3-DUE CONTRO UNA.

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Quello che io e Beth non avevamo capito era che a gareggiare questa sera era proprio l'amico di Josh, Damon. A quanto pare, amava le moto da sempre e sperava di gareggiare mentre il suo migliore amico era presente, ma Josh aveva sempre rifiutato per qualche assurdo motivo ed essendoci sia io che Elisabeth aveva stranamente accettato; dunque, eravamo quasi il motivo per cui gareggiasse. Quindi adesso eravamo qui in questa stradina isolata dalla città, aspettando Damon che era andato a mettersi la tuta e a prendere il casco per poter gareggiare, la sua moto l'aveva portata l'organizzatore di queste gare, un tipo inquietante di nome Jackson o almeno era quello che avevo capito, era pieno di tatuaggi, e indossava una maglia a mezzemaniche, anche se faceva freddo. <<Chi se lo aspettava che l'amico del tuo ragazzo, oltre ad essere figo è anche il classico ragazzo da cui stare alla larga>>, già avrebbe proprio dovuto stargli alla larga, ma sapevo benissimo, come lo sapeva lei, d'altronde, che non sarebbe stato questo a fermarla e aveva ragione, era proprio figo. Scesi dall'auto, prima di prepararsi Damon venne vicino a noi, raccomandando Josh di tenerci d'occhio in quanto sia un posto pericoloso e avevo avuto il tempo necessario per scrutarlo. I suoi capelli, neri e ricci, erano il contrasto perfetto con i suoi occhi, così azzurri che il cielo sembrava appartenergli. Era alto, muscoloso, e proprio come quel tipo, Jackson, indossava una maglia a mezze maniche, attillata che metteva in risalto ogni muscolo, nervo e qualsiasi altra cosa ci sia in quel corpo perfetto. Aveva qualche tatuaggio sulle braccia, ma non riuscii a decifrarne neanche uno che andò via. Poteva avere un bell'aspetto d'accordo, ma se gareggiava con una moto e partecipava a tutto questo...non era di certo un tipo di cui fidarsi e nemmeno il tipo con cui Beth avrebbe dovuto frequentarsi. <<Te l'avevo detto che non sempre la tua teoria è giusta>>, risposi smentendo ciò che aveva detto prima di uscire, alla faccia dell'amico brutto del fidanzato della migliore amica. Josh era andato a prendere da bere, era incredibile come in questi posti mi venisse una certa sete improvvisa, restammo sole in mezzo alla folla, la quantità di gente che c'era era assurda, soprattutto perché dovrebbe essere un posto che nessuno conosce, nascosto dalla città. 

Mentre facevo le mie riflessioni, un tipo si avvicinò a noi, <<posso offrirvi da bere?>>, un ragazzo ricciolino e biondo teneva un cocktail in una mano che sorseggiava spensierato come se non avesse chiesto nulla, mentre osservava più Beth che me e nell'altra mano c'era il presunto cocktail per una di noi. <<Io non dico mai no all'alcol>>, Elisabeth non era il tipo da allontanare questi tizi, purtroppo anzi credeva sempre di trarre vantaggio da queste situazioni, situazioni che a me personalmente, facevano imbarazzare. Avevo sempre odiato e a tratti invidiato il suo modo di fare, era sempre stata strafottente come se non potesse mai esserci un inganno, come se non potesse mai accadere nulla di male, per Beth non esisteva il minimo pericolo mentre io lo vedevo dietro ogni angolo e sotto molti aspetti diversi. Ignorante dei pericoli e dei problemi della vita, Beth aveva scelto di spegnere tutto, come i vampiri di "The vampire diares", aveva spento i sentimenti per evitare di soffrire e spesso mi ritrovavo a dover usare il cervello al posto suo. <<Bene allora questo è per te tesoro>>, rispose subito il ragazzo porgendole il bicchiere con aria soddisfatta, non mi piacque la sua espressione. Tuttavia, Beth non riuscì ad afferrare il bicchiere ma lo afferrò una mano dietro di lei, quella di Damon a quanto vidi, non avrei mai pensato di dirlo, ma ero contenta di vederlo sbucare proprio adesso, aveva indosso una tuta attillata, verde fluorescente e nera, che gli stava divinamente. Complimenti per il tempismo, più tardi avrei potuto seriamente ringraziarlo, con me Beth non riusciva a stare fuori dai guai nemmeno un attimo e se non si fosse preso la briga di intervenire, in questo momento Beth sarebbe andata chissà dove con il ricciolino che intanto, guardò preoccupato Damon, aveva paura di lui? <<Ti ringraziamo per aver fatto il morto di figa e aver dato un drink gratis a me prima di gareggiare, ora puoi andare>>, l'aveva liquidato rapidamente e con una tale calma che mi chiesi come faceva a parlare così alle persone e non temere di ricevere un pugno in faccia. 

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