene ferma sul materasso.
«Vorrei spiegarti alcune delle cose che ha detto ieri Bangchan». Mi stavo dimenticando di questa questione in sospeso.
«Sì e dovresti darmi il numero di telefono di Abby». Subito, noto nel suo sguardo curiosità.
«Stanotte mi ha chiesto se avessi voglia di uscire con lei questo pomeriggio. Non ci vado ma mi sembrava gentile informarla» rispondo alla sua domanda silenziosa.
Annuisce prendendo il mio e il suo telefono dal comodino.
Detta in fretta il numero e io le invio un paio di messaggi, aggiungendo che ci saremmo viste la sera con gli altri. Tae per tutto il tempo spia quello che le scrivo.
«Avevo capito che non volessi uscire di nuovo con loro stasera».
«Bangchan mi ha fatto tenerezza quando gli ho detto che non saremmo usciti con loro e poi sembrano simpatici e molto loquaci»gli lancio una frecciatina a cui lui sbuffa.
«In effetti, parlano fin troppo... avrei voluto spiegarti io determinati argomenti» afferma, abbassando lo sguardo.
«Puoi sempre iniziare a parlarmi un po' di te, dopotutto non ti conosco ancora bene» mi avvicino a lui.
Solo ora mi rendo conto di quanto mi sia legata ad una sconosciuto di cui non so nulla, ma di cui mi fido oltremisura.
Nonostante sia stato premuroso nei miei confronti, forse avrei dovuto conoscerlo meglio e non lanciarmi a capofitto in quello che siamo.
«Ti racconterò tutto quello che vuoi sapere» mi regala un piccolo sorriso che ricambio.

Ci alziamo e, mentre vado in bagno, lui si cambia in camera mia.
Una volta finito, esco in corridoio ancora con la sua maglietta e lo noto appoggiato alla porta. I miei occhi si soffermano sul dolcevita nero che gli fascia il torace con i muscoli appena accennati. I capelli sono ancora scompigliati e gli ricadono sulla fronte.
«Dovresti tagliarli» dico, passandogli accanto ed entrando.
«Uno di questi giorni, andrò da un parrucchiere».
Resto a guardare l'armadio per qualche minuto, prima di indossare un maglione sabbia e un paio di jeans bianchi.

Scendo le scale e la scena che mi ritrovo davanti agli occhi mi fa sorridere: i miei genitori e Tae ridono con un calice di vino bianco in mano.
«Buongiorno, dormigliona» mi saluta mia mamma, appena entro in cucina.
Mio padre mi porge un bicchiere ma io lo rifiuto, non avendo voglia di bere.
«Ne dovresti assaggiare un po'» mormora lui ed io lo accontento, prendendo il bicchiere del ragazzo accanto a me e bevendone un sorso.

Pranziamo con della pasta e mia madre mi domanda come è andata la sera prima.
Mi invento che siamo stati in un bar qui vicino, dove ho conosciuto nuove persone e abbiamo passato la serata chiacchierando.
Dopotutto non è del tutto falso, ho solamente omesso alcune parti.
Li informo che stasera usciremo di nuovo e mamma è entusiasta dell'idea, essendo a conoscenza della mie difficoltà nel farmi degli amici.

«Ho sbagliato» mi informa Tae, mentre saliamo le scale, dopo aver finito di pranzare.
Lo guardo incuriosita e lui mi fa segno di entrare per poi chiudersi la porta alle spalle.
«Qual è il problema?» domando, sedendomi sul letto.
«Presto dovrai separarti dai tuoi genitori e io sto passando del tempo con loro» mi raggiunge, appoggiandosi alla testata del letto.
«L'atteggiamento che stai avendo con loro non è un problema. Sai già quando dovrò separarmici?» chiedo, avvicinandomi a lui.
«No, non lo so ancora. L'unica cosa di cui sono a conoscenza è che Nam sta pensando ad un piano convincente per farti sparire».Mi prende per i fianchi, facendomi sedere sulle sue gambe.
Tiro fuori il mio telefono per dare un'occhiata alle notifiche e subito noto un messaggio della ragazza dai capelli rosa.
«Abby mi ha risposto: dice che non c'è nessun problema e passeremo la serata insieme» lo informo, mentre lui sta digitando un messaggio a qualcuno.
«Vuoi uscire a cena?».
«Si, così possiamo andare vai presto, dormire un po' e tornare a casa domani prima di pranzo» lo informo dei miei piani.
Lui annuisce e io gli cingo il collo con le braccia.
«Scrivo un messaggio a Bangchan per informarlo» comincia a digitare e nel frattempo penso a come passare un po' il tempo.
«Prendo il pc e continuiamo la serie di ieri pomeriggio?». Acconsente, mentre è concentrato a rispondere ai messaggi.
Mi alzo e recupero il portatile, per poi tornare da parte a lui.
«Ha detto che va bene e che andremo in un ristorante qui vicino». Mi tira a sé per vedere meglio lo schermo.
Passiamo le successive tre ore a guardare episodi su episodi della serie tv, che si sta rivelando coinvolgente e misteriosa per quanto riguarda me, Tae cerca in tutti i modi di distrarmi o commenta quanto siano scontate certe battute.

Checkmate | K.Th.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora