20-LA FORZA DI TORNARE INDIETRO.

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Ero una di quelle persone che davano peso alle cose, qualunque cosa sia. Non mi piacevano particolarmente gli oggetti firmati, per me quello non era un valore a cui dare importanza. Cosa importava alle persone dei veri valori della vita? Niente, perché il mondo aveva iniziato a far caso solo a quanti soldi possiedi, a cosa puoi o non puoi permetterti. Non era giusto perdere i veri valori, non si organizzavano più uscite romantiche come un pic-nic, i ragazzi preferivano regalare un anello costoso, per dimostrare che fossero in grado di acquistarlo. Forse ero troppo semplice per la società che mi circondava, oppure ero troppo matura rispetto ai miei coetanei, fatto sta che spesso questo mio modo di pensare, mi faceva sentire a disagio, soprattutto in mezzo alle persone. Per me, contava trascorrere del tempo con i miei nonni, che non sarebbero, purtroppo, durati in eterno. Contava parlare con i propri genitori di tutto ciò che passava nella mia testa e di essere aperti con loro, anche se qualcosa sarebbe rimasto per me. Mi piacevano le uscite semplici, andare al parco insieme, guardare un film da uno schermo, passeggiare lungo il mare mano nella mano, questo era il mio ideale di uscita perfetta. Eppure, pur essendo così, pur dando valore ad un abbraccio piuttosto che a un regalo, pur dando importanza al modo in cui ti saresti posto con me, non avevo mai trovato una persona che mi aveva apprezzata davvero per ciò che ero. Nemmeno Josh l'aveva fatto davvero, quando uscivamo insieme e proponevo di fare un giro insieme al parco, mi rispondeva che era una cosa ridicola da fare e che ci sarebbero stati troppi bambini, così ogni volta sceglieva lui dove andare e andavamo sempre in questi posti dove alla fine non c'eravamo solo noi due, ma c'era l'intero gruppo di amici suoi. Era sempre scostante, preferiva essere in gruppo che passare del tempo da solo con la sua ragazza, ma infondo non l'avevo mai giudicato cattivo o egoista per questo, avevo solo compreso che anche le amicizie erano importanti. Tuttavia, non era mai stato in grado di capire che mi bastava un piccolo gesto per essere la persona più felice del mondo, sarebbe bastato cogliere un fiore per strada, per migliorarmi l'intera giornata. Invece, Josh non faceva altro che comprarmi qualsiasi cosa, cose che non erano effettivamente fatte per me. Dopo il primo mese insieme, mi regalò un anello con un cuore sopra, colorato di blu ed era stupendo, ma non era il tipo di anello che avrei voluto indossare. Avrei preferito indossare qualcosa di più semplice, meno vistoso o ancora meglio, avrei preferito passare un'intera giornata insieme a lui, in qualsiasi luogo. 

Provai a fargli capire che erano tutti gesti apprezzati ovviamente, ma che mi mettevano a disagio, lui però non l'aveva mai capito sul serio, quello che mi piaceva. Così, ad ogni occasione, continuò a farmi regali costosi per cui mi sentivo veramente in colpa, perché spendeva tutti quei soldi per me e non c'era bisogno. Continuò a portarmi a cena in locali di lusso, dove non ero per niente nella mia confort zone e anzi, non sapevo mai cosa indossare, siccome i vestiti eleganti non facevano parte del mio vestiario. In alternativa, se non organizzava una cena super elegante, si organizzava con gli amici e mi lasciava un po' in disparte delle volte, era come se non mi ascoltasse sul serio. Ad essere sincera, era da un po' di tempo che avevo dei dubbi su Josh e sulla nostra relazione, intrapresa forse con troppa fretta. Non lo riuscivo a vedere davvero preso da me, e inevitabilmente, quando Robin decise di spiegarmi delle cose, di raccontarmi la verità, riuscii a collegare tutti i pezzi e improvvisamente, tutto aveva un senso. Josh non era mai stato preso da me, non si era infatuato di me come credevo fino a poche ore prima, e questo cambiava le cose, era tutto diverso adesso. Josh aveva giocato con i miei sentimenti, mi aveva presa in giro per tre mesi, mi aveva fatto credere di essere speciale e che, tra tutte, io rappresentassi l'unica che fosse in grado di cambiare le sue abitudini. Mi faceva sentire bella ai suoi occhi ed era la cosa che più mi faceva bene, perché io bella non mi ci ero mai sentita, ed era stata una bella sensazione fin quando non avevo scoperto il tutto, e adesso non sapevo cosa fare. Mi ero illusa che un ragazzo come Josh, popolare a scuola e pieno di ragazze stupende, bello da mozzare il fiato, potesse sul serio provare qualcosa per me. Come potevo credere che un ragazzo del genere, volesse me tra le mille ragazze molto più belle, che aveva attorno? Perché ero stata così stupida da credere che fosse possibile? La verità era che Josh, nella sua vita, non mi avrebbe mai voluta e io non potevo continuare ad illudermi che qualcosa gli avrebbe fatto cambiare idea, perché le persone non cambiavano. Per quanto avesse voluto farlo, per quanto una persona lo desiderasse, non sarebbe mai cambiata sul serio. Erano solo tentativi, e anche se all'inizio poteva sembrare che fosse cambiato qualcosa, bastava poco per ricommettere gli stessi sbagli.

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