5-L'ANGELS CLUB.

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ELISABETH
Subito dopo la fine della gara, dopo aver ricevuto i complimenti da chiunque, dopo aver incassato la sua ricompensa andammo verso la macchina di Josh e ci accordammo su dove andare. Per festeggiare la vittoria, decidemmo di andare in una discoteca che io e Hope amavamo, era spaziosa e soprattutto i barristi ci conoscevano così bene da offrirci due drink ogni volta che andavamo, il nostro paradiso era questo luogo probabilmente anzi sicuramente. Josh ci aveva lasciati all'ingresso ed era andato a parcheggiare l'auto mentre io, Hope e Damon eravamo diretti all'entrata dell'Angels Club, nome strano e allo stesso tempo banale per una discoteca per essere a Los Angeles. <<Buonasera dolcezze>>, come d'abitudine Travis ci salutò all'ingresso, era un ragazzo tanto bello quanto gay e faceva il bodyguard. Ci abbracciò fortemente ad entrambe e ci diede due baci a stampo, era come un nostro migliore amico ormai erano davvero anni che frequentavamo lo stesso posto, ma questo Damon non lo sapeva e si mise in mezzo, quanto era prevedibile da uno a dieci? <<Che cazzo fai amico? Lei è fidanzata>>, disse indicando Hope con l'indice, era anche melodrammatico, dovevo aggiungerlo alla lista mentale che avevo stilato con tutte le sue caratteristiche. Cavolo, ero messa già così male? <<Sta tranquillo amico è più probabile che mi farei te che la bellissima Hope fidanzata>>, a quel punto Damon lo guardò confuso fin quando non gli si accese la lampadina nella testa e capì cosa intendesse dire. L'espressione che fece prendendo consapevolezza mi fece morire dal ridere, quando calmai la mia risata, Travis prese la parola. <<Siete venute in buona compagnia vedo>>, ammiccò senza staccare gli occhi da Damon che, a quanto pare, era riuscito a conquistare anche lui, accidenti, come volevo sperare di restarne illesa? Era evidente a tutti la sua estrema bellezza. <<Che vuoi farci Trav, non so dire di no alla mia migliore amica lo sai, per questo mi ritrovo sempre in queste spiacevoli compagnie che si scaldano in due secondi>>, certo come no Beth, non convinci te stessa, figurati gli altri. Risposi con un sorriso al finto broncio di Damon, finto offeso che mi guardava sapendo che mi riferissi a lui. Fingeva abbastanza bene, solo che con gli anni, avevo sviluppato una certa abilità nel capire chi stesse fingendo e chi meno, non poteva mentirmi nessuno, tanto meno un'espressione. <<Biondina la mia compagnia è gradita da tutta Los Angeles; quindi, puoi anche smettere di fingere che non ti piaccia>>, ops, sgamata. 

Potevo mai per una volta lasciare la presa e permettergli di averla vinta? Ovvio che no! <<Non fingo principe azzurro, non sono come tutte le oche che conosci>>, ed era abbastanza vero nonostante io avessi la loro mentalità, fare cose senza innamorarsi e senza relazioni. <<Eppure non mi stacchi gli occhi da dosso esattamente come loro>>, essere stata beccata a guardarlo come se fosse un quadro di Van Gogh, mi imbarazzava e il mio rossore purtroppo era più che evidente, dovevo imparare a gestire questa cosa prima che mi portasse dei seri problemi. Che diavolo, arrossivo solo se usciva fuori l'argomento Thomas, allora perché arrossivo anche con quest'essere? <<Non ti guardo affatto Damon>>, negai anche se c'era poco da negare il segreto era fare finta di niente, sempre. Era un po' come il 'se io non lo vedo, lui non mi vede'. <<Continua a ripeterlo magari così smetti davvero di farlo oppure convinci almeno te stessa>>, ammiccò un sorriso e si fece spazio all'entrata della discoteca, lo seguii con lo sguardo fin quando non lo persi tra la folla, che antipatico egocentrico. Travis poteva almeno essere dalla mia parte e bloccarlo per non farlo entrare. <<Ha decisamente ragione quel ragazzo, lo mangi con gli occhi e ti capisco Beth, insomma l'hai visto? Sembra un dipinto, anzi no che dico, lui è un dio greco Beth, è proprio un bel fusto, peccato che sono occupato e che lui sia interessato a te, altrimenti un pensierino l'avrei fatto più che volentieri>>, ecco aveva perso la testa anche lei, <<smettila Trav io non mangio con gli occhi proprio nessuno, lui non è interessato a me e tu hai il migliore fidanzato del mondo!>>, <<ne sei proprio sicura?>>, mi ignorò completamente. Perché uno come Damon poi doveva interessarsi a me? Lui poteva avere chiunque, e non stavo scherzando, letteralmente chiunque al suo fianco, non avrebbe perso tempo con me e aveva anche ragione nel farlo. <<Sicurissima>>, risposi infine per troncare la conversazione, afferrai il polso di Hope e la invitai ad entrare finalmente in discoteca, adesso avevo bisogno di alcol, musica, ragazzi e tutto ciò che c'era a disposizione. <<Vado a prendere da bere, tu vieni?>>, le chiesi alzando la voce era una discoteca bellissima ma in quanto tale, era molto conosciuta e popolata c'era sempre una folla estenuante qui dentro in più la musica era altissima e se non avessi urlato, Hope non mi avrebbe sentita. <<Devo andare in bagno, prendi qualcosa anche per me>>, rispose al contrario di ciò che pensavo, solitamente non ci separavamo mai. 

<<Va bene, sta attenta>>, <<si mamma!>>, ero protettiva solo con lei, essendo a conoscenza dei suoi dolori passati, avevo sempre paura per lei, soprattutto in posti del genere. Le feci la linguaccia e andai verso il bancone dove intravidi David, il fidanzato di Trav e sua sorella Jessica che preparavano dei cocktail super in sintonia, erano meravigliosi entrambi. <<Hey bellezze avete del tempo anche per me?>>, urlai e subito si voltarono nella mia direzione, <<ehi chi si rivede! Era da un po' che non venivi qui Beth>>. David lasciò subito i cocktail per lasciare un bacio sfuggente sulla guancia e salutare, mentre Jessica mi salutò agitando la mano destra, non eravamo mai andate così tanto d'accordo ma non mi importava, mi stava simpatico suo fratello. <<Vero, avevo bisogno di una pausa dai tuoi buonissimi drink sai mi mandano leggermente sotto>>, scherzai come era mio solito fare con lui, <<questo è lo scopo di bere no?>>, <<hai ragione, allora mi fai i due drink?>>, era sempre stato molto affettuoso ma il lavoro gli prendeva troppo tempo per esserlo del tutto e quando vidi avvicinare alcuni ragazzi al bancone, decisi di ordinare. <<C'è bisogno di chiedere? Considerali già pronti>>, <<grazie>>, <<di niente bellezza>>, mi fece l'occhiolino e si concentrò sui cocktail da fare, non solo per noi ma anche per la marea di gente che c'era qui dentro. Qualcuno doveva pur tenerli occupati, no? <<Sembra che qui tutti siano innamorati di te>>, una voce mi colpì alle spalle ironico, aveva sempre quel tono ironico, il nostro caro Damon, chi altro sennò? Aveva ragione, poteva sembrare che lo staff avesse una cotta per me; invece, erano tutti omosessuali e mi vedevano come un'amica, normalissima amica con cui ridere e scherzare. <<È così, che posso farci? La biondina colpisce tutti>>, <<non credo sia merito del biondo che hai in testa, credo sia più per il tuo sedere prosperoso>>, spalancai gli occhi nel sentire quella frase e gli diedi uno schiaffo sul braccio istintivamente, ovviamente non gli feci niente anzi se la rideva il deficiente, come diavolo si permette? <<Come ti permetti?>>, <<stai calma era una battuta, anche se non nego che l'ho guardato di sfuggita>>, gli diedi un altro colpetto facendolo ridere ancor di più e a quel punto mi arrabbiai sul serio, anche se la sua era una risata che ti vibrava dentro, aveva una risata quasi contagiosa, ma non potevo farmi contagiare, ero pur sempre arrabbiata con lui.

 <<Sposta la tua vista a raggi x lontana dal mio sedere>>, <<biondina mica decido io, è un impulso naturale>>, <<fattelo passare tesoro>>, ricalcai l'ultima parola con un po' troppa enfasi, afferrai i drink senza guardare negli occhi David che sicuramente mi avrebbe voluto riempire di domande e andai alla ricerca di Hope, allontanandomi dal buon profumo di Damon, dovevo allontanarmi in tutto e per tutto da lui, non mi faceva affatto bene la sua presenza. Era pericoloso stargli accanto, sapevo che prima o poi avrei ceduto al suo fascino, e con quell'antipatico egocentrico, non doveva accadere, adesso ero decisa a fare il contrario di ciò che avrei voluto fare, ovvero di sbatterlo al muro e baciarlo. Non dovevo assolutamente farlo né dargli la soddisfazione, dovevo aggiungere ancora tanto altro alla mia lista, eppure per averlo conosciuto da poche ore, era già molto assortita. Non seppi definire però se fosse un bene oppure un male.

Nothing is lost🌝Where stories live. Discover now