Non so quanto tempo stetti a rimuginare sulla questione, ma sta di fatto che a svegliarmi fu un grande trambusto proveniente da un territorio alle spalle della mia cabina, che pareva causato dalla rovinosa caduta di un mare di oggetti metallici da un'altezza medio-elevata, almeno a livello uditivo.

Il clangore di questi ultimi era stato talmente forte da aver messo in allerta l'intero campo, tanto che quando andai di corsa, rigorosamente in pigiama, con il mio gladio in mano, a vedere cosa fosse successo, mi ritrovai davanti alla quasi totalità dei semidei del campo, praticamente tutti scompligliati e\o senza armatura.

-"Percy!"- esclamai quando riconobbi la sua chioma corvina nella folla.

-"Hey bro, ciao Piper!"- salutò lui a propria volta, rivolgendosi prima a me e poi alla ragazza che, a quanto pareva, si era svegliata a propria volta e mi aveva seguito fin lì.

-"Non so che cosa stia succedendo. Tu si invece?"- gli chiesi allora, dopo essermi avvicinato a lui.

-"Non ne ho idea, ma Annie sta già facendo delle congetture a riguardo."- mi spiegò, facendo un cenno con il capo in direzione della figlia di Atena che stava gesticolando nel vuoto, come se stesse parlando con delle persone a noi invisibili.

-"Non pensate sia opera di... ecco, QUELLA dea, vero?"- si informò Piper, evitando di pronunciare il nome di Nyx.

-"..."- lo sguardo di Percy valse più delle parole che nemmeno aveva pronunciato.

-"Emh, ragazzi, ho una notizia buona e una cattiva."- alla nostra conversazione si unì un'altra voce, quella di Leo, decisamente meno spensierata del solito.

-"Hey Leo, dicci tutto!"- gli disse Percy, nelle cui parole si poteva chiaramente cogliere una vena di preoccupazione.

-"Di solito si parte con la cattiva no?- iniziò il messicano, guardando le nostre espressioni così da accertarsi di poter continuare a parlare.- Allora, questo è di certo l'inizio dell'attacco definitivo di Nyx, e quindi anche di una nuova guerra."-

Per quanto me l'aspettassi, come tutti gli altri intorno a me, fu comunque tremendo sentirlo dire ad alta voce.

I Campi non sarebbero stati in grado di combattere al meglio, non così poco tempo Gea e così a corto di armi e guerrieri.

Però sapevo anche che questa guerra non sarebbe stata combattuta in superficie.
O almeno, non totalmente e non se tutto andasse secondo i piani.

E i piani comprendevano, da quanto avevo capito dopo varie conversazioni con gli dei, la morte di Emma.

-"Quella buona?"- domandò Piper, rompendo il silenzio teso che si era creato e riportandomi alla realtà.

-"Quella buona è che i mostri, al momento, non si stanno muovendo. Sono letteralmente immobili nei pressi del pino di Talia, e sembrano quasi inanimati, quindi ancora per un po' non ci disturberanno."- concluse il ragazzo.

Questo confermava la teoria che l'attacco al campo dipendesse praticamente del tutto dall'esito della battaglia della biondina, evidentemente in corso o quasi.

Eseguii allora una breve preghiera mentale per gli dei greci e romani, senza distinzioni, per lei, nonostante mi fidassi molto delle sue abilità.

Non mi era ancora chiara l'arma con cui lei avrebbe combattuto contro la figlia di Caos, sapevo solo che era stata forgiata con la luce più pura ed incontaminata e che solo Emma era in grado di usufruirne, e proprio per questo non potei rivolgere una divinità in particolare le mie preghiere perché guidasse la sua mano o aggiustasse la sua mira.

-"Ottima notizia!"- esclamò Percy, tirando un sospiro di sollievo.

-"Così avremo un po' più di tempo per organizzarci."- soggiunse Annabeth, per poi tornare ad immergersi nei propri pensieri e nel creare una strategia per l'imminente battaglia.

•Il dono degli Dei||storia di una ragazza molto particolare•Where stories live. Discover now