18-COSA MI SUCCEDE?

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HOPE
Ero esausta mentalmente almeno, perché fortunatamente fisicamente non mi avevano fatto niente, a parte legarmi alla sedia e impedirmi anche il minimo movimento, come se una ragazza come me fosse capace di metterli a tappeto o di sfuggire senza essere vista. Sentii Robin parlare con i suoi uomini, passò molto tempo, prima che tornasse da me, non era affatto di buon umore anzi sembrava più che nervoso. Quando mi portò qui, ormai non sapevo quante ore fossero trascorse, mi disse che non mi avrebbe fatto del male ed era vero, non mi aveva messo un solo dito addosso e ne ero grata. Ma, quello che mi fece male, fu la ""storiella" che aveva deciso di raccontarmi, a detta sua, per occupare il tempo.

Poco tempo prima...

<<Allora ragazzina è arrivato il momento in cui lo zio Robin ti racconta una bella storiella sul tuo principino>>, ero frastornata, chissà come ero riuscita a prendere sonno nonostante la paura, quasi non mi resi conto che Robin fosse seduto su una sedia simile alla mia, e mi stesse osservando. <<Su di chi?>>, chiesi facendo la finta tonta, Josh non era e non sarebbe mai stato il mio principe azzurro, non ne era all'altezza infondo. <<Su Josh sciocca ragazzina>>, <<oh, va bene parla>>, finsi di stupirmi e sorrise, se aveva capito che stessi fingendo, non mi diede modo di capirlo a mia volta. <<C'era una volta il lupo cattivo che dirigeva il suo branco, il lupo ha sempre fatto di tutto per assicurarsi che il suo branco lo rispettasse e non solo loro, anche gli alfa degli altri branchi. Ha stretto degli accordi per garantirsi una vita sicura ma sai così era troppo noioso, almeno fin quando non incontrò un lupo solitario. Il lupo cattivo, Robin un giorno per puro caso conobbe un lupo solitario, Josh. I due si incontrarono in una discoteca chiamata Angels, dove c'era una bellissima Cappuccetto rosso a ballare con la sua amica. Il lupo cattivo fece in modo che il lupo solitario adescasse la preda, Cappuccetto rosso e lui accettò. Ti sembra familiare questa adorabile storia?>>, aveva un sorriso strano, inquietantemente perfetto, e sapevo che ciò che mi stava raccontando non era niente di inventato, rappresentava un qualcosa di vero, che io ignoravo. <<Dove vuoi arrivare?>>, <<vedi il tuo caro amore Josh è venuto da te quella sera in discoteca solo perché gliel'ho detto io, abbiamo fatto una scommessa e tramite quella sarebbe dovuto entrare a far parte dei Red Angels ma lui non ha voluto, ha preferito sfidarmi e ora tu sei nelle mie mani e io posso ucciderti>>, bene, oltre alle corna Josh mi aveva mentito sulla nostra relazione. Era solo una scommessa per entrare a far parte di questi Red Angels, che poi che razza di gruppo si faceva chiamare così? Ancora una volta, mi resi conto che non conoscevo affatto il mio ragazzo. <<Non è possibile Josh non farebbe una cosa simile>>, <<davvero? Perché credi che ti abbia tradita allora? Lui non ti ha mai voluta davvero, eri solo una scommessa da vincere e siccome non l'ha vinta adesso deve pagare; perciò, ragazzina io non ci conterei molto su di lui>>, non potevo crederci, non volevo crederci. Per tutto quel tempo in cui io l'avevo amato, per lui ero stata solo una semplice scommessa, una partita che tra l'altro aveva perso. <<Perché me lo dici solo ora?>>, poteva dirmelo appena mi aveva portata qui, che senso aveva aspettare? <<Perché mi sono rotto il cazzo di aspettare il tuo damerino e quando viene voglio che ti veda sofferente, il dolore fisico non mi è mai bastato, è così che ferisco io>>, mi sorprese la cattiveria che aveva dentro, era puro odio quello che esprimeva con le parole. 

Ma non riuscii a non pensare a ciò che aveva detto, ero stata uno stupido gioco per lui, solo quello. Prima che me ne rendessi conto, iniziai a piangere, avvertii le lacrime scendermi sul viso come se stessero percorrendo la loro strada, mi vergognai di piangere davanti a Robin e non poter nemmeno asciugare gli occhi, non potevo nascondere il mio dolore, e lui mi aveva impedito di nascondere anche le mie lacrime. <<Piangi pure, tra poco dovrebbe arrivare>>, non sapevo se volevo realmente vederlo, forse preferivo restare legata a vita piuttosto che affrontare la verità che non era stato in grado di dirmi e che forse non mi avrebbe mai detto in vita sua. Aveva ragione, pochi minuti dopo sentii bussare alla porta, non riuscii ad ascoltare granché, ma poco dopo vidi Robin entrare con Josh che era alquanto confuso, lo legarono alla sedia come fecero con me e poi mi si avvicinò. <<Non preoccuparti, il mio obiettivo è ferire lui>>, mi sussurrò prima di afferrare lo schienale della mia sedia e trascinarmi, fino a ritrovarmi faccia a faccia con Josh. Colui che mi aveva spezzato il cuore era proprio di fronte a me, osservava il mio viso e guardava le mie lacrime come se non fosse lui la causa del mio stare male. <<Eccoci qua ora siamo tutti riuniti in dolce compagnia>>, <<lasciala stare Robin lei non ha fatto niente>>, ne era almeno consapevole, per colpa sua mi ritrovavo in questa situazione del tutto assurda. <<Hai ragione ma vedi non mi basta ferirti, per ferire te davvero, devo fare del male a lei>>, mi aveva appena detto che non mi avrebbe fatto del male, bugiardo, <<non penso proprio>>, sentire quella voce era come sentire la salvezza. Damon aprì la porta alla nostra sinistra con una calma fuori dal normale, non credevo di poterlo dire ma ero felice di vederlo, di sapere che non avesse lasciato fare tutto a Josh. Entrarono altri due uomini dopo lui, mentre vidi uno dei due liberare Josh, sentii una cosa posarsi sulla mia tempia.

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